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mercoledì 17 aprile 2019

Juventus il sogno Champions è già finito

Creatività e bellezza dello sport, bisogna partire da questi due concetti per comprendere l'idea del gioco di Ten Hag. L'Ajax ha travolto la Juve ancor più nel gioco che nel risultato e ha conquistato meritatamente le semifinali di Champions League che aspettava dalla primavera del 1997.
La Juventus dalla sua, soffre particolarmente le squadre in grado di mantenere i ritmi alti per larghi tratti della partita, a questo c'è da aggiungere anche le tante assenze che rendevano il compito ancor più complicato.
Le scelte tattiche della Juve si incastrano pienamente con le caratteristiche dell'Ajax.
Gli olandesi pressano come i forsennati e giocano sempre per l'anticipo. Questo significa sicuramente che dispongono di abbondante forza d'urto, ma al contempo lasciano spazio alle spalle del pressing.
Sui duelli si è deciso molto della partita difensiva. Le tante palle perse da una manovra troppo lenta e prevedibile, sono finite, soprattutto nel secondo tempo, nei piedi di Tadic, in faccia a un Bonucci ed un Rugani, soprattutto, che in due non hanno valso l'aggressività di Chiellini.
Fare giocare una sponda all'Ajax e mandarli in campo aperto è un problema enorme, e infatti nel secondo tempo le incursioni sono diventate troppe, con continue ripartenze pericolose, che solo un Sczesny superlativo ha potuto limitare.
Nemmeno il passaggio al 3-5-2 con l'arretramento di Can e l'ingresso di Cancelo ha prodotto cambiamenti positivi.
L'Ajax è una squadra, dove non ci sono egoismi e tutti danno il massimo per raggiungere l'obiettivo finale. Se a questo aggiungi un pacchetto di giocatori dalle superlative capacità tecniche, con una grande intesa tra loro facciamo l'11 spettacolare che ammiriamo.
Squadre come queste si possono battere. Devi riuscire ad essere più squadra di loro, perchè ti metteranno sotto e non potrai sbagliare niente, perchè quell'occasione che ti capita la devi sfruttare al meglio. La Juve non ha più gli uomini per fare questa partita.
Puoi invece cercare di essere più bravo di loro, giocare meglio a calcio, valorizzando i tuoi punti forti.
La Juve secondo me ha provato a far questo, l'attacco sulle fasce in questa stagione ha portato diverse vittorie importanti. Dopo il gol del vantaggio si era messa anche discretamente bene la partita. Con la Juve che ha cercato di aggredire maggiormente per far sbandare i giovani ragazzi che c'erano nell'altra metà campo. Un rimpallo sfortunato appena calata l'intensità, però, nel calcio, può cambiare tutto e decidere le partite.
L'incapacità di variare il copione offensivo della Juve l'ha rinchiusa in una partita tatticamente inefficace, senza nemmeno la brillantezza di poterla vincere perchè sei più forte, sui duelli e sulle giocate del campione.
La Juve non è squadra nel modo in cui lo è l'Ajax, e ieri sera non poteva nemmeno essere più forte, per mille motivi differenti. Allegri sicuramente deve prendersi le sue responsabilità, ma se non c'è coesione e non c'è la capacità di improvvisazione, cosa può fare l'allenatore?
La Juventus è arrivata dove più in la non poteva restando nei limiti della normalità, societaria e tecnica. Adesso bisogna creare qualcosa in più a livello umano, non bastano impegno e serietà.
Le partite di questo tipo sono molto più giocate sul gruppo che quelle di campionato e non è un caso che il palmarès juventino sia quello che è. In Champions alla fine trionfa chi ha più entusiasmo, chi è più naturale, chi in campo si vuole bene.
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