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sabato 21 novembre 2020

Nba: le prospettive di Gallinari agli Hawks

 Arrivata come un fulmine a ciel sereno nella nottata italiana la notizia della firma di Gallinari agli Atlanta Hawks. Il lombardo ha firmato un triennale da 61,5 milioni di dollari.

Le dichiarazioni di Gallinari durante il festival dello sport organizzato dalla Gazzetta avevano fatto sperare ai tifosi che fosse arrivato finalmente il momento di concorrere per qualcosa di grosso. Durante quell'intervista aveva dichiarato di mettere i soldi da parte per provare a vincere.
La notizia della firma con gli Hawks ha dunque spiazzato un po' tutti, la squadra di Atlanta non ha di certo le potenzialità per competere già quest'anno per il titolo, ma ha comunque un roster molto giovane che con l'aggiunta di qualche veterano può provare a stupire già in questa annata.

Gli Atlanta Hawks

La squadra di Atlanta gioca ad est, e in ottica lotta playoff questa è già una bella notizia. Giocatori come Trae Young, Cameron Reddish, De'Andre Hunter, Kevin Huerter e John Collins hanno davanti a loro un futuro roseo e con l'inserimento di qualche veterano possono fare un importante salto di qualità. Non ho citato appositamente nel ragionamento Clint Capela perchè a mio modo di vedere è destinato a partire. 

Atlanta era l'unica squadra che poteva offrire questo tipo di contratto a queste cifre a Gallinari, e una cifra del genere a 32 anni è difficile da rifiutare. Il nativo di Sant'Angelo Lodigiano è l'unico giocatore sopra i 30 anni ad aver ricevuto queste cifre senza aver mai preso parte all'All Star Game.
Nonostante questi soldi messi sul piatto per Gallinari, i falchi hanno ancora soldi da poter spendere. Le voci nelle ultime ore portano a Bogdan Bogdanovic, che potrebbe essere un'altra super presa per continuare questo processo di crescita. 

Atlanta lo scorso anno a causa della pandemia non ha terminato la stagione regolare e ha chiuso con un record di 20-47. Già l'anno scorso per il valore del roster questa classifica era bugiarda, con l'innesto di Gallinari e magari Bogdanovic sono convinto che questa squadra si candiderebbe seriamente a recitare una stagione gagliarda nell'est.

Perchè niente contender per il Gallo

Per gli amanti del basket è stata una sveglia strana stamattina, appena acceso il telefono sicuramente la prima cosa che è arrivata agli occhi è stata la firma di Gallinari con gli Hawks. Come piace fare in Italia, non si è perso un attimo e un sacco di persone si sono riversate sui social per criticare la scelta del Gallo.
Le dichiarazioni di Gallinari erano state altre, voleva andare in una squadra da anello.

Se però scorriamo le varie contender è difficile trovare un posto a delle cifre accettabili per un giocatore da 20 punti a sera in Nba.

  • Nei Bucks nel ruolo del Gallo ci sono Middleton e Antetokoumpo
  • Dallas che poteva probabilmente avere margine non si è mossa 
  • Boston sta provando in tutti i modi a estendere Hayward
  • Miami ha rifirmato Dragic e Leonard e pare intenzionata a confermare Crowder
  • Lakers hanno firmato Harrell, Matthews e devono ancora confermare Anthony Davis
  • Clippers aldilà della point guard sembrano voler rimanere così
In poche parole nessuna squadra che puntava al titolo aveva strettamente necessità di uno come Gallinari, e soprattutto avevano pochissimo spazio salariale.
Il lombardo negli ultimi anni sta dimostrando di valere tanto e anche il numero di problemi fisici è diminuito notevolmente. 
Ha scelto gli Hawks che sono una squadra dal futuro certo, ad un contratto che nessun altro poteva offrirgli.





martedì 17 novembre 2020

La sorpresa del 2020 tennistico: Andrey Rublev

L'anno complicato vissuto da tutto il mondo non può cancellare i grandi progressi messi in mostra da Andrey Rublev

 L'anno 2020 verrà ricordato come uno dei più difficili di sempre. La pandemia di Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo intero costringendo anche lo sport a fermarsi. Sono state rinviate le Olimpiadi e gli europei di calcio che erano in programma in estate per dare spazio ai club.

Anche il tennis nonostante sia lo sport in primis che garantisce il distanziamento è stato costretto ad arrendersi ed è ripreso solamente ad agosto. La stagione in pratica è stata spezzata a metà con i pochi tornei prima di marzo e una parte dei restanti che è andata in scena da agosto fino alla scorsa settimana. La modifica del calcolo del ranking, che è stato spalmato su due stagioni ha permesso a diversi giocatori di mantenere una classifica nonostante le sconfitte, mentre ha complicato il cammino per chi dalle retrovie ha provato ad affacciarsi in prima linea.

La mia sorpresa del 2020: Andrey Rublev

Il tennis in generale nonostante questo calendario spezzettato ha avuto modo di dare la possibilità a nuovi volti di farsi notare. Noi italiani abbiamo ancora negli occhi le prestazioni di Musetti contro Wawrinka e Nishikori a Roma, l'ottimo post lockdown di Lorenzo Sonego o il primo titolo ATP di Jannik Sinner a Sofia arrivato la scorsa settimana.
Io personalmente ho ancora negli occhi l'incredibile partita tra Hugo Gaston e Wawrinka al Roland Garros, con entrambi che hanno dato vita a uno spettacolo mozzafiato sullo Chatrier.
Il giocatore che però più mi ha impressionato in questo 2020 è Andrey Rublev.
Il 2020 del classe '97 moscovita è stato ricco di soddisfazioni, ha conquistato i tornei di Doha e Adelaide prima della pausa, e Amburgo, San Pietroburgo e Vienna dopo la ripresa.
Il russo in questa annata ha dunque conquistato 5 titoli, nessuno come lui. Rublev è anche il giocatore con più match vinti in questa stagione (39).
Questi 5 titoli gli sono valsi la prima qualificazione alle Atp Finals che gli daranno la possibilità di migliorare ulteriormente.

Cosa manca a Rublev per diventare un top

Il tennista russo è un giocatore molto propositivo che ama attaccare e fa fatica quando viene messo sotto pressione. La differenza rispetto al Rublev di qualche stagione fa è che la palla torna molto spesso, prima era molto più falloso, adesso gioca con un po' più di intelligenza e aspetta il momento giusto per tirare la sassata. 
Se bisogna però trovare una cosa negativa all'interno di una stagione del genere, le prestazioni negli slam non sono state all'altezza del resto. Il moscovita ha fatto ottavi di finale a Melbourne e quarti di finale a New York e Parigi. In queste tre occasioni ha rispettivamente perso contro Zverev, Medvedev e Tsitsipas, sempre in maniera netta (in 3 set). 
Una spiegazione a queste difficoltà negli slam può essere data dal suo gioco piuttosto dispendioso. Nonostante abbia un buon servizio, non riesce quasi mai a conquistare tanti punti diretti. Il suo gioco faticoso può portare a un calo di energie che si fa sentire nelle fasi finali di uno slam.

2021, l'anno della consacrazione

Dopo una stagione così esaltante Rublev sarà chiamato a confermare tutto quello che di buono si è visto nella stagione che sta terminando. Ha dimostrato di essere un grandissimo tennista, ma per imporsi definitivamente ha bisogno di consacrarsi anche sui palcoscenici più importanti come gli slam.