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Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

giovedì 25 aprile 2019

Clippers sontuosi, portano a gara 6 i Warriors

La notizia più lieta di questo primo turno di playoff è il fatto, che i Los Angeles Clippers, sono in piena lotta per superare il primo turno dei playoff contro i Golden State Warriors.
Magari i Warriors, mi smentiranno subito e in gara 6 tra due giorni daranno una sonora lezione ai Clippers, ma finora la serie dice 3-2 Warriors.
Se andiamo ad analizzare alcuni dati statistici si può affermare che Golden State sta soffrendo nel pitturato. Questa notte i rimbalzi sono stati 53-43 in favore dei Clippers, e 54-38 sempre in favore dei velieri sono stati i punti nel pitturato.
La squadra di Kerr sta soffrendo contro una squadra che ha terminato la stagione regolare al 19esimo posto per rimbalzi totali e 23esima per punti al ferro.
Probabilmente l'infortunio di DeMarcus Cousins ha reso la squadra della baia più vulnerabile, ma può giustificare solo parzialmente questo problema.
Andando più nello specifico, parliamo della splendida vittoria in gara 5 dei Clippers.
Rivers conferma lo stesso quintetto, con Zubac che rimane seduto in panchina e al suo posto JaMychal Green. I Clippers sono bravissimi a mettere pressione su Curry e Thompson, costringendo Kevin Durant a prendersi maggiori responsabilità.
Inizialmente i Warriors partono bene, trovando ritmo dal perimetro e con KD che è inspirato e va a caccia del career high ai playoff, dall'altra parte Los Angeles fatica a trovare ritmo nonostante i Warriors non siano irresistibili in difesa.
Con l'ingresso del duo Harrell- Williams, entra in ritmo pure Gallinari, che riesce finalmente dopo una serie nel complesso difficile, ad invertire la tendenza.
Nel secondo quarto i Clippers sbagliano pochissimo e vanno all'intervallo sul +8.
Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, con i Clippers che tentano in tutti i modi di scappare. Golden State si rifà sotto dopo l'immancabile tecnico di Draymond Green che riesce a dare la scossa ai Warriors, nonostante ciò i ragazzi di Kerr non riescono a tornare in vantaggio, non riuscendo a fermare il duo Harrell-Williams.
L'ultimo quarto è una battaglia, Durant continua a ribattere colpo su colpo, Kerr inserisce a 5 minuti dalla fine il quintetto della morte, ma i Clippers non ci stanno e portano a casa una vittoria fondamentale.
Ancora una volta i Clippers dimostrano di non essere la vittima sacrificale.
Dall'altra parte i Warriors devono essere meno statici e trovare in tutti modi una soluzione al pick and roll fra Williams e Harrell che sta letteralmente facendo a pezzi la difesa dei campioni in carica.
Appuntamento dopodomani alle ore 4:00 per gara 6 a Los Angeles.
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martedì 23 aprile 2019

Garbage Time speciale playoff

Edizione speciale del classico Garbage Time, che c'ha accompagnato lungo tutta la stagione regolare.
Questo riassunto riguarda i primi 10 giorni, dove sono successe parecchie cose intriganti.
Cominciamo a parlare salutando la prima squadra che è stata eliminata, gli Indiana Pacers.
I Pacers privi della loro star Oladipo, avevano poche possibilità e i Celtics, giocando male, ma difendendo si qualificano agevolmente al secondo turno.
La cosa più incredibile successa fino ad ora in questi playoff è stata la storica rimonta con vittoria annessa dei Clippers sui Warriors all'Oracle Arena.
A metà del terzo quarto i Clippers erano sotto di 31 punti, ma sono riusciti lo stesso a vincere in casa dei campioni in carica.
A questa vittoria sono susseguite due successi dei Warriors nella città degli angeli, che hanno portato Golden State sul 3-1.
Altra cosa da menzionare sono le botte a cui abbiamo potuto assistere nella serie tra Nets e 76ers.
Philadelphia dopo aver perso all'esordio ha rifilato tre sconfitte ai Nets che hanno praticamente chiuso la serie. Questa è stata una serie molto divertente, ricca di colpi di scena, vittorie in trasferta, dichiarazioni incredibili con Embiid e Dudley che sparano cavolate senza pensarci troppo.
Altra serie interessante è Oklahoma City-Portland Trail Blazers.
Il 3-1 di Portland è dato probabilmente dall'infortunio di Paul George e dalla brutta serie giocata da Westbrook.
Serie che sta vedendo la splendida lotta tra Lillard e Westbrook, con Portland che grazie a un rinato Kanter non sta sentendo la mancanza dell'infortunato Nurkic.
Un altro primo turno molto interessante, che ancora deve entrare nel proprio culmine è quello tra Spurs e Nuggets. Punteggi alti e partite rocambolesche, con entrambe le squadre che sprecano un vantaggio di 20 punti in trasferta perdendo.
Partite parecchio divertenti fra due squadre che si rispettano, con Malone che è stato in passato assistente allenatore di Popovich e ha impresso su questi Nuggets qualche segreto dell'allenatore degli Spurs.
La serie che invece più mi ha deluso è stata quella tra Utah Jazz e Houston Rockets.
Gli Houston si trovavano fino a questa notte 3-0, poi un moto d'orgoglio di Mitchell ha evitato lo sweep. In gara tre i Jazz hanno perso con Mitchell che ha sbagliato la bomba del pareggio e con Harden che ha fatto 0-15 dal campo prima di trovare il fondo della retina.
La serie che invece mi ha sorpreso è stata quella tra Toronto Raptors e Orlando Magic.
In gara 1 i Magic hanno espugnato l'air Canada Centre, con i Raptors che si sono successivamente portati sul 3-1 anche se il punteggio non rispecchia quello visto in campo.
La serie che doveva essere meno interessante e si è rivelata tale, è stata quella tra Milwaukee Bucks e Detroit Pistons. I Bucks nella notte hanno vinto gara 4 e hanno raggiunto i Celtics al secondo turno.
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domenica 21 aprile 2019

Fognini sei nella storia

Fognini è straordinario, vince agevolmente contro Lajovic e guadagna un posto nella storia del tennis italiano. Il paradiso si schiude dopo una steccata di dritto in risposta di Lajovic, che manda Fognini tra il miele e le dolcezze di un mondo fin qui sconosciuto: nessun italiano aveva mai vinto un titolo 1000 da quando esiste questa categoria (1990).
E' un premio meritatissimo per Fabio, il giusto risultato di una carriera baciata dal talento e imbrigliata soltanto dagli sbalzi d'umore.
Alla soglia dei 32 anni Fogna si prende la vittoria che ti può cambiare la carriera tennistica.
Per Fabio vincere a Montecarlo, è ancora più importante, perchè si gioca a meno di 40 km da Arma di Taggia, dove lui è nato e cresciuto.
Fognini da lunedì diventerà numero 12 del mondo, miglior piazzamento in carriera e ad appena 245 dalla top ten.
Dal punto di vista dello spettacolo, non è la partita più bella di sempre, si intuisce che la sfida è tra due giocatori che sanno di avere l'occasione della vita.
Tra i due quello che sente meno l'emozione inizialmente appare il serbo, che conquista il break nel terzo game. All'inizio Fabio sbatte contro un muro, ma appena alza il ritmo trovando equilibrio nei colpi da fondo l'inerzia del match cambia, Fogna trova subito il contro break, e addirittura poi conquista un break di vantaggio portandosi sul 4-2.
In un match dove gli errori superano i vincenti, vince chi sbaglia meno, e Fognini specialmente nei momenti chiave è chirurgico. Dopo 44 minuti il primo set si chiude col punteggio di 6-3 in favore dell'italiano.
Con le ali dell'entusiasmo Fognini conquista subito il break in apertura del secondo set, ma restituisce subito il game di vantaggio nel game successivo. Fognini dopo aver salvato palle break, toglie il servizio all'avversario e si porta 3-2, là si vivono attimi di paura, infatti Fognini si tocca la coscia con una smorfia di dolore che non fa ben sperare, se la fa fasciare e prosegue il match, chiudendo al secondo match point. Fognini bacia la terra di Montecarlo.
Stravince un torneo in modo meritato, da campione quel'è, facendo finalmente suonare l'inno italiano per la vittoria di un master 1000.
Questa volta nessuna polemica, ma soltanto complimenti e gioia.
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Fognini annichilisce Nadal e vola in finale

Che l'aria di mare faccia bene lo si sapeva già, Fognini dopo aver iniziato nel peggiore dei modi il proprio percorso sulla terra, subendo quattro eliminazioni a primo turno, sente l'aria di mare del principato di Monaco, sente aria di casa e disputa uno dei tornei migliori della sua carriera, arrivando in finale contro Lajovic avendo fatto lungo il percorso, vittime illustri come Zverev, Coric e per finire Nadal.
Per ricostruire il percorso di Fabio bisogna partire però dal match con Rublev, il ligure, va sotto di un set e nel secondo il russo ha la palla per il 5-1, lì scatta la reazione di Fognini, che lotta punto su punto porta la partita al terzo e poi la vince, non giocando bene, ma con la grinta, quella che fino a Montecarlo era mancata a Fabio.
Dopo quella partita Fognini viene agevolato dal ritiro di Simon, poi se la deve vedere con il ragazzo prodigio Zverev, ma gioca una partita perfetta e il next gen (numero 3 ATP) non può far altro che inchinarsi allo strapotere di Fogna.
A questo punto è la volta di Borna Coric, il copione sembra lo stesso del match di primo turno con Rublev, con Fognini che regala punti all'avversario, che si trova senza fare niente di particolare sopra di un set e di un break nel secondo set.
Fognini ha problemi al gomito, se lo fa fasciare e da quel momento inizia un'altra partita, l'italiano comincia a giocare sciorinando una quantità di colpi impressionante e mettendo in crisi il croato, che va in confusione e agevola Fognini nel chiudere la pratica.
Andiamo al match con Nadal, cosa dire, straordinario, Fabio gioca un match dal punto di vista tattico perfetto lasciando al maiorchino le briciole.
Nadal dalla sua gioca uno dei peggiori match su terra da quando gioca a tennis, ma probabilmente Fognini ha messo il suo contributo per farlo giocare così male.
Il tennista di Manacor non trova mai continuità, con Fognini che non fa mai due colpi uguali e cambia spessissimo le traiettorie dei colpi per poi chiudere con dei vincenti a 150 km/h.
Inaspettatamente dunque la finale vedrà contro Lajovic e Fognini.
Il tennista ligure dal punto di vista della classifica parte favorito, ma in questa settimana Lajovic sta esprimendo un tennis d'alto livello, dunque ci sono tutti i presupposti per una partita bella e intensa.
Appuntamento alle ore 14 per questo incontro che potrebbe portare Fognini a vincere il primo titolo 1000 in carriera e di conseguenza portarlo al best ranking (12).
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sabato 20 aprile 2019

Fognini da favola, si regala semifinale con Nadal

Poco meno di una settimana fa, Fabio Fognini approdava a Montecarlo, con 4 sconfitte a primo turno nei quattro tornei sulla terra rossa affrontati quest'anno e la mente gonfia di dubbi e tormenti a causa di una serie infinita di problemi fisici.
Ieri dopo una battaglia di due ore con il croato Coric ha conquistato in rimonta la semifinale, la sua seconda in terra monegasca dopo quella del 2013.
Durante questa settimana l'avventura sembrava finita ancor prima di cominciare, quando nel primo turno Rublev, ha avuto le possibilità per salire 5-1 nel secondo set, dopo aver dominato il primo, poi lì nella testa di Fabio è scattato il clic e ha cominciato a lottare e a giocare come piace a lui.
Stessa identica cosa è successa con Coric, dominatore del match per 1 set e 2 game, contro un avversario che non riusciva a prendere le misure e stava lontanissimo dalla linea di fondo.
Non si sa bene il motivo, ma all'improvviso Borna va in confusione, comincia a sparare fuori di metri dritti e rovesci, il pubblico capendo il momento della partita, si accende e spinge Fabio a una rimonta che fino a pochi minuti prima sembrava impossibile.
Il secondo set è veramente brutto, con Fognini che lo porta a casa d'esperienza.
Nel terzo invece, Fabio si scatena comincia a tirare giù un tennis d'alto livello, condito da colpi vincenti millimetrici alternati a palle corte d'autore.
Con questa vittoria Fognini recupera la top 15 tornando numero 1 italiano, e non è finita qui, perchè domani c'è un'altra impresa da compiere.
Oggi pomeriggio alle 15:30 sul centrale sfiderà il cannibale Rafael Nadal, che ieri ha parecchio sofferto contro l'argentino Pella. Nei 14 precedenti ci sono 11 sconfitte, ma anche 3 vittorie, e questo Fognini lo sa.
Nadal sulla terra appare imbattibile, ma Fognini ha le qualità per metterlo in difficoltà.
E infatti in conferenza stampa risponde così: " Sono queste le partite che vorresti sempre giocare, sono queste le partite che mi esaltano. Lui spesso mi ha bastonato, ma qualche volta sono stato io a portarlo a lezione".
Rafa lo sa bene, perchè dopo aver conquistato la semifinale, si scioglie in complimenti per Fabio: "Fabio è uno dei giocatori più talentuosi del circuito, un ragazzo che può battere tutti quando gioca al meglio, e adesso sta giocando davvero bene".
Avanti allora allo show, tutti davanti al televisore alle 15:30 per spingere Fabio verso un sogno chiamato finale.
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venerdì 19 aprile 2019

Magico Fognini, schianta Zverev e conquista i quarti come il vichingo Sonego

Fabio Fognini è ormai un tennista che tutto il circuito ha potuto apprezzare, amare o odiare.
Alcuni giorni è imbattibile e riesce a battere avversari ben più quotati altre volte fornisce prestazioni ben più deludenti, perdendo con gente che tecnicamente è inferiore a lui.
Oggi parliamo del primo caso, ieri ha giocato una partita perfetta battendo il giovane numero 3 del mondo Sascha Zverev.
Quando Fogna decide che è giornata, e ieri lo era, pure il tennista nativo di Amburgo si deve inchinare alla superlativa bravura di Fognini.
Zverev è costretto a scansarsi, magari gettando la racchetta per terra, imbufalito, come di solito siamo abituati a vedere fare al tennista d'Arma di Taggia, che ieri invece ha copiato la calma sabauda del collega Torinese Sonego, suo compagno di scorribande in Costa Azzurra.
Dopo un avvio complicato contro Rublev, il passaggio del secondo turno, facilitato anche dal forfait di Simon, a Fabio sono bastati due set (7-6/6-1) per piegare la resistenza del giovane tedesco.
Il primo set è stato lottato punto a punto, ed è stato chiuso a rete dopo uno scambio perfetto sul secondo set point, il secondo dominato dal ligure, che ha sfoderato tutto il suo arsenale offensivo, con colpi millimetrici, che hanno fatto infuriare e scomporre il numero 3 del mondo.
Per Fabio questo è il terzo top 3 battuto dopo Murray e Nadal.
Fognini oggi è aspettato da Coric, il pupillo di Riccardo Piatti che lo precede di 5 posti in classifica, in caso di vittoria oggi tornerebbe numero 1 italiano al quindicesimo posto del ranking mondiale.
Giocherà questo quarto di finale con uno sguardo alla semifinale, dove potrebbe incontrare il cannibale Rafa Nadal, in condizione fisica stratosferica, ma già battuto in carriera da Fognini.
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I Warriors giocano la partita perfetta, adesso è 2-1

I campioni difficilmente sbagliano due volte, ed effettivamente così è stato i Warriors giocano ai limiti della perfezione con un Durant da 38 punti e 7 assist, se a questo aggiungiamo il rendimento offensivo dei Clippers scadente, molto facile trovare i motivi di questa disfatta.
I Warriors partono con una rabbia incredibile, mettono 41 punti nel solo primo quarto, subendone 24, con KD che tira col 73% dal campo. I Clippers provano a tenere botta, con Lou Williams e Green, ma i titolari sono completamente in pallone.
Nel secondo quarto i Clippers continuano con la loro strategia e attaccano con prepotenza il ferro, guadagnando tiri liberi, fondamentali per rimanere attaccati al treno Warriors.
Ma andare in lunetta non è abbastanza e se con i Warriors non trovi continuità dalla distanza prendi imbarcate, i Warriors chiudono metà partita sul + 21, e Durant dopo 24 minuti è già a 27 punti.
Il terzo quarto è quello dei parziali migliori per quel che riguarda i Warriors, che infatti non si smentiscono e firmano un parziale di 15-5. Arrivano sul + 31, a quel punto si attiva il duo Williams-Harrell che segnano 9 punti, ma dall'altro lato Durant risponde colpo su colpo.
Il quarto quarto è più Garbage Time che altro, dura 5 minuti, ed appena Kerr capisce che la partita non può più essere persa inserisce la panchina, quindi poco da raccontare.
Nell'insieme partita senza storia, con i Clippers costretti a rincorrere dal primo all'ultimo minuto.
Se Golden State tira meglio di te, controllano la maggior parte dei rimbalzi e fanno più di 30 assist, solitamente per la squadra avversaria finisce molto male. Se poi l'intero quintetto dei Clippers non riesce a trovare la via del canestro neanche per sbaglio, a partire da Gallinari, la partita diventa impossibile.
Seguendo dati statistici adesso i Warriors hanno il 60% di probabilità di vincere la serie 4-1, i losangelini questa stagione hanno più volte sovvertito i pronostici, dunque non fidiamoci troppo di questo dato e auguriamoci che i Clippers riescano a regalarci insperate emozioni.
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mercoledì 17 aprile 2019

Juventus il sogno Champions è già finito

Creatività e bellezza dello sport, bisogna partire da questi due concetti per comprendere l'idea del gioco di Ten Hag. L'Ajax ha travolto la Juve ancor più nel gioco che nel risultato e ha conquistato meritatamente le semifinali di Champions League che aspettava dalla primavera del 1997.
La Juventus dalla sua, soffre particolarmente le squadre in grado di mantenere i ritmi alti per larghi tratti della partita, a questo c'è da aggiungere anche le tante assenze che rendevano il compito ancor più complicato.
Le scelte tattiche della Juve si incastrano pienamente con le caratteristiche dell'Ajax.
Gli olandesi pressano come i forsennati e giocano sempre per l'anticipo. Questo significa sicuramente che dispongono di abbondante forza d'urto, ma al contempo lasciano spazio alle spalle del pressing.
Sui duelli si è deciso molto della partita difensiva. Le tante palle perse da una manovra troppo lenta e prevedibile, sono finite, soprattutto nel secondo tempo, nei piedi di Tadic, in faccia a un Bonucci ed un Rugani, soprattutto, che in due non hanno valso l'aggressività di Chiellini.
Fare giocare una sponda all'Ajax e mandarli in campo aperto è un problema enorme, e infatti nel secondo tempo le incursioni sono diventate troppe, con continue ripartenze pericolose, che solo un Sczesny superlativo ha potuto limitare.
Nemmeno il passaggio al 3-5-2 con l'arretramento di Can e l'ingresso di Cancelo ha prodotto cambiamenti positivi.
L'Ajax è una squadra, dove non ci sono egoismi e tutti danno il massimo per raggiungere l'obiettivo finale. Se a questo aggiungi un pacchetto di giocatori dalle superlative capacità tecniche, con una grande intesa tra loro facciamo l'11 spettacolare che ammiriamo.
Squadre come queste si possono battere. Devi riuscire ad essere più squadra di loro, perchè ti metteranno sotto e non potrai sbagliare niente, perchè quell'occasione che ti capita la devi sfruttare al meglio. La Juve non ha più gli uomini per fare questa partita.
Puoi invece cercare di essere più bravo di loro, giocare meglio a calcio, valorizzando i tuoi punti forti.
La Juve secondo me ha provato a far questo, l'attacco sulle fasce in questa stagione ha portato diverse vittorie importanti. Dopo il gol del vantaggio si era messa anche discretamente bene la partita. Con la Juve che ha cercato di aggredire maggiormente per far sbandare i giovani ragazzi che c'erano nell'altra metà campo. Un rimpallo sfortunato appena calata l'intensità, però, nel calcio, può cambiare tutto e decidere le partite.
L'incapacità di variare il copione offensivo della Juve l'ha rinchiusa in una partita tatticamente inefficace, senza nemmeno la brillantezza di poterla vincere perchè sei più forte, sui duelli e sulle giocate del campione.
La Juve non è squadra nel modo in cui lo è l'Ajax, e ieri sera non poteva nemmeno essere più forte, per mille motivi differenti. Allegri sicuramente deve prendersi le sue responsabilità, ma se non c'è coesione e non c'è la capacità di improvvisazione, cosa può fare l'allenatore?
La Juventus è arrivata dove più in la non poteva restando nei limiti della normalità, societaria e tecnica. Adesso bisogna creare qualcosa in più a livello umano, non bastano impegno e serietà.
Le partite di questo tipo sono molto più giocate sul gruppo che quelle di campionato e non è un caso che il palmarès juventino sia quello che è. In Champions alla fine trionfa chi ha più entusiasmo, chi è più naturale, chi in campo si vuole bene.
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martedì 16 aprile 2019

Clippers mai domi, in casa dei campioni avviene la rimonta dell'anno

Quello che è andato in scena nella fine della notte italiana alla Oracle Arena è, con ogni probabilità il comeback dell'anno.
Dopo essersi ritrovati sotto addirittura di 31 punti, i Clippers hanno recuperato segnando 85 punti nel secondo tempo in casa dei campioni in carica.
Per andare più nel dettaglio, nel primo quarto partita equilibrata fino a 3 minuti dalla fine, poi i Warriors si accendono e volano sul +8.
Golden State alza e abbassa il proprio ritmo a proprio piacimento.
Cousins abbandona la partita per infortunio dopo 3 minuti, dall'altra parte Lou Williams parte male e poi ingrana tenendo a contatto i suoi.
Nel secondo quarto i Warriors esprimono il miglior basket possibile, segnando 40 punti, oltre a segnare così tanto, funziona anche la difesa, che tiene i Clippers a 25 punti segnati.
Looney (che trova più spazio grazie all'infortunio di Cousins) gioca la sua migliore partita ai playoff, mettendo parecchio in difficoltà Harrell a rimbalzo.
La frazione si chiude con gli Warriors a +23.
Nella terza frazione di gioco gli Warriors arrivano a toccare i 31 punti di vantaggio, poi qualcosa si inceppa. Come sempre parecchie schermaglie tra Durant e Beverley, con quest'ultimo che subisce fallo da KD e mostra i muscoli al pubblico nonostante la situazione di punteggio non particolarmente favorevole ai Clippers.
Lou Williams comincia a giocare pick and roll con Harrell e riporta i suoi a -14.
Alla fine i Clippers segneranno 44 punti, che sono il record di franchigia.
Nell'ultimo quarto, Curry gioca superficialmente, si fa rubare palla da Beverley, che regala una schiacciata a Gallinari.
I Clippers continuano il forcing fino ad arrivare al 128 pari, Curry mette la tripla del 131-128, ma dall'altra parte prima un jumper di Lou Williams e poi la tripla aperta di Shamet portano in vantaggio i losangelini.
In una partita praticamente già persa ancora una volta sono i Clippers a compiere l'impresa.
Hanno giocato con cuore grinta e orgoglio, senza piegarsi alla strapotenza dei campioni in carica.
Doc Rivers per farci capire che squadra è quella che ha costruito, in conferenza stampa dice che l'1 a 1 è soltanto l'inizio e non è abbastanza per i suoi giocatori.
Semplicemente Los Angeles Clippers.
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giovedì 11 aprile 2019

Ajax - Juventus 1-1

Nella splendida cornice della Johan Cruiyff Arena, è finita 1 a 1 la partita tra la compagine bianconera e gli alciadi. In quel di Amsterdam si sono scontrate due filosofie di calcio completamente differenti.
L'Ajax gioca un calcio vicino alla perfezione, con la ricerca del gioco palla a a terra, nelle triangolazioni strette e nella capacità di sovraccaricare un lato della retroguardia avversaria, per poi lasciare spazio all'inserimento del terzino. I giovani prodigi di Ten Hag hanno tecnica da vendere e la sfrontatezza che solo la loro carta d'identità gli può offrire.
Dall'altra parte la juve dimostra una completezza all'interno della rosa incredibile. La maggioranza dei tifosi era preoccupata della assenza di Chiellini e Can, ma Rugani e Bentancur hanno risposto benissimo. Proprio questi ultimi due giocatori dimostrano che nella rosa bianconera le individualità non mancano e che il gap con il passato si è chiuso grazie alla maggiore qualità in panchina.
Quest'ultima teoria da me espressa viene rafforzata anche da un certo Douglas Costa, che ieri subentrando ha cambiato la partita.
La Juventus ha una capacità incredibile di interpretare le varie fasi del match, anche quelle più complicate.
La Juventus è stata bravissima a saper soffrire per poi punire l'Ajax al primo vero pericolo con un superlativo Ronaldo, che ha realizzato un gol non così scontato.
Se dovessi sbilanciarmi in vista del ritorno, potrei dire Juventus per via del gol in trasferta, ma in Champions, conta l'approccio dinamico all'incontro e l'abilità nel ridurre al minimo l'errore.
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lunedì 8 aprile 2019

Garbage Time

Venticinquesima e ultima settimana di Nba per quel che concerne la regular season e dunque per Garbage Time. La rubrica del lunedì pomeriggio, che racconta tutti i principali avvenimenti della settimana trascorsa.
Settimana con parecchie cose incredibili con in primis la settimana da leoni di Westbrook.
La stella dei Thunder pensa bene di registrare un 20+20+20.
Raggiunge Wilt Chamberlain come unica persona nella storia dell'NBA ad aver fatto una cosa del genere. Basta questo per renderla una prestazione leggendaria. Grazie a questa storica prestazione è riuscito ad avere la tripla doppia di media per la terza stagione consecutiva. Nonostante questo giocatore abbia una miriade di problemi riesce a essere super decisivo.

Altra notizia che ha scosso il mondo a stelle e strisce è stata quella riguardante Steph Curry, il giocatore dei Warriors ultimamente non vedeva bene. Per questo ha cambiato lenti ed adesso vede perfettamente. Rimanendo in tema Warriors, questa settimana la squadra della baia ha vinto lo scontro diretto contro Denver, assicurandosi definitivamente il primo posto nella Western Conference.

Parlando di playoff andiamo a seguire la lotta serrata che infuoca nella Eastern Conference. Stanotte si sono ufficialmente qualificati ai playoff gli Orlando Magic e i Brooklyn Nets. I Magic tornano nella postseason, dove mancano dal 2012, mentre i Nets tornano a giocare i playoff dopo la stagione 2014/2015.

Usciamo dal parquet per parlare delle dichiarazioni folli di Paul Pierce. Ha detto che lui non ha ricevuto le stesse attenzioni che sta ricevendo Wade nell'anno dell'addio. Ha infierito dicendo che lui ha avuto una carriera migliore di Wade. Probabilmente ha fatto queste dichiarazioni per avere un po' di risonanza mediatica e l'ha ottenuta. Per quel che riguarda Wade, stiamo parlando di una delle 3 migliori guardie di tutti i tempi (Jordan, Bryant, Wade).
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lunedì 1 aprile 2019

Garbage Time

Nuova settimana, nuovo Garbage Time, la rubrica del lunedì pomeriggio, che racconta tutti i principali avvenimenti della settimana trascorsa.
Settimana caratterizzata da parecchie cerimonie commoventi (Bosh, Collison, Ginobili). E' stato un momento particolarmente toccante con tantissimi tifosi e giocatori commossi.

Parlando di basket giocato, addentriamoci nella settimana da fenomeno di Devin Booker, il ragazzo continua a perdere ogni singola partita con i Suns, ma mette due cinquantelli in back to back.
Avvicinandosi a fine stagione, cominciano a esserci partite inguardabili, con squadre che non hanno più nulla da chiedere a questa stagione. Ci sono fortunatamente anche scontri diretti per i playoff che tengono alta l'attenzione fino alla fine della regular season.
Questa settimana abbiamo visto Indiana-Boston, con i celtici che finalmente hanno vinto una partita importante, col buzzer beater di Kyrie Irving. Vincendo questa partita si sono presi il quarto posto a Est. Rimanendo a Est, in questi 7 giorni abbiamo visto anche Orlando-Miami, in questa partita gli Heat dopo essere stati sul +15 all'intervallo hanno incredibilmente perso.
Sempre in ottica playoff, passiamo ad Ovest.
Le 8 squadre si sono ufficialmente qualificate ai playoff.
Rammarico dei Kings, che hanno perso l'ultima partita (quella che li ha eliminati ufficialmente dai playoff) contro Houston, con Harden da 50, 11, 10.
La notizia triste di questa settimana è l'infortunio grave e orribile di Jusuf Nurkic. Questo infortunio rovina i piani dei Blazers, che con il centro bosniaco infortunato e McCollum ai box vedono complicarsi anche solo il passaggio del primo turno dei playoff.
Bisogna parlare anche dei Thunder, che si sono ritrovati ottavi e rischiano di dover affrontare i Warriors al primo turno dei playoff.
Per evidenziare il momento negativo basta citare il risultato di ieri sera, in cui i Thunder hanno pensato bene di perdere contro Dallas (priva di Doncic).
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