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Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

lunedì 30 dicembre 2019

Le mosse del Napoli per riprendere la stagione

Come già detto nei precedenti articoli, con il campionato fermo, ci occupiamo di analizzare alcune situazioni complicate del panorama calcistico italiano.
Oggi parleremo del Napoli, che dopo 17 partite si trova ottavo in classifica con 24 punti.
Partenza complicata, culminata con l'esonero di Ancelotti e l'arrivo di Gattuso che ha l'obbligo di dare una scossa all'ambiente.
Le prossime 4 partite del Napoli saranno cruciali: i partenopei dovranno affrontare in fila Inter, Lazio, Fiorentina, Juventus e in più il Barça in Champions League.
Per dare una scossa a questa squadra servono dei sacrifici finanziari di De Laurentiis, si cerca un mediano e un terzino sinistro.
Partiamo dal primo ruolo, Gattuso è alla ricerca di un regista, nella partita contro il Sassuolo, ha usato Allan che però è una mezzala e non ha le caratteristiche per essere un regista.
Un'altra opzione potrebbe essere Fabian Ruiz, lo spagnolo però è un trequartista e dunque non può essere impiegato come mediano.
Si parla di diverse opzioni, adesso andremo ad analizzarle una per una e in più vi parlerò di un giocatore di cui non si è sentito parlare, ma che l'anno scorso con Gattuso al Milan era diventato una pedina fondamentale.
  1. Il primo nome che gira è quello di Berge, norvegese del Genk, ottima stazza, ottimo sul piano tecnico. Nonostante sia molto giovane, ha già disputato partite di Europa e Champions League a 21 anni.
  2. Altro giocatore che secondo i media è molto attenzionato è Lobotka del Celta Vigo. Impressionante organizzatore di gioco. Quest'anno il Celta è in difficoltà in campionato, ma nonostante ciò Lobotka si sta esprimendo su buoni livelli. Se al Napoli però serve un gladiatore, non è il giocatore giusto.
  3. L'ultimo nome tra quelli di cui si parla è Lucas Torreira, giocatore dell'Arsenal, avendo giocato nella Samp, parla italiano e conosce il campionato. E' un giocatore che garantisce visione e intensità. la nota dolente è senza dubbio l'altezza, supera a stento i 170cm, è aggressivo, ma non garantisce altezza. Per l'affare si parla di 35/40 milioni.
Questi 3 giocatori sono quelli sulla cresta dell'onda, ora però volevo fare un ragionamento mio.
Se ci pensate l'anno scorso il Milan dopo l'arrivo di Bakayoko, aveva trovato tutto un altro volto.
Certo, non ha la visione di Pjanic, ma permetterebbe alla squadra di Gattuso di assorbire le ripartenze.
Se dobbiamo fare un paragone il francese assomiglia come ruolo a Casemiro, e sappiamo tutti quanto è indispensabile il brasiliano per l'equilibrio del Real Madrid.
Abbiamo affrontato il tema del mediano, perchè è quello più in voga, ma non è l'unico ruolo da sistemare a Castel Volturno.
Serve assolutamente un terzino sinistro: Ghoulam sembra un fantasma, Mario Rui è troppo debole in difesa mentre Hisay è ai margini del progetto da tempo.
I sostituti di cui si parla, mi lasciano parecchio perplesso, Rodriguez del Milan è diventato il secondo di Hernandez e nella sua esperienza in Italia non ha per nulla convinto.
Kolasinac questa estate è stato sostituito nell'Arsenal da Tierney e ha dei limiti, non è il giocatore giusto per una situazione complicata come quella del Napoli.
Il terzo terzino in lizza è Bradaric, 20enne in forza al Lille. Nonostante la giovane età, sembra questa la pista più perseguibile, il croato è bravo sia in fase offensiva che difensiva ed è un calciatore giovane e di possibile affidamento per il futuro.
La situazione nella città partenopea non è assolutamente semplice, si dovrà tentare una rincorsa disperata nella seconda parte di stagione, e per farlo serviranno i giusti investimenti di De Laurentiis nel mercato di gennaio.

sabato 28 dicembre 2019

Todibo e Kulusevski, due promesse per la Milano calcistica

Archiviata la prima parte di stagione, adesso tocca al calciomercato, strumento fondamentale per le squadre per rinforzare la rosa e risolvere le lacune.
Due giocatori molto discussi in questo periodo sono Todibo e Kulusevski.
Il primo potrebbe arrivare già a gennaio al Milan, mentre il secondo più probabile arrivi in estate all'Inter.
Parliamo di due giocatori che hanno in comune il grandissimo talento, ma che hanno ruoli completamente diversi.
Todibo è stato preso dal Barcellona a parametro 0 dal Tolosa, nasce mediano, ma gioca da centrale difensivo. Per essere 1,90 m è molto rapido ed ha dei piedi molto educati.
Spesso si fida troppo dei suoi piedi rischiando la giocata.
Finora non ha trovato la continuità sperata al Barça e per questo spera in un trasferimento.
Ha avuto qualche problema fisico di troppo e quest'anno nella buona partita giocata contro il Siviglia in Liga è uscito per infortunio, stessa sorte gli è toccata nel Mondiale under 20 giocato quest'estate dove ha racimolato solamente 30 minuti.
Da un lato questo acquisto andrebbe in linea con i progetti del Milan, ma non so se può essere la soluzione, probabilmente servirebbe un centrale più esperto.
In più il Barcellona è disposto a venderlo, mettendo una clausola sulla recompra, ma ancora i club sono molto lontani dall'intesa.
Bisognerà vedere come si evolverà la situazione ma non è un'affare assolutamente scontato.
Se il Milan sta trattando un ottimo prospetto, non è da meno l'Inter che sembra fortemente interessata a Kulusevski.
Il giocatore del Parma in prestito dall'Atalanta è sulla bocca di tutti, si può assolutamente definire la rivelazione del campionato.
Classe 2000, intelligenza tattica fuori dal comune, sinistro cristallino, in questa stagione si sta dimostrando l'arma in più della società emiliana.
Sta dimostrando anche di saper interpretare più ruoli, da quando è a Parma ha fatto il trequartista, l'esterno nel tridente e pure il falso nueve.
Io però non lo vedo bene all'Inter, prima di tutto c'è un problema di modulo, al Parma 4-3-3, mentre all'Inter 3-5-2. Questo vuol dire che farebbe la seconda punta, ma Conte ha dimostrato che vuole due vere punte ed è per questo che Politano sta trovando poco spazio.
Dal mio punto di vista, lui potrebbe diventare una grandiosa mezzala offensiva, ma chiaramente c'è tanto lavoro da fare.
Se devo fare un paragone, in lui ci rivedo De Bruyne, che quando è arrivato sotto le grinfie di Guardiola ha compiuto il salto di qualità decisivo che l'ha fatto diventare tra i migliori al mondo.
Certo Guardiola e Conte sono due tipi di allenatori completamente diversi, ma Conte ha la capacità di fare esprimere i suoi giocatori sempre al massimo.
Non se questi due giocatori effettivamente sbarcheranno a Milano, ma di una cosa sono sicuro, sono due talenti cristallini che se cresciuti bene potranno dire la loro in maniera decisa in futuro.

venerdì 27 dicembre 2019

Come si fa a mettere in discussione Cristiano Ronaldo?

Periodo di Natale, sosta natalizia e poco calcio da vedere in televisione. Approfittiamone per andare a commentare qualche gesto tecnico che abbiamo potuto apprezzare in questa prima parte di stagione.
Ovviamente parliamo del gol di Ronaldo contro la Sampdoria.
Per un appassionato di calcio, vedere un gol del genere è il massimo godimento, un gol del genere, con quel tipo di elevazione, si vede poche volte nella vita.
Andando ad analizzare le statistiche, sono almeno 4 anni che CR7 ad inizio stagione attraversa delle difficoltà e sotto Natale riscalda i motori per affrontare la parte clou della stagione nella maniera più incredibile.
Il 29 ottobre 2016, alla vigilia del match tra Real Madrid e Alaves, Cristiano Ronaldo aveva fatto registrare il peggiore avvio di stagione da quando gioca nel Real: ha segnato solo 2 volte nelle sue precedenti gare e nell'ultima partita giocata in casa è stato addirittura fischiato.
Ovunque si va, si dice di un Ronaldo che alla soglia dei 32 anni, è avviato verso il declino della sua carriera. Proprio il 29 ottobre 2016 contro l'Alaves CR7 realizza 3 reti e chiude la stagione con 42 centri in tutte le competizioni, di cui 16 nelle ultime 10 partite.
Quell'anno vince Liga e Champions, a Cardiff, contro la Juventus.
Avanziamo all'anno successivo: 25 novembre 2017, vigilia della partita di campionato tra real Madrid e Malaga. Ronaldo vive un grandissimo periodo in Champions, ma in campionato fa enorme fatica.
Nelle prime 12 giornate di quel campionato, Ronaldo segnò 1 solo gol, su 55 tiri tentati. Quindi solo l'1,8% dei suoi tiri va a bersaglio.
Ancora una volta, in giro si sente dire, Ronaldo si dosa per le partite importanti, Ronaldo ha 33 anni... ed è vicino al tramonto.
In quella partita Ronaldo sbaglia un rigore, ma sul tap in è il più veloce a metterla dentro, realizza il gol della vittoria ed esulta con un ghigno, come a togliersi le critiche di dosso.
Da quel momento in poi realizza 33 gol nelle successive 28 partite, vince il mondiale per Club, vince la Champions e in estate lascia il Real Madrid con numeri incredibili per accasarsi alla Juventus.
Avanziamo di un altro anno e arriviamo a 12 mesi fa, precisamente 15 dicembre 2018 vigilia del derby della mole, vigilia di Juventus-Torino.
Ronaldo viene accolto ovviamente con grande calore, viene visto da tutti come il tassello che manca per vincere la Champions.
CR7 nel girone ha fatto 1 gol soltanto, facendosi tra l'altro espellere alla prima partita col Valencia.
In campionato ha segnato 10 gol in 15 partite, quasi tutti però contro le piccole.
Nell'aria aleggia un sospetto: Non è che la Juventus ha speso tantissimi soldi su un giocatore ormai finito? Perchè il Real Madrid avrebbe dovuto lasciare andare Cristiano Ronaldo? Ovviamente si dice anche che a 34 anni il fisico non lo regge più ed è arrivato al capolinea.
Indovinate cosa succede quella sera, Ronaldo decide il derby, segna 17 volte nelle restanti 23 partite stagionali, fa il gol decisivo nella Supercoppa contro il Milan, timbra tutte e 5 le reti tra ottavi e quarti di finale di Champions. Vince la serie A segnando 21 reti e in estate si prende pure la Nations League trionfando con il Portogallo.
Dopo questo rapido riepilogo veniamo al giorno d'oggi, alla fine di novembre 2019.
La situazione è la seguente, Ronaldo è stato sostituito 2 volte consecutive da Sarri, fino a quel momento ha segnato 5 gol in campionato e 1 in Champions League.
Ancora una volta tutti approfittano del momento no del portoghese per attaccarlo, si sente di tutto, e alcuni definiscono Ronaldo addirittura un peso.
Dal 1 dicembre ad oggi Ronaldo ha giocato 6 partite segnando in 5 di queste. Nelle ultime 6 ha segnato 6 gol, di cui l'ultimo proprio quello di cui parlavamo all'inizio: quello alla Sampdoria.
In questo gol c'è tutta la rabbia e l'atletismo di un fuoriclasse, che abbatte ogni critica.
Tra l'altro, e adesso sciorino altri dati, in questa stagione Ronaldo tra club e nazionale ha giocato 26 partite segnando 23 gol.
Tutto questo discorso era per dare la dimostrazione (con i numeri) che è impossibile mettere in discussione un fuoriclasse come CR7, anzi dobbiamo godercelo fino a quando giocherà.
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lunedì 23 dicembre 2019

La Lazio fa festa, mentre la Juventus trema

Buon Lunedì pomeriggio, oggi parleremo di quel che è successo in Arabia Saudita, con la vittoria della Supercoppa Italiana della Lazio ai danni della Juventus.
Questa vittoria è il giusto regalo di Natale per la società biancoceleste, che in questa maniera corona un 2019 spumeggiante.
Per la società di Lotito questo è il secondo trofeo dell'anno solare.
Per la Juventus, invece è stata un brutto schiaffo, in un momento molto delicato.
Dopo aver assistito a questa partita,tutto il calcio italiano può affacciarsi al 2020 con sensazioni nuove.
A Riyahd è finita 3-1 una bella partita, la Lazio in due settimane ha battuto due volte la squadra più forte d'Italia con due grandi prestazioni, due grandi lezioni di calcio.
Ci sono una serie di fattori che hanno permesso di arrivare a questo livello.
La prima cosa che mi viene in mente è la qualità della squadra, il pentagono che crea gioco (Lucas Leiva, Luis Alberto, Milinkovic Savic, Correa e Immobile) gira a perfezione: Immobile è il capocannoniere, Luis Alberto è leader negli assist con 12, Milinkovic si è evoluto, ha ampliato il suo raggio d'azione, e con i suoi inserimenti crea sempre delle interessanti linee di passaggio, Lucas Leiva è insostituibile, garantisce equilibrio alla squadra e infine Correa, un giocatore che quest'anno è definitivamente esploso, e comincia ad avere la continuità da grande giocatore.
Già questi 5 giocatori rendono i biancocelesti una squadra temibile, in più Lulic con il suo carisma è un giocatore troppo importante per Inzaghi. L'estate scorsa ha preso Lazzari sull'altra fascia che sta dimostrando di sapersi esprimere ad alti livelli.
Inzaghi ha pure Acerbi, che è un grande leader difensivo.
Il secondo fattore è l'organizzazione, il merito va ad Inzaghi che sta dimostrando di essere uno dei migliori allenatori emergenti.
La mentalità è un altro elemento fondamentale che è servito alla Lazio per arrivare a questo risultato, pure all'inizio di questa stagione gli scontri diretti erano stati il tallone d'achille dei laziali. Qualcosa è cambiato nell'intervallo con l'Atalanta, si è acceso qualcosa e non si è più spenta.
Da quel momento in poi sono arrivati 3 gol all'Atalanta in un tempo, 3 gol contro il Milan e 2 vittorie contro la Juventus.
Se a tutto questo aggiungiamo anche un grande apporto da parte di Caicedo quando entra dalla panchina è facile capire perchè la Lazio sta volando.
Il 2020 si apre col botto, ma anche con nuove responsabilità, perchè adesso non si può più fallire.
Per una squadra che vince c'è sempre una che perde, in questo caso la sconfitta è arrivata per la Juventus.
E' difficile accostare le parole Juventus e sconfitta, e proprio per questo ci sono da fare diversi ragionamenti su questa disfatta.
L'ambiente è ovviamente profondamente scosso, la dimostrazione è data dalla reazione di Ronaldo dopo la consegna della medaglia d'argento, CR7 se la strappa dal collo.
L'uomo più discusso è ovviamente Sarri, che a questo punto si sta avvicinando sempre di più al banco degli imputati, in effetti bisogna fare dei ragionamenti sul suo operato.
L'allenatore toscano ha iniziato la partita col tridente, io sono convinto che la Juventus, nelle grandi partite non è in grado di poter sostenere il tridente.
Dal punto di vista del gioco la Juventus col tridente gioca meglio, ma bisogna avere giocatori dietro con determinate caratteristiche, e la Juventus in questo momento non ha i giocatori adatti.
In generale la Lazio ha fatto molto di più, ed ha meritatamente portato a casa la partita.
Probabilmente con questa partita Sarri ha voluto dimostrare ai 3 che giocano davanti, che il tridente non può essere utilizzato sempre.
Adesso la Juventus deve riflettere, rimane una squadra che ha perso solo 2 partite su 24.
Sicuramente da questo 2019 ci si aspettava qualcosina in più alla Continassa, ma adesso c'è da rimboccarsi le maniche e pensare al 2020.
Questo 2019 dal punto di vista calcistico è volto al termine, è stato l'anno magico della Lazio, un anno che porta qualche pensiero di troppo alla Juventus, vedremo cosa succederà con l'approssimarsi del nuovo anno, la Juventus rimane a mio parere la squadra più forte, ma qualcosa sta cambiando nel calcio italiano.

domenica 22 dicembre 2019

Cosa succede a Firenze?

Visti i risultati, la notizia dell'esonero di Vincenzo Montella era nell'aria, ebbene dopo la sonora sconfitta contro la Roma subita venerdì, la società toscana ha deciso di sollevare dall'incarico l'allenatore di Pomigliano D'Arco.
Nella partita contro i capitolini, la Viola è stata schiacciata da una Roma bella, con tante soluzioni a disposizione. Ci sarebbe tanto da dire sui meriti della Roma, ma in questo articolo mi voglio focalizzare prettamente sulle lacune tecniche della squadra di patron Commisso.
Quello dell'allenatore campano è un esonero inevitabile, la classifica è allarmante, al momento la Fiorentina si trova sopra di 4 punti dalla zona retrocessione, con una partita in più.
Le ultime squadre di Montella (Milan, Siviglia e adesso Fiorentina) nel momento di difficoltà non sono riuscite a trovare la soluzione, inanellando anzi delle serie lunghe di sconfitte consecutive.
Quello che mi viene da dire, senza voler infierire è che il problema sta a monte: quest'estate con questo tipo di progetto probabilmente si doveva comprendere che Montella non poteva essere l'allenatore giusto.
Adesso l'orizzonte è complicato, si può cercare di ricostruire già da ora, andando a prendere un grande nome in panchina (Luciano Spalletti?), l'ex allenatore dell'Inter è toscano, ma dovrebbe risolvere il contratto con i nerazzurri, inoltre sarebbe un rischio, perchè non è facile dall'oggi al domani risolvere una situazione così difficile come quella di Firenze.
Un altro punto abbastanza chiaro è la mancanza di leadership, fondamentalmente con la squalifica prima, e l'infortunio poi, di Ribery, la squadra toscana è collassata su se stessa, a causa di mancanza di qualche giocatore di temperamento.
L'altra soluzione è quella di cercare un tecnico per salvarsi, un aggiustatore, e con queste caratteristiche un nome mi balza subito alla testa, sto parlando di Beppe Iachini, un tecnico che rende le sue squadre battagliere.
Per Commisso sarà un brutto Natale, dovrà riflettere sul da farsi, con diversi nomi in ballo, oltre al già citato Iachini si parla anche di Donadoni, Di Biagio e Prandelli.
Dopo quella del Milan e del Napoli, un'altra grande piazza si ritrova senza allenatore e con poche certezze.
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martedì 17 dicembre 2019

I sorteggi delle italiane in Champions League.

Per gli appassionati di calcio, il momento dei sorteggi è sacro, e viene vissuto con grande attenzione.
Mi sembra giusto fare dei pronostici, anche se queste partite si giocheranno tra due mesi, ci sarà una sessione di mercato e gli stati di forma potranno alterarsi notevolmente.
Bisogna assolutamente dire, che al calcio italiano sarebbe potuto andare decisamente peggio questo sorteggio, ovviamente è un discorso in linea generale e i tifosi del Napoli possono indubbiamente affermarlo. Una squadra che sta avendo tantissime difficoltà, ha subito una crisi d'identità, ha trovato sul suo cammino il peggiore avversario possibile: il Barcellona. I Blaugrana li ho visti giocare più di una volta quest'anno e fanno letteralmente paura, tra due mesi, quando il tridente davanti sarà ancor più collaudato non so bene come si potranno fermare. E' giusto dire, che le due migliori prestazioni in questa stagione tribolata del Napoli, sono state quelle contro i campioni d'Europa in carica, da quelle due partite la società partenopea è uscita con 4 punti totali, è l'unica squadra che quest'anno finora è riuscita a battere i Reds.
Chiudiamo il capitolo Napoli e passiamo ai campioni d'Italia.
Alla Juventus è andata di lusso, l'urna di Nyon ha decretato il Lione di Garcia il prossimo avversario della Vecchia Signora. In seconda fascia c'erano squadre come Real Madrid e Tottenham, che hanno un peso specifico da prima fascia.
Il Lione è una squadra molto talentuosa, ha gente come Aouar, Tousard, Dembelè e Traorè, sono tutti giocatori molto interessanti. Finora però la squadra francese ha avuto parecchi alti e bassi.
Nei giocatori talentuosi citati in precedenza non ho volutamente inserito Memphis Depay, l'olandese ha subito un brutto infortunio e potrebbe dover stare fuori tutta la stagione.
In conclusione, è un'impegno da affrontare con la giusta concentrazione, ma è il sorteggio migliore che poteva capitare alla squadra di Maurizio Sarri.
Un'altro gran bell'ottavo è quello che attende l'Atalanta. La squadra di Gasperini se la vedrà con il Valencia, partita da non sottovalutare minimamente, con il Valencia che ha vinto il proprio raggruppamento tenendo alle proprie spalle Chelsea e Ajax.
Il Valencia ha un grande regista come Dani Parejo, giocatore che è in grado da solo di far girare una squadra, e ha come arma letale il contropiede, ha due attaccanti molto rapidi come Gameiro e Rodrigo.
Saranno secondo me 180 minuti di spettacolo, si affrontano due squadre con mentalità offensive, e questo per gli appassionati di calcio non può che far bene.
Insomma in quel di Bergamo si può assolutamente sognare.
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venerdì 13 dicembre 2019

Come cambierà il Napoli con Gattuso in panchina?

Come vi avevo anticipato l'altro ieri, nonostante la vittoria contro il Genk per 4-0 con conseguente qualificazione agli ottavi di finale per il Napoli, la società partenopea ha rimosso dall'incarico Carlo Ancelotti, dando il ruolo di allenatore a Gennaro Gattuso.
L'esonero di Ancelotti, fa male, perchè per la prima volta dopo tanti anni, il gioco del Napoli non è fluido e spettacolare.
Il Napoli la partita di Champions l'ha vinta in maniera netta, senza alcun patema, ed è un risultato (il passaggio agli ottavi) che rimarrà nella storia, perchè solo due volte nell'era De Laurentiis la società campana aveva raggiunto questo obiettivo.
Ancelotti ha pagato lo stare in mezzo tra i due poli che si davano battaglia: da una parte la presidenza, mentre dall'altra i giocatori.
L'allontanamento di Ancelotti toglie tutti gli alibi, e quindi adesso la società si aspetterà un forte cambio di rotta, per cercare di raddrizzare il più possibile il campionato.
Il Napoli si trova ad oggi a 8 punti di distacco dalla zona Champions, e con un allenatore nuovo che dovrà cercare in tutti i modi di scuotere l'ambiente.
Gattuso ancora una volta arriva in una squadra che ha disperato bisogno di punti, ma conoscendo il carattere dell'allenatore calabrese, certo non si tirerà indietro.
Potrebbe apportare un cambiamento tattico, che gioverebbe probabilmente alla squadra: passare dal 4-4-2 inderogabile di Ancelotti a un 4-3-3.
Col 4-3-3 un giocatore diventa ancor più imprescindibile di quanto già non lo sia, sto parlando di Allan che all'interno di questa rosa è l'unico che può garantire copertura.
Questo esonero di Ancelotti, con conseguente arrivo di Gattuso, cambia tante cose all'interno della società. Le prossime due partite dovranno portare in dote 6 punti, per cominciare subito con il piede giusto la rincorsa disperata ad un posto in Europa.
Io dalla mia non sono così convinto che questo avvicendamento porterà nuovamente il Napoli a splendere, ma la risposta potrà darcela solo il tempo.
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giovedì 12 dicembre 2019

L'impresa dell'Atalanta

Ieri vi avevo promesso l'analisi sul Napoli, ma come ben sapete l'Atalanta ha compiuto l'impresa, ha passato il girone di Champions e quindi è doveroso parlarne.
A questo punto l'articolo sul Napoli slitterà ai prossimi giorni.
La qualificazione della Dea rimarrà per sempre nei libri, un'impresa che serviva tanto al calcio italiano.
E' stata una partita non semplice, anche perchè il passaggio del turno non dipendeva solo esclusivamente dalla vittoria, serviva pure una vittoria del City.
Le cose non si erano messe benissimo, il City era passato in svantaggio, ma poi è riuscita a ribaltare la partita, inoltre da segnalare c'è anche il mancato rosso a Muriel che avrebbe ammazzato la partita.
Il primo gol è stato emozionante, con il thriller fino alla fine su un possibile fuorigioco.
Sul 1-0 c'è stata l'espulsione di Dodò per un fallo di reazione a palla lontana.
Il 2-0 è arrivato sul classico inserimento di Pasalic sul primo palo.
Il punto esclamativo è stato firmato da Robin Gosens che nei minuti di recupero ha sancito con il terzo gol il passaggio del turno.
E' una qualificazione strana, mai nessuna squadra era riuscita a qualificarsi dopo aver perso le prime 3 partite del girone.
Se andiamo a vedere il cammino dell'Atalanta, è stato un crescendo, è stata una maturazione in corso d'opera.
Tutto è iniziato con la scoppola iniziale per 4-0 contro la Dinamo Zagabria, poi è arrivata la fase dell'ingenuità, la seconda partita è stata persa e infine c'è stata la lezione contro il Manchester City che è servita tanto. Il girone di ritorno è cominciato subito con il pareggio 1-1 contro il City, nella quinta partita è arrivata la vittoria contro la Dinamo che ha permesso di mantenere le speranze di qualificazione vive, fino alla realizzazione dell'impresa nella giornata di ieri.
Nelle prime 3 partite l'Atalanta ha fatto un solo gol subendone 11, nelle altre 3 ha segnato 6 gol subendone solo 1.
Non posso che fare i complimenti all'Atalanta, che ancora una volta dimostra di essere una grande società, e soprattutto dimostra che non per forza servono tantissimi soldi per creare una squadra da Champions, la famiglia Percassi negli anni passati ha investito tantissimo sui giovani, e adesso si può permettere gli ottavi di Champions senza avere super giocatori.
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mercoledì 11 dicembre 2019

Inter, così fa male...

La Champions ci ha regalato un martedì scioccante, l'Inter è stato eliminato nonostante una buona prova contro il Barcellona, il Napoli ha battuto il Genk 4-0, giocando bene, ma Ancelotti non si è salvato e ieri poco prima della mezzanotte è arrivata l'ufficialità dell'esonero.
L'esonero di Ancelotti, l'arrivo di Gattuso e tutto quello che può succedere nella città partenopea, sarà oggetto di un altro articolo che penso uscirà domani.
In questo voglio concentrarmi sulla cocente sconfitta dell'Inter che ha sancito l'eliminazione dalla Champions League.
Eliminazione piena di dolori e di rimpianti. L'Inter in tutto il girone ha avuto tantissime possibilità, che però non ha saputo sfruttare, anche ieri ha avuto diverse occasioni, ma non è riuscita a convertirle in gol. Da questo poi è scaturita una sconfitta, contro un Barça decisamente rimaneggiato.
Io sono comunque d'accordo con le parole di Conte, quest'Inter ieri ha approcciato la partita nella maniera giusta, ha provato a fare il gioco, riuscendoci anche diverse volte.
Siamo sempre la, quando si gioca ai massimi livelli , vince chi sbaglia meno, e ieri l'Inter ha sprecato veramente troppo. C'è da dire anche che l'Inter ha affrontato questa fondamentale partita senza i due centrocampisti titolari (Barella, Sensi).
L'Inter senza questi due giocatori perde tantissima qualità, il gioco ne risente e perciò si affida alle giocate dei due centravanti, ieri nonostante il gol di Lukaku, hanno entrambi un po' pasticciato.
Certo, bisogna però anche dire, che stanno giocando tutte le partite senza mai una pausa, quindi un po' di appanamento ci può stare.
Adesso le cose si complicano, l'Europa League richiede un turno in più rispetto alla Champions, perchè parte dai sedicesimi.
Come dicevo l'altra volta nell'analisi della partita contro la Roma, l'Inter ha bisogno di aggredire pesantemente qualche giocatore nel mercato invernale, qualcuno che alzi il tasso tecnico della rosa.
A vederla adesso, questa eliminazione fa secondo me ancora più male, il Borussia Dortmund in questa prima parte di stagione era stato tutt'altro che perfetto, e le speranze di passaggio del turno dei nerazzurri erano cresciute a dismisura.
Dagli errori si impara, e chissà che già in Europa League l'Inter non possa fare tesoro degli sbagli commessi e andare il più avanti possibile in questa competizione.
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domenica 8 dicembre 2019

Inter Roma 0-0

Nonostante uno scialbo 0-0 questa partita lascia diverse indicazioni.
Nel primo tempo l'Inter ha giocato meglio all'inizio e alla fine, mentre nel mezzo abbiamo potuto ammirare una bella Roma che faceva divertire.
Il secondo tempo invece è stato perlopiù di marchio nerazzurro.
La Roma con questo pareggio ha guadagnato un punto preziosissimo, giocava a Milano, contro la capolista. Se a questo aggiungiamo che la roma è scesa in campo senza Pau Lopez e Dzeko, il punto prende ancora più valore. Ha giocato una partita di personalità, dimostrando match dopo match sempre più consapevolezza nei propri mezzi.
La Roma dimostra di poter contare su una panchina più lunga di quella dell'Inter, l'esempio cardine è quello di Mirante che ieri per i romani è stato uno tra i migliori in campo.
La coppia centrale ha svolto un grandissimo lavoro contro il tandem Lukaku-Lautaro Martinez.
Tutta la squadra ha dato ottime risposte a mister Fonseca, lo stesso Spinazzola entrato dopo l'infortunio di Santon ha giocato una partita di grande sostanza, effettuando anche due grandissime diagonali che hanno salvato il risultato.
Diawara ha fatto pure una buonissima partita, con grande personalità e dimostrando di essere qualcosa di più di un'alternativa.
Se c'è un giocatore che venerdì non mi ha del tutto convinto è Pellegrini, che forse avverte un po' di stanchezza. Anche Perotti e Mkhitaryan ieri giocando da esterni hanno sofferto, in una partita del genere mi sarei aspettato più spazio per Under e Florenzi.
Se per la Roma il pareggio è un gran risultato, per l'Inter va un po' stretto questo risultato. Dal punto di vista difensivo i nerazzurri si stanno stabilizzando sempre di più.
Lautaro e Lukaku hanno fornito una buona prova, ma non eccellente come siamo abituati a vederli. Grandi meriti vanno alla difesa della Roma. Io ho l'impressione che nell'Inter tutti stiano dando il 120%, ovviamente è ammirevole, grande merito va a Conte, ma bisognerà vedere con l'andare avanti della stagione quanto dureranno le batterie della squadra milanese.
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venerdì 6 dicembre 2019

Garbage Time Il ritorno

Dopo aver faticato a pubblicare contenuti sul blog nelle prime due settimane di Nba, eccoci qua per ricominciare la nostra rubrica Garbage Time, che ci porta dentro il mondo a stelle e strisce, andando a rivivere le situazioni più importanti avvenute in settimana.
Questa è la sesta settimana di regular season.

Milwaukee torna a essere prima nella classifica globale della Nba (insieme ai Lakers) col record di 19-3. Sono arrivati a 13 vittorie consecutive, con un Giannis stratosferico che ultimamente riesce anche a far canestro da oltre l'arco.

Come detto in precedenza un'altra squadra molto calda sono i Lakers. LeBron è diventato il quarto giocatore nella storia della Nba a superare quota 33000 punti. In settimana abbiamo potuto assistere al ritorno di Anthony Davis in quel di New Orleans dove è stato accolto con tantissimi fischi.
Lui ha risposto sul campo con una prestazione da 41 punti e ha permesso ai Lakers di rimontare uno svantaggio di 20 punti e d'imporsi per 114-110.

Una squadra su cui io riponevo qualche dubbio almeno sul breve periodo mi sta stupendo particolarmente, sto parlando dei Dallas Mavericks versione europea. Hanno interrotto la striscia di vittorie dei Lakers. Ovviamente non si può non parlare di Luka Doncic, che ha infranto un altro record: è diventato il terzo giocatore di sempre a chiudere un mese con la tripla doppia di media.

In questa settimana densa, c'è stato pure il ritorno dei 76ers a Toronto dopo l'eliminazione negli scorsi playoff. Si avvertiva che aleggiava tensione nell'aria e Embiid ha chiuso la partita con 0 punti segnati, suscitando l'ilarità di Drake e di mezzo mondo.
Parlando dei Raptors invece non possiamo che complimentarci con loro, nonostante la perdita di Leonard, si stanno dimostrando una squadra solidissima con Siakam che sta giocando una stagione da all star.
Per quel che concerne James Harden, non esiste garbage time dove lui non venga menzionato, quindi non perde occasione per farsi notare ed essere inserito nella rubrica. Questa settimana il Barba ha segnato 60 punti in solo 3 quarti, e si è lamentato con D'Antoni, quando è stato tirato fuori perchè voleva provare a fare il career high.
Ultima notizia è il ritorno ad alti livelli di Carmelo Anthony, questa settimana ha vinto il premio come miglior giocatore della Western conference, non vinceva questo premio dal 2014 quando vestiva la maglia dei New York Knicks. Tra l'altro in questi giorni i Blazers hanno trasformato il contratto di Melo da parzialmente garantito a totalmente garantito. Felice per lui e spero che possa giocare ancora per qualche anno ad alti livelli.
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