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Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

mercoledì 28 febbraio 2018

Sorteggi ottavi di finale Europa League

E' tempo di sorteggi, è tempo di PRONOSTICONE!
Prima di passare al sodo, analizzando partita per partita gli ottavi di finale di Europa League, mi sembra giusto dare merito alla squadra più "longeva" della stagione europea: il RB Salisburgo, la cui campagna internazionale è iniziata addirittura l'11 Luglio 2017 a Paola, città maltese nonchè sede del FC Hibernians, primo avversario degli austriaci nei preliminari di Champions League (poi "declassati" a quelli di Europa League).
Piccola premessa: la Dea Bendata sembra particolarmente beneaugurante nei confronti di SS Lazio e Sporting Clube de Portugal. Infatti, dopo gli abbordabili accostamenti del primo turno a eliminazione diretta (rispettavamente contro FCSB e FC Astana), le due formazioni incontrano nuovamente due avversari alla portata, fattore fondamentale per arrivare lontano in una competizione così difficile e logorante.
SS Lazio - Dynamo Kiev 65/35: Ottimo sorteggio per la Lazio. La formazione ucraina è reduce da una campagna europea particolarmente fortunata: dopo un girone assolutamente alla portata, il turno precedente ha visto la Dynamo soffrire non poco la tenacia dell'AEK Atene, rischiando in moltissime occasioni di capitolare e superando il turno grazie al prezioso gol in trasferta segnato da Tsygankov (1-1/0-0). L'undici tipo degli ucraini non gode di particolare talento: formazione per lo più locale (e nemmeno di calciatori di primissimo livello nel panorama nazionale), i pericoli maggiori possono derivare dalle accelerazioni di Derlis Gonzales, veloce esterno paraguayano, e dalla caparbietà sotto porta di Junior Moraes (che in realtà non è sto granchè, ma dovevo citare qualcuno). Per altro, l'incognità clima non dovrebbe costituire un grande problema: la Lazio dovrà andare in Ucraina a metà Marzo, mese in cui le temperature rasentano lo 0°C ma difficilmente raggiungono valori negativi simili a quelli che, per esempio, ha dovuto affrontare l'AS Roma nel proprio impegno europeo. Grande delusione se i biancocelesti dovessero mancare la qualificazione, sono nettamente favoriti.
RB Lipsia - Zenit S.Pietroburgo 55/45: Partita estremamente complicata da decifrare, sicuramente di alto livello. Entrambe le formazioni hanno punti di forza tali da poter colpire in modo relativamente facile il proprio avversario: i tedeschi, in virtù della propria mentalità d'aggressione e di recupero della palla nella trequarti avversaria, i russi in virtù delle proprie veloci ripartenze e pericolosità offensiva a partire da calcio piazzato, con cui spesso risolve partite in cui fatica sotto l'aspetto del palleggio. Probabilmente sarà decisiva la personalità di far valere le proprie migliori qualità lontano da casa, dove i gol valgono doppio: sotto questo aspetto, vedo meglio il RB Lipsia, abile nel rendersi più volte pericoloso in qualunque campo di gioco.
Atletico Madrid - Lokomotiv Mosca 60/40: Non sarà un avversario facile per il Cholo, la Lokomotiv Mosca è una delle conferme di questa competizione: la formazione russa, nonostante il primo posto in Russian Super League, ha dimostrato di tenere molto a questa competizione e schiera in campo, oltre ai determinanti brasiliani Manuel Fernandes e Ari, diversi elementi che hanno tutto l'interesse di mantenere uno stato di forma eccellente in virtù dell'imminente Coppa del Mondo: da Farfan, ai gemelli Miranchuk, al veterano Denisov, fino al polacco Rybus (che mi piace tantissimo per la sua capacità di interpretare al meglio tutti i ruoli della fascia sinistra, una sorta di Borini di Polonia che farebbe benissimo nel nostro campionato). D'altro canto, l'Atletico resta ancora una squadra superiore, nonchè la netta favorita per la vittoria finale: solamente un calo di concentrazione potrebbe compromettere il cammino di questa squadra. Non lo escludiamo, ma partono favoriti.
CSKA Mosca - OL 30/70: Dopo aver superato una prova ostica come il confronto con il Villareal CF, l'Olympique Lyonnais può sorridere. Il CSKA Mosca è probabilmente la peggior formazione di questo secondo turno a eliminazione diretta: grande fatica per i russi contro la Stella Rossa Belgrado, in un confronto in cui decisiva si è rivelata la rete di Dzagoev (0-0/1-0), ma che ha visto i serbi mancare clamorosamente il gol-qualificazione in almeno due occasioni nella sfida di ritorno. il CSKA di Goncharenko non dà prova nè di grande solidità (nonostante non abbia subito gol nel turno precedente) nè di grande pericolosità offensiva, affidandosi alle qualità tecniche di Dzagoev e alla rapidità di Musa e VItinho. Dall'altra parte, abbiamo una formazione in forma, fortemente motivata e ricca di talento, che dovrebbe chiudere la pratica qualificazione già nella sfida d'andata.
OM - Athletic Club 60/40: Il mio timore nei confronti dell'OM è sempre rappresentanto da quei cali di concentrazione che spesso hanno portato a prestazioni discutibili in campo europeo. La squadra di Rudy Garcia avrebbe tutto per arrivare in semifinale: idee di gioco, profondità di rosa e interpreti di alto livello in ogni reparto. Tuttavia, se si scenderà in campo con la mentalità del girone o quella della trasferta di Braga, si tornerà a casa. Detto questo, il miglior Marsiglia può annientare l'Athletic Club, formazione in crisi di gioco, poco convincente sotto l'aspetto della solidità, affidata per lo più alle accelerazioni di Inaki Williams e alla terza giovinezza di Aduriz, capocannoniere della competizione. In ogni caso, confido nell'alta posta in palio che dovrebbe dare le motivazioni giuste alla compagine marsigliese.
Sporting CP - Viktoria Plzen 65/35: Buon sorteggio anche per lo Sporting CP, reduce da un confronto in cui hanno pesato maggiormente le ore di volo verso il Kazakistan che il vero e proprio avversario (FC Astana). Lo Sporting è una squadra potenzialmente da ottavo di finale di Champions, ricordando come effettivamente arrivi proprio da un girone difficile della massima competizione europea (con Barça, Juve e Oympiakos). Avendo avuto la fortuna di poterla osservare dal vivo, la formazione portoghese dimostra anche una certa duttilità tattica, avendo le capacità sia di dominare il gioco, grazie alle proprietà di palleggio di William Carvalho, Marcos Acuna, Bryan Ruiz, sia di abbassarsi e ripartire nelle sfide più impegnative, grazie alla velocità di Gelson Martins, Seydou Doumbia, Bruno Fernandes e alla prestanza fisica della linea difensiva (Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao). Peraltro, in rosa, oltre al portiere campione d'Europa in carica (Rui Patricio), c'è anche il secondo miglior cannoniere stagione della Liga NOS, un certo Bas Dost dalle 20 reti 21 partite. E' una squadra che mi piace molto (se non si fosse capito), che sicuramente sarà costretta a prendere il pallino del gioco nella doppia sfida contro la rispettabile formazione ceca, nella propria miglior stagione di sempre, le cui sconfitte stagionali in tutte le competizioni si contano sulle dita di una mano: due nel terzo turno preliminare di UCL (vs FCSB) e una nel girone di UEL (vs Lugano). Una formazione fisica, per lo più locale, che sicuramente abbasserà gli esterni offensivi Zeman e Kopic sulla linea dei centrocampisti per tentare di trovare impreparata la linea portoghese in fase di ripiegamento. Tuttavia, lo Sporting CP resta (almeno) di un livello superiore.
BVB - RB Salisburgo 60/40: Si prospetta un'altra partita da fuoco e fiamme, ricca di gol e di giovani calciatori di talento, anche se alla lunga dovrebbe prevalere il maggior peso internazionale di alcuni elementi in forza ai tedeschi. E' ormai una costante in questa competizione per la compagine giallonera quella di incontrare una formazione giovane negli elementi e nell'esperienza ad alto livello: come detto, il RB Salisburgo ha costruito questo risultato di successo nella programmazione e nella filosofia di gioco che accompagna questi ragazzi da tempo. A parte il portiere Walke e il mediamo Leitgeb, nessun altro elemento di rosa è nato oltre il 1992 e sono molti coloro i quali provengono direttamente dal FC Liefering, formazione iscritta alla seconda serie austriaca, di proprietà della Red Bull e direttamente associabile alla formazione di Salisburgo ma, essendo una società formalmente indipendente, potenzialmente in grado comunque di poter esser promossa nella massima divisione: in questa stagione si trova, per altro, in piena lotta promozione. Tornando al RB Salisburgo, alcuni degli elementi in rosa sono richiesti da tutta Europa (Valon Berisha e, soprattutto, il centravanti Dabbur), altri lì vedremo al Mondiale (come il coreano Hwang e il nipponico Minamino), mentre altri ancora sono in piena rampa di lancio (si parla un gran bene del mediano Haidara e del centravanti Daka, appena arrivati dal FC Liefering). Io tifo per loro, ma il BVB, che conosciamo benissimo, resta favorito.
AC Milan - FC Arsenal 55/45: E' una partita più equilibrata di quello che si possa pensare ma, nonostante gli stati di forma attualmente agli antipodi, non posso considerare il Milan come assoluto e netto favorito, come lo si sta spacciando in questo momento. L'Arsenal arriva da un periodo particolare: il mercato ha di fatto stravolto la squadra negli elementi più importanti e serviva (e serve) ancora del tempo prima di raggiungere un livello di gioco e risultati tale da rispecchiare il comunque elevato valore della rosa. Si parlerà di forti motivazioni per la squadra di Gattuso, ma sono esattamente le stesse dei Gunners: l'Arsenal difficilmente riuscirà a raggiungere la qualificazione in Champions nel proprio campionato e vedrà nell'Europa League, allo stesso modo dei rossoneri, l'ultimo treno disponibile, con la differenza nel possedere in rosa alcuni elementi di assoluto livello mondiale in grado di poter fare la differenza in ogni momento, come Ozil, Mkhtaryan, Bellerin e Lacazette, che tuttavia non dovrebbe essere protagonista del doppio scontro a causa di un infortunio al ginocchio. Questo è sicuramente un punto a favore per la squadra di Gattuso: con l'indisponibilità di Aubameyang, dovrà essere Welbeck a farsi carico del peso offensivo della squadra, giocatore che comunque manca ancora di un vero ritmo partita. Altro fattore da considerare è la perforabilità difensiva: l'Arsenal concede sempre qualcosa, perde facilmente gli equilibri, con il risultato di andare potenzialmente incontro a grandi figuracce, come quella contro l'Ostersunds. In tutta sincerità, faccio fatica a prendere una posizione, ma dovessi puntarci un nichelino, sarebbe in favore dei rossoneri.
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martedì 27 febbraio 2018

Commento Inter - Benevento

✓Questa Inter è figlia dell'incertezza societaria. E non dal lato economico, dato il ridimensionamento di Suning, causa restrizioni del governo cinese. Dal lato umano è Spalletti a fare il frontman in un one man show, che ha dimostrato già alla Roma di mal digerire. Né Ausilio né Sabatini hanno le competenze ed il physique du role per farlo. Sono uomini di mercato. Zanetti potrebbe, ma quant'è il potere effettivo che gli conferisce la carica di vice presidente?
✓Perché il tema principale in casa Inter è il mercato, a quasi un mese dalla sua chiusura?
✓L'Inter non giocava bene neanche quando vinceva. Era, però, solida o quantomeno dava la percezione di esserlo. Le poche occasioni che concedeva, trovavano un Handanovic in stato di grazia. Serve anche questo. Come ha risposto Gasperini a domanda, affidarsi ai singoli è pericoloso.
✓L'idea di gioco permette di guardare il bicchiere mezzo pieno anche nella sconfitta.
✓33 gol fatti nelle prime 15 partite, solo 9 nelle ultime 11.
✓Nonostante l'assenza dell'impegno europeo, l'assetto e gli interpreti nerazzurri cambiano continuamente. Potere degli infortuni. Spalletti sta cercando ancora la quadratura del cerchio e l'idea di Rafinha rifinitore è solo l'ultimo dei tentativi. Rimandato.
✓Al Benevento sono bastati due giocatori mediamente tecnici, come Guilherme e Brignola, per superare costantemente la prima pressione disordinata dell'Inter o lanciare in profondità in assenza di alternativa. Quest'ultima opzione ha messo in luce la difficoltà del pacchetto arretrato di difendere con tanto campo aperto alle spalle (Ranocchia su tutti).
✓Fatalità, i migliori sprazzi di Inter si sono intravisti, quando l'assetto è stato meno aggressivo e più attendista, con l'obiettivo di verticalizzare immediatamente. 

✓Nessun commento sugli episodi arbitrali. Credo che non ci sia bisogno del mio giudizio, per confermare o smentire quanto successo.
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lunedì 26 febbraio 2018

When the Eagles fly...

Per la maggior parte delle persone in Italia il 4 Febbraio non é da ricordare in modo particolare, e anche in altre parti del globo credo. A Boston invece ricordano bene questa data, ma faranno di tutto per scordarla al più presto.
A Phila, ormai, é storia.
Gli Eagles hanno battuto i Patriots per vincere il Superbowl.
Voi direte: e con ciò?
Ora vi spiego.
Nella città dell’amore fraterno tutto é amplificato, nel bene e anche nel male purtroppo. Non sta a me ricordare i ricorsi storici della città, ma sicuramente una delle caratteristiche che mi affascina di più é la passione per lo sport. La senti nell’aria, soprattutto dopo una vittoria così importante.
In pochi casi oltre a Phila, si può dire che una città trascina le loro squadre.
Da quel 4 Febbraio anche i Sixers hanno avuto una spinta in più.
25-25 questo era il record della squadra.
7-0 da quel giorno in poi.
Prestazioni dei singoli esaltanti, e vittorie convincenti.
Quella contro i Magic di stasera é solo l’ultima della serie.
Qualche dato:
Miglior difesa per DEFRTG: 97.3
Quarta squadra per NETRTG: 13.4
Terza squadra tra quelle che hanno giocato almeno 7 partite per percentuale di assist: 66.3%
Queste tre statistiche aumentano in tutti e tre i casi quando si guardano le partite giocate in casa, quando la città invade il Wells Fargo Center.
Simmons, Embiid, Saric hanno visto aumentare le loro statistiche in punti, percentuale dal campo, plus/minus, percentuale ai liberi, palle rubate e stoppate.
Nelle tre partite del Beli anche lui é migliorato in tutte queste statistiche.
Reddick incide per costanza, come RoCo e Trevor Booker.
Vittorie fondamentali per i playoff contro Wizards e Heat.
Tante piccole prove fanno un indizio.
Una città esaltata da una vittoria:
Vincere aiuta a vincere.
A Phila questo conta forse più che in ogni altro luogo del mondo nello sport.
When The Eagles Fly, A City Win

sabato 24 febbraio 2018

Commento ritorno sedicesimi di Europa League: La serata delle rimonte mancate

La serata delle rimonte mancate: rispetto a quanto visto nelle gare d'andata, solamente Lazio e Zenit S.Pietroburgo sono riuscite a ribaltare il parziale svantaggio maturato nei primi novanta minuti.
Detto questo, ma quanto ci siamo divertiti?
Leviamoci subito di torno le scontate conferme: bene il Milan in una fredda sgambata di mezza settimana, con la sorprendente freddezza di Borini da attaccante esterno (in rete per la terza partita consecutiva), nessun problema per l'Atletico Madrid contro il Copenaghen (1-0), divertimento d'altri tempi a Lisbona, dove Sporting e FC Astana, in virtù della netta vittoria dei portoghesi all'andata, si godono una serata leggera nelle gambe e nella mente (3-3) e ottima prova per la Lokomotiv Mosca, che afferma nuovamente la propria superiorità nei confronti dell'OGC Nice (1-0).
Capitolo ribaltoni: come previsto, alla Lazio sarebbe bastato riacquistare ordine mentale, sicurezza e formazione titolare per superare un avversario a dir poco modesto come l'FCSB (5-1). I biancocelesti non partono certo in prima fila (e neanche in seconda) per la vittoria finale, tuttavia, in una competizione dove spesso conta maggiormente produrre offensivamente, può dire la propria, calendario permettendo. A 3000 km di distanza da Roma, lo Zenit S.Pietroburgo cancella l'opaca prestazione dell'andata e demolisce un Celtic Glasgow troppo rinunciatario: nessuno chiedeva alla squadra di Rodgers di superare il turno contro una formazione decisamente più esperta e quotata come quella di Roberto Mancini, tuttavia dopo il vantaggio maturato al Celtic Park ci si aspettava una prova più coraggiosa. Sono giovani, torneranno (cessioni permettendo).
Felici conferme: quella del Viktoria Plzen, formazione dominante in patria (15 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta in 17 gare totali) che sta trovando conferme anche in campo internazionale, grazie prima al girone chiuso al primo posto e poi agli ottimi 180 minuti di questi sedicesimi, per lo più trascorsi in controllo di un avversario volenteroso ma sostanzialmente inferiore come il Partizan. Ma anche quella del RB Salisburgo, la vera sorpresa di questo primo turno eliminatorio: dopo essere uscita imbattuta dall'Estadio de Anoeta (2-2 all'andata), la formazione del tedesco Rose timbra il passaggio del turno con una bella vittoria sulla Real Sociedad. Ripetiamo, tenete d'occhio questa compagine perchè ricca di grande talento: nella serata di ieri si sono messi in luce il bomber israeliano Dabbur, richiesto da mezza Europa (ma chissà, destinato a sostituire Werner a Lipsia?), il coreano Hwang, un motorino nel traffico creato dai baschi davanti all'area di rigore, abile prima nel provocare l'espulsione del centrale Navas e poi nel guadagnare un calcio di rigore e il terzino destro Lainer, autore del primo assist vincente. Infine, prova di forza dell'Olympique Lyonnais in uno scontro equilibrato solamente sulla carta contro il Villareal CF: complimenti a Genesio per aver ri-disegnato funzionalmente una squadra smembrata dal mercato negli uomini più importanti, consolidando il valore internazionale di Bertrand Traorè sull'esterno destro, portando alla ribalta il talento di Mariano Diaz come centravanti e riportando al centro del villaggio un grande talento come Memphis Depay, il tutto giostrato da capitan Fekir sulla trequarti (24enne con il carisma di un 30enne).
Pericolo scampato per l'Athletic Bilbao, nella stagione più difficoltosa degli ultimi anni, considerando l'elevato livello internazionale raggiunto dai baschi nell'ultimo decennio. La formazione di Ziganda viene travolta dal coraggio dello Spartak Mosca di Massimo Carrera che, dopo la sconcertante prestazione dell'andata (1-3 a Mosca), vanno vicini all'impresa con le reti di Luiz Adriano e Melgarejo, tuttavia mai avvicinandosi concretamente alla definitiva marcatura di qualificazione. Memento per Lazio e Milan: i baschi rappresentano un ottimo compromesso con la sorte per gli ottavi di finale. Sospiro di sollievo anche per l'Olympique Marsiglia: la formazione di Garcia si conferma labile dal punto di vista mentale e della personalità, perlomeno in campo europeo, e cade sul campo di un ottimo Sporting Braga, che esce a testa alta da una competizione che ha visto la formazione portoghese capitolare rovinosamente solamente in un'occasione (al Vèlodrome nella gara d'andata). Fatico a inquadrare l'OM: formazione di ricchissimo talento, ma poco convincente sotto l'aspetto della continuità. Grande rammarico per l'SSC Napoli: come anticipato prima dell'andata, i valori in campo avrebbero potuto premiare i partenopei se supportati da un'adeguata preparazione mentale all'appuntamento. Così non è stato e la bella vittoria ottenuta in Germania ha un sapore ancor più amaro di quanto non possa sembrare. Ma soprattutto, che rischio per l'Arsenal: dopo la facile e pronosticata vittoria sul campo dell'Ostersunds, imbarazzante prova dei Gunners davanti al proprio pubblico, andando sotto di due gol nei primi venticinque minuti di gioco e mettendo così in serio pericolo la qualificazione per quasi un'ora, fino alla salvifica rete di Kolasinac. L'avventura europea dell'Ostersunds, iniziata il 13 Luglio 2017, si chiude allo stesso modo: con un'impresa. La vittoria sul campo dell'Arsenal è solamente l'ultimo atto di una meravigliosa odissea che ha visto gli uomini del prof.Potter superare, oltre agli inglesi, avversari della caratura di Galatasaray, PAOK, Hertha Berlino e Athletic Bilbao: speriamo di rivederci.
Infine, epiche battaglie: quella di Kiev, tra due formazioni abituate a buttare il cuore oltre l'ostacolo per compensare qualche limite tecnico come Dynamo Kyev e AEK Atene, in una sfida che ha visto una decina di occasioni da gol, da una parte e dell'altra, malamente scialacquate dagli interpreti in campo. Lo 0-0 finale premia gli ucraini per il gol in trasferta segnato nel pareggio di Atene: l'AEK esce nel modo peggiore, ovvero da squadra imbattuta nella competizione (SETTE pareggi e UNA vittoria nel torneo per i greci: meraviglioso). Ma soprattutto, quella di Bergamo (ops, Reggio Emilia): Gasperini, ospite a Sky Calcio Club nella domenica precedente all’incontro, aveva ammesso/dichiarato come ritenesse indispensabile segnare almeno due reti al Borussia Dortmund per passare il turno. Mai fu più profetico. Il doppio confronto tra tedeschi e bergamaschi è andato a premiare la qualità dei singoli piuttosto che la forza del gruppo: Burki fa un miracolo sul Papu Gomez e impedisce il doppio vantaggio atalantino, Berisha perde il pallone e Schmelzer non si fa pregare due volte.
Mi dispiace chiudere in modo banale, ma non trovo parole migliori se non quelle di Gary Lineker: "Il calcio è un gioco semplice: ventidue uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e, alla fine, vincono i tedeschi".
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venerdì 23 febbraio 2018

Bruno Peres, l'eroe per caso che può riprendersi la Roma

Nella partita di mercoledì contro lo Shakhtar verso la fine della partita, Bruno Peres ha incredibilmente salvato con il piede un gol già fatto, e dunque ha lasciato ancora qualche speranza di qualificazione alla squadra giallorossa. Quell'istante può cambiare la sua vita sportiva.

In inglese esiste un concetto chiamato "Sliding Doors". Quell'evento all'apparenza insignificante come l'apertura o la chiusura di una porta scorrevole, in grado di cambiare totalmente la storia di una persona. Anche in questa storia c'è una porta che ha davanti due destini diversi. Può essere centrata per la terza volta da un tiro di un calciatore dello Shaktar, ponendo di fatto fine ad ogni velleità europea della Roma, o può rimanere inviolata, permettendo ai giallorossi di sognare la rimonta all'Olimpico. Il fato si compie in una frazione di secondo e a decidere del futuro della porta della Roma è la punta del piede di Bruno Peres. A cui, a sua volta, quell'istante può cambiare la vita sportiva.

Inutile girarci troppo intorno, prima della partita in Ucraina il terzino brasiliano era considerato una sorta di paria Roma. Prestazioni opache, mai incisive, troppi errori e poi lo schianto in auto alle cinque di mattina che sembrava aver scritto la parola fine sul suo rapporto con la Roma. Ma il destino non aveva ancora finito con Bruno Peres. Si è presentato, sotto forma di virus influenzale che ha colpito Alessandro Florenzi. Niente da fare, anche in condizioni non certo ottimali gioca l'azzurro. E' abbastanza chiaro che non ci si fidi dell'alternativa. In campo Florenzi non brilla, anzi, e alla fine il brasiliano prende il suo posto. Ed il destino lo pone al centro dell'area della Roma, al momento giusto nel punto esatto per cambiare la storia di un ottavo di finale di Champions League.

Fossimo in una fiaba, saremmo certi del finale. Una storia di redenzione sportiva, in cui dopo aver toccato il punto più basso il calciatore riscopre se stesso. Sarà così? Difficile da prevedere, ma quel che è certo è che quella deviazione quasi impercettibile può aver offerto a Bruno Peres ciò che gli serviva in questo momento: un'opportunità, magari già a partire dal prossimo match. Che poi potrebbe tranquillamente l'ultima chance, visto che di occasioni di dimostrare il proprio valore l'ex Torino ne ha già avute abbastanza, ma è sempre meglio di niente. Anche perchè, con Karsdorp ancora infortunato e con un Florenzi in netto debito di ossigeno, il brasiliano resta comunque l'unica alternativa sulla destra a disposizione di Di Francesco. Che nel prossimo ciclo di impegni che deciderà la stagione giallorossa dovrà tenere da conto anche l'esterno brasiliano.

La speranza, del tecnico e dei tifosi della Roma, e che l'essersi trasformato in eroe per caso e aver evitato che la trasferta a Kharkiv si trasformasse in uno psicodramma sportivo, possa dare al terzino la scossa necessaria. Del resto materiale tecnico ce n'è, perchè le doti atletiche al numero 25 non sono mai mancate. E' mancato altro. Concentrazione, abnegazione. Cose che dipendono dalla testa e non certo dai piedi. Non a caso Allison, sempre più leader della squadra, quasi non ascolta le domande che gli vengono poste a fine match. E' tutto merito di Bruno, ha fatto tutto Bruno. Solidarietà brasiliana? Possibile, ma forse in fondo questo ragazzo dal rendimento ondivago nello spogliatoio è apprezzato e benvoluto. E forse, nel momento dell'abisso, ha visto una luce, anzi una porta che si apriva. E che lui, con la punta del piede, ha contribuito a sbarrare.
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giovedì 22 febbraio 2018

Commenti sulle quattro partite di Champions League

La partita che non ti aspetti:
✓dalla formazione iniziale del Chelsea con l’introduzione dei tre piccoli davanti, non tanto come arma offensiva ma per un miglior confronto diretto uomo su uomo, anatonicamente e muscolarmente paragonabile;
✓dalle statistiche generali fuorvianti, che indicherebbero il classico dominio territoriale catalano ma che mai si presentano così lontane dall’andamento reale della gara, cadenzato da uno sterile e lento possesso palla degli ospiti e da letali ripartenze dei Blues;
✓fino all’unica conferma rispetto a quanto preventivato nel pre-gara: l’ennesimo blackout mentale nel contesto difensivo stagionale del Chelsea, che va a rovinare una prestazione al limite della perfezione. Il treno della qualificazione sembra ormai passato per il Chelsea e Antonio Conte, al Camp Nou cambieranno quel contesto e quelle distanze che hanno favorito l’odierna prestazione.
Nell’altro match, il solito Bayern rifila la solita cinquina al solito malcapitato avversario degli ottavi di finale di Champions League.

È difficile trovare qualcosa in cui l’AS Roma sia stata effettivamente superiore in questa serata: NON nella prestazione, frammentaria, veramente positiva solamente per una ventina di minuti nel corso del primo tempo, NON nella pericolosità offensiva, derivata per lo più da errori individuali degli avversari piuttosto che da efficacia di manovra, NON nella tenuta mentale, estramemente labile, facendo emergere tutto il proprio lato umorale e lunatico alla prima difficoltá e sorprendentemente NON nella tenuta fisica, soffrendo non poco la rapiditá e la brillantezza tecnica di una squadra che approcciava la seconda partita ufficiale a distanza di due mesi.
La sconfitta è meritata e sicuramente riduttiva: Di Francesco deve ringraziare in parte il proprio portiere e in parte la scarsa freddezza degli attaccanti avversari se il risultato si sia mantenuto, tutto sommato, in fiducioso equilibrio.
L’evidenza delle reali forze viste in campo non determinerebbe perplessità se non ci trovassimo a Febbraio, dopo una pausa forzata di due mesi da partite ufficiali per gli ucraini: complimenti a Paulo Fonseca o accuse a Di Francesco? Non abbiamo i mezzi per poter giudicare.
Di positivo c’è solo il risultato.
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martedì 20 febbraio 2018

Pronostici ottavi di finale Champions League seconda parte









La scorsa settimana avevo pubblicato i primi quattro ottavi di finale adesso pubblico gli altri quattro






✔️Chelsea-Barcellona 25/75: Ho cercato di trovare qualche punto a favore degli inglesi, ma concretamente c'è poco a cui aggrapparsi: le crepe dimostrate dal Barcellona negli ultimi mesi non sono propriamente tali, ma solamente dati negativi NON statisticamente significativi. La squadra di Valverde ha perso UNA sola gara ufficiale dopo la pessima figura nella Supercoppa agostana (in Copa del Rey sul campo dell'Espanyol, peraltro in grado di fermare ancora i blaugrana in campionato con un pari), subisce pochissimo e, nonostante concretizzi meno di quanto non abbia a disposizione, solitamente riesce sempre a trovare il bandolo della matassa, a maggior ragione in una partita impostata su 180 minuti. Peraltro, Valverde è l'unico allenatore che è arrivato a Barcellona e non ha mantenuto un'identità precisa per tutta la stagione: si va dal classico 4-3-3, al rombo a centrocampo con Paulinho vertice basso e Coutinho vertice alto, a un più solido 4-4-2 con Sergi Roberto e Andrè Gomes sugli esterni, per cui è difficile anche solo preparare la partita per il rispettivo avversario. La mia idea è comunque si cercherà di chiudere la sfida già nella sfida d'andata allo Stamford Bridge con una formazione di controllo territoriale, più che di contenimento, per cui sarà facile vedere Messi, Suarez, Iniesta e Paco contemporaneamente in campo. Dall'altra parte abbiamo una squadra la cui discontinuità preoccupa non poco: si è arrivati a questa sfida europea prima con un periodo di grande solidità difensiva ma forte sterilità offensiva, per poi precipitare improvvisamente verso la perdita totale di equilibrio, con nove gol subiti nelle ultime quattro gare ufficiali. La sensazione è che mai come quest'anno la coperta tattica sia corta: tiri da una parte e scopri dall'altra, con il risultato è che non ne vieni mai fuori. Poche chance, anche per una squadra di nervi come quella di Conte.
✔️Bayern Monaco-Besiktas 80/20: Secondo me, non c'è partita. Non posso nemmeno dire che si tratta di una sfida tra squadre altrettanto dominanti in patria: da un lato abbiamo una squadra che vince da quattordici partite ufficiali consecutive e che ha vinto 23 delle ultime 24 partite in tutte le competizioni (il Bayern), dall'altra abbiamo una formazione in crescita, ma al quarto posto in una delle Super Lig turca più combattute dell'ultimo decennio (il Besiktas). La squadra di Gunes ha dimostrato di saperci stare in Europa, ma in un girone a carattere fortemente d'Europa League (Monaco, RB Lipsia e Porto), mentre in campionato l'andamento si è riveltato troppo altalenante. La squadra ha sicuramente delle individualità importanti, soprattutto davanti (Negredo, Quaresma, Lens e soprattutto Talisca, splendido trequartista che, in mia opinione, ha tutte le carte in regole per confermarsi in Premier League), ma non abbastanza per poter sopportare quella che negli ultimi due mesi si è rivelata la miglior squadra d'Europa (dati alla mano). Per quanto mi riguarda, già la gara d'andata terminerà con un 3-0 per i padroni di casa bavaresi.
✔️Shakthar Donetsk-AS Roma 40/60: A parità di condizione atletica sarebbe anche una sfida equilibrata, il problema (a mio avviso) è sempre quello, ovvero l'inattività prolungata della squadra ucraina negli ultimi due mesi a causa del blocco del campionato. E' chiaro che lo spadaccino Fonseca ha impostato un periodo di preparazione atletica e amichevoli (per altro, con scarsi risultati) per i suoi uomini, ma è anche vero che negli ultimi anni quella che avrebbe dovuto essere una squadra da semifinale europea (in UEL) per quanto visto ai gironi è sempre collassata su se stessa al rientro in campo di Febbraio. Come si ripresenteranno in campo i funanbolici brasiliani Marlos, Taison, Bernard, lo splendido frangiflutti Fred (obbiettivo estivo per Guardiola), la rocciosa coppia centrale Ordets-Rakitsky? Sicuramente non con la brillantezza di Dicembre. Dal canto suo, anche l'AS Roma non ha vissuto un periodo facile, soprattutto in termini di equilibrio tra i reparti e brillantezza nella metà campo avversaria, e tale momento è tutt'altro che superato: in ogni caso, le due vittorie ottenuto contro Hellas e Benevento hanno dato un'importante iniezione di fiducia alla squadra, dimostrando anche una lieve ma costante crescita, e per questo sono fiducioso riguardo alla passaggio del turno giallorosso: l'importante sarà tornare con un gol segnato dall'Ucraina, il resto verrà da sè all'Olimpico.


✔️Sevilla-Manchester United 45/55: A mio avviso, la sfida più "fuori dagli schemi", tra due formazioni che alla prima parvenza di solidità e continuità ti sbattono in faccia un risultato clamorosamente negativo. E' la storia del Sevilla di Vincenzo Montella, clamorosamente altalenante in Liga e allo stesso tempo convincente in Copa del Rey: il 4-2-3-1 impostato da Vincenzino vuole esaltare il grande potenziale tecnico a disposizione, con la conferma di Luis Muriel con il ruolo di unico centravanti e stella polare del Mudo Vazquez, Correa e Sarabia, a loro volta liberi di svariare di fronte a Banega e N'Zonzi. Nel momento in cui si riesce a mantenere il controllo del possesso non ce n'è per nessuno, ma appena i ritmi si alzano e si deve correre all'indietro, si salvi chi può. Dall'altra parte, Mourinho non è ancora riuscito a ottenere quel salto di qualità che si aspettava di raggiungere con l'arrivo di Alexis Sanchez: paradossalmente, con l'arrivo del trequartista cileno la squadra ha perso quell'equilibrio e quelle certezze che avevano permesso di ottenere cinque vittorie consecutive in tutte le competizioni nel mese di Gennaio. Servirà tempo per amalgamare un insieme di tenori come Sanchez, Lukaku, Pogba, Lingard, Martial (e purtroppo non Rashford, sempre più in disparte), ma intanto tra una settimana si gioca al Sanchez Pizquan, e non si può sbagliare, come si sta facendo ultimamente in Premier League.
Possibile sorpresa in vista? Nel frattempo, è lecito pensare agli inglesi come leggermente favoriti.

domenica 18 febbraio 2018

Giro di boa nba Eastern conference

Da sempre l'All Star Game è lo spartiacque della stagione NBA. Provo a riassumere in poche parole la prima parte di stagione di tutte le squadre. Ovviamente sono mie considerazioni e sono ben accetti commenti, critiche e nuove argomentazioni. L'ordine è dato dalla classifica.
TORONTO RAPTORS: Doveva essere l'anno del calo e invece sorprendono. Silenziosamente scalano la Eastern, con una panchina profonda e funzionale. Ma soprattuto con carattere. Ibaka e Valanciunas proteggono bene il ferro, DeRozan finalmente prende tiri da fuori. Tutto bello, ma devono ricordarselo ai play-off.
BOSTON CELTICS: Pronti,via, infortunio shock di Hayward. Non si scompongono e fanno una prima parte di stagione da lucciconi agli occhi. Difesa incredibile e corale in grado di inserire anche Irving e tante tante palle. Ultimamente hanno incontrato qualche difficoltà che hanno messo in evidenza i (noti) problemi a rimbalzo e nell'attacco che qualche volta di troppo rimane a secco e senza idee. La pausa farà bene
CLEVELAND CAVALIERS: Partenza tiepida, accelerata e caduta vertiginosa verso il baratro, con uno spogliatoio in guerra totale. Lebron rispetto al passato è più aggressivo in stagione regolare, Love parte forte ma verso dicembre si inceppa e si fa male. Poi il buio. La trade-deadline ha consegnato a Lue una squadra nuova da cima a fondo che ha subito impressionato se non altro per la voglia. La convinzione è che siano tornati ad essere i favoriti a Est, anche se non è facile ripartire da 0 a metà stagione.
WASHINGTON WIZARDS: Le difficoltà al tiro di Wall hanno lasciato spazio al talento di Beal, Porter ripaga del contrattone appena firmato e la squadra gira bene. La panchina non sempre è stata affidabile ma l'infortunio di Wall non ha complicato troppo le cose, anzi ha responsabilizzato tutti. Ora però devono fare lo step finale che da qualche anno manca alla franchigia della capitale per essere presa sul serio.
MILWAUKEE BUCKS: Prunty sta provando a limare i difetti della gestione Kidd. La difesa migliora ma a rimbalzo i Bucks sono fanalino di coda. Antetokounmpo è incredibile ma intorno sembra che la squadra fatichi a girare a pieno regime. E' arrivato Bledsoe ma è discontinuo, non c'è un tiratore da 3 che apre il campo e bisogna verificare l'impatto di Parker.
INDIANA PACERS: I buoni risultati non sono solo frutto dell'esplosione inaspettata di Oladipo ma anche ad una squadra quadrata, con un attacco solido e una difesa equilibrata. Con un Turner più sano le cose possono solo migliorare
PHILADELPHIA 76ers: Simmons ed Embiid incantano. Saric è un signor terzo violino. Normale che ci sia un po' di discontinuità dovuta anche all'utilizzo con parsimonia di Embiid, ma con la giusta dose di veterani come Reddick, Booker e Belinelli il futuro anche immediato dei 76ers può essere interessantissimo. Ma devono stare molto attenti. Nota negativa l'infortunio di Fultz.
MIAMI HEAT: Stagione simile a quella passata, con Spoelstra che costruisce una difesa solida con un supporting cast che funziona intorno al duo Whiteside-Dragic. L'attacco troppo monodimensionale ma Spo sta facendo un ottimo il vino con l'uva che ha. Il ritorno di Wade è la ciliegina sulla torta ma devono evitare cali
DETROIT PISTONS: La sorpresa della primissima parte della stagione, con Harris in grande spolvero. Poi la picchiata vertiginosa verso il basso. Col nuovo anno decidono di spendere il jolly e portano nella Motor City Blake Griffin che subito è di impatto formando un interessante duo con Drummond. Hanno ripreso slancio.
CHARLOTTE HORNETS: Saranno i problemi di salute di Clifford o chissà cosa altro ma Charlotte rimane invischiata nell'ennesima stagione meh. Walker è una certezza ma non basta in attacco e Howard sembra rinato ma le lacune difensive di squadra sono importanti. L'attacco è un po troppo confuso e la panchina è corta. L'idea era quella di buttare giu tutto prima della dead-line, non ce l'hanno fatta e per i play-off c'è bisogno di uno sforzo importante.
NEW YORK KNICKS: Libero dal regime del triangolo di Phil Jackson e dagli umori di Anthony, Hornacek costruisce una squadra interessante che ruota intorno a Porzingis. Kanter mostra una solidità inaspettata come anche Jack e riesumano anche Michael Beasley. Il grave infortunio di Porzingis rovina tutti i piani dei Knicks che rimangono con un pugno di mosche in mano. Peccato.
CHICAGO BULLS: Portis che frantuma il viso di Mirotic e l'inizio di stagione pessimo, questo sembrava fosse il leitmotiv della stagione Bulls. E invece Hoiberg dopo lo scorso anno riesce a esprimere la sua idea di gioco grazie anche a Markkanen che ha impressionato. Dunn in salute è un toccasana e Mirotic stava giocando la miglior stagione fino a quando non è stato scambiato. Non bene, ma neanche di schifo
BROOKLYN NETS: All'infortunio di Russell, in aggiunta a quello di Lin, tutti eravamo pronti alla classica stagione penosa dei Nets. Poi la manna dal cielo si chiama Dinwiddie, Carroll tiene tutti uniti e Hollis-Jefferson, Lavert e Allen mostrano segni di crescita. Riescono ad aggiungere Okafor. Hanno qualcosina e una specie di identità, che guardando indietro per i Nets non è poco
ORLANDO MAGIC: Partono forte con una pallacanestro meno difensiva rispetto nello stile Voegel e convincente. Poi si rompono Ross e Vucevic, Fournier sparisce dai radar insieme a Gordon e tutto va in vacca. Sembrano non andare da nessuna parte ancora una volta.
ATLANTA HAWKS: Classica stagione negativa calcolata. Via tutti per ripartire dal sistema di coach Budenholzer. Spazio per Prince, Collins, Bremby e co. intorno alle uniche certezze che sono Bazemore e Schroeder. Avranno una scelta altissima e un'estate per rinforzarsi.

sabato 17 febbraio 2018

Giro di boa nba Western Conference

Da sempre l'All Star Game è lo spartiacque della stagione NBA. Provo a riassumere in poche parole la prima parte di stagione di tutte le squadre. Ovviamente sono mie considerazioni e sono ben accetti commenti, critiche e nuove argomentazioni. L'ordine è dato dalla classifica.
HOUSTON ROCKETS: CP3 si aggiunge meravigliosamente nel sistema D'Antoni. Una Santa Barbara d'attacco fuori dall'arco che può permettersi il lusso di avere negli assoli di Harden un piacevole extra e non la base fondante del gioco. In difesa ci sono piccoli ma sostanziali miglioramenti grazie a Tucker, M'bah Moute e Ariza. Capela incanta. On top l'aggiunta di IsoJoe e Wright . Occhio che sono sulla rampa di lancio.
GOLDEN STATE WARRIORS: Hanno perso 14 partite e sono la 5° difesa del campionato. Praticamente un fallimento stando all previsioni. E' vero non stanno tiranneggiando come ci si aspettava ma a ben vedere sembra si stiano dosando. Kerr ha allargato le rotazioni spropositatamente e ad ogni piccolo fastidio lascia fuori qualsiasi giocatore (stelle in particolar modo) che possa infortunarsi. Bell e McCaw sono perdite più importanti di quanto si possa immaginare. Qualche blackout di troppo commentato con un "Siamo fritti in testa". Ci crediamo il giusto, restano i favoriti.
SAN ANTONIO SPURS: Non hanno mai avuto Leonard e sono terzi ad ovest, con la seconda difesa del campionato. A me basta questo. L'universo Spurs non smette mai di stupire, sono li con una squadra al limite della G-League. Non sappiamo se rivedremo Leonard ma intanto i Murray, Anderson, Forbes e compagnia cantante giocano e si fanno le ossa per dare nuova linfa agli Spurs che verranno.
MINNESOTA T'WOLVES: Gli insider della Nba lo dicono da tempo: il sistema di Thibodeau è il più difficile da capire ma se lo fai i risultati arrivano. I nuovi Wolves sono ancora in fase di apprendimento visto che tanto stupiscono in positivo quanto in negativo. Thib blocca le rotazioni a 7/8 giocatori se va bene, soffocando Muhammad e ridimensionando Bijelica, ostracizzando il tiro da 3. La cura sembra funzionare per KAT, cresciuto come difensore, ma non per Wiggins ancora alle prese con la sua discontinutà. Teague ancora non ben inserito.
OKLAHOMA CITY THUNDER: Una delusione per certi versi. I nuovi Big 3 ancora non carburano nonostante una buona difesa. Anthony da terzo violino convince poco, George fa il suo in attacco e mette anche le pezze in difesa e Westbrook è quasi sempre delizia ma anche croce. Devono ancora capirsi e rischia di essere tardi, anche perchè il potenziale è da fuoriserie.Ma non è solo questo, c'è anche una panchina del tutto non funzionale alla causa con l'aggiunta dell'infortunio di Robertson. Qualcosa comunque si muove, anche se a folate, e se trovano la quadra....
PORTLAND TRAIL-BLAZERS: Sembrava la classica stagione Blazers, con più McColloum che Lillard nel primo stint. Poi a Gennaio Dame Dolla incontra Pau Allen, il proprietario, dicendogli che è ora di fare di più, a partire da lui stesso. Prende letteralmente fuoco con l'intento di tirarsi dietro tutti. Però al di fuori del duo Lillard-McColloum c'è ancora pochino. Serve un role-player di spessore e una panchina più solida anche se c'è un redivivo Napier
DENVER NUGGETS: Rompono il salvadanaio per Millsap e hanno ragione. Murray si sta lanciando e promette di formare una bella combo con Jokic che però alterna prove sontuose a buchi nell'acqua troppo spesso. Sembrava tornato anche Faried ma poi Malone gli ha fatto pollice verso.
NEW ORLEANS PELICANS: L'infortunio di Cousins capita proprio quando lui e Davis stavano intendendosi. Stiamo comunque parlando della seconda squadra per percentuale dal campo. Rondo ha portato imprevedibilità ed esperienza ma è poco per poter raddrizzare una stagione che sembra compromessa nonostante Davis in modalità MVP. Mirotic potrebbe essere più utile di quanto previsto.
LOS ANGELES CLIPPERS: Inizio stagione da panico con un via vai continuo dall'infermeria. Rivers tiene botta con un roster risicato senza averli mai tutti in salute. Poi lo scambio di Griffin, un roster non eccelso ma profondo e pieno di opzioni, soprattutto per il futuro. Il messaggio è chiaro, bisogna ripartire. C'è il rischio di perdere DeAndre in estate che però mostra incredibili miglioramenti ai liberi
UTAH JAZZ: 11w di fila e la nomina di squadra più calda della lega. Grande difesa, attacco un po discontinuo ma con un notevole movimento di palla. Rubio in grande spolvero al fianco di Mitchell che è esploso inaspettatamente. Crowder è una bella presa per puntellare la difesa. Ma il bello viene ora, con un Gobert in salute i play-off non sono un miraggio.
LOS ANGELES LAKERS: Quando hai 6 giocatori in doppia cifra quasi sempre vuol dire che la palla gira bene. Paradossalmente è anche sintomo che manca un out-scorer costante, la difesa è da rivedere più che altro ma tutto sommato una buona stagione per i giovani Lakers in attesa della caccia al pesce grosso. Meglio con le squadre di alta fascia che con quelle di medio-bassa.
MEMPHIS GRIZZLIES: E' arrivata la fine del Grit-n-Grind. Fizdale cacciato probabilmente per screzi con Gasol, Conley fuori per la stagione. Nota positiva: Tyreke Evans ma l'aria in quel di Memphis è pesante. Sembra difficile una ripartenza nell'immediato, a meno che Pera non rompa il salvadanaio o si facciano movimenti importanti.
SACRAMENTO KINGS: L'ennesima stagione di sofferenze e patemi. Ogni anno la stessa storia anche se abbiamo di fronte un team giovane e con un allenatore di carattere. Ma la luce in fondo al tunnel rimane lontana.
DALLAS MAVERICKS: Barnes doveva prendersi la squadra ma non l'ha fatto. A parte Dennis Smith Jr hanno un roster indefinito, senza una chiara identità. Carlisle cerca di tamponare come può una situazione di incertezza continua. Non si sa dove voglio andare di preciso. Aspettano solo la sirena dell'ultima partita, poi domani è un altro giorno.
PHOENIX SUNS: Cacciano Earl Watson dopo 5 partite, scambiano Bledsoe per Monroe che poi chiederà il buyout, tagliano un buon Mike James per firmare Isaiha Caanan che non gioca mai poi si rompe, eguagliano il record di Cleveland del 79 per partite perse con 40 o più punti di scarto. Ed è ancora lunga. Booker è l'unica certezza, Len e Bender sono oggetti non identificati, Chriss ci prova ma più di quello non è. Prendono Elfrid Payton e forse è l'unico motivo per sorridere in questo anno da buttare. Testa al Draft, ora.

venerdì 16 febbraio 2018

Napoli quasi fuori dall'Europa League

Lo avevano capito anche i sassi: dalla dilagante ammissione della squadra di non essere presenti mentalmente come in campionato, dalle sconcertanti dichiarazioni del proprio allenatore sull’Europa League, competizione definita come “ai limiti della follia”, dal totale giorno libero concesso alla squadra nella giornata di martedì.
Il Napoli è al terzo fallimento stagionale: dopo la pessima figura in Champions League, dopo la prematura uscita dalla Coppa Italia, competizione costruita per ritrovare in semifinale le migliori quattro squadre d’Italia della precedente stagione sportiva, è arrivata un’opaca prestazione in Europa League, premessa di un’imbarazzante eliminazione.
Le squadre destinate ad arrivare lontano si riconoscono da una serie di fattori, come una mentalità vincente, in ogni competizione, e progetti ad ampio raggio, che vanno oltre l’esito di campo della prima squadra: il Napoli non ha nulla di tutto ciò. Il RedBull Lipsia, dopo aver già dato (ormai da un quinquennio) una lezione fuori dal campo alla società napoletana, ha dimostrato la propria superioritá anche sul campo.
Il Napoli è ora costretto a vincere il campionato per non rendere un totale disastro questa stagione: ma una squadra con questo atteggiamento può proporsi come la migliore d’Italia?
I numeri non servono a niente se non si porta a casa un trofeo: nel frattempo, si torna (ancora) a casa a mani vuote.

giovedì 15 febbraio 2018

Pronostici Europa League

Ve li avevo promessi, sono arrivati. Al momento dei sorteggi di UCL e UEL avevo deciso di non pubblicare i miei pronostici, per non commettere l'errore delle edizioni passte di giudicare le varie formazioni a distanza di tre mesi dall'effettiva scesa in campo. Ma adesso ci siamo.

Pronostico Europa League:


  • Borussia Dortmund - Atalanta 60/40: L'Atalanta ha incantato nella prima fase della competizione, al contrario del Borussia, reduce da mesi molto difficili sotto la precednte gestione Bosz. Avessi fatto il pronostico al momento del sorteggio, non ci sarebbe stata partita. Allo stato attuale, tuttavia, la situazione si è più equilibrata: il BVB sotto la gestione Stoger ha ripreso a macinare gioco e soprattutto risultati, come confermano i nove risultati positivi nelle ultime dieci gare ufficiali disputate. L'allenatore austriaco ha riportato pragmatacità a un gruppo abitualmente adagiato più sul filosofico che sul concreto, ripristinando un solido 4-1-4-1 ben interpretato da elementi in crescita atletica (Reus, Schurrle, Gotze) e dal nuovo centravanti Batshuayi. L'Atalanta ha mantenuto un livello di gioco altissimo nei mesi di Dicembre e Gennaio, per poi perdere un po' di smalto nell'ultimo periodo, complice anche qualche acciacco di troppi dei suoi uomini chiave. Se tutto dovesse andare secondo i piani vedo i tedeschi al prossimo turno, con l'Atalanta chiamata all'ennesima impresa: ci speriamo tutti.

  • OGC Nice- Lokomotiv Mosca 40/60: non fosse per il solito problema della pausa, il divario sarebbe più netto. Il Nizza si conferma in una stagione estremamente altalenante: dopo una discreta serie positiva, le ulitme tre partite di Ligue 1 hanno portato 0 punti alla squadra di Favre, riportandola al nono posto in classifica, soprattutto a causa di una fase difensiva che lascia a dir poco a desiderare. Di positivo c'è un discreto apporto in fase realizzativa di Balotelli, in rete in una partita su tre. La Lokomotiv di sue mesi passati avrebbe fatto di un sol boccone la povera formazione francese, ma si sa, quando si torna dal periodo di pausa invernale ci vuole un po' per carburare: la squadra, attuale capolista della Premier League russa, è stata confermata in blocco, con i gemelli Miranchuk in rampa di lancio, un Jefferson Farfan motivatissimo per l'imminente mondiale, e un Eder che vuole riconfermarsi come alternativa offensiva nel Portogallo campione d'Europa. Vedo ancora meglio i russi.Spartak Mosca- Athletic Bilbao 45/55: Molto si giocherà nella gara d'andata. Lo Spartak torna dalla pausa invernale, l'Athletic vede nell'Europa League l'unica ancora di salvataggio in una stagione fallimentare. I baschi non vincono da cinque partite e si sono assestati nella seconda metà di classifica della Liga: la squadra non ha ben metabolizzato la grave perdita di Laporte e trova difficoltà soprattutto sotto l'aspetto mentale, incapace di chiudere partite o, allo stesso tempo, portare la barca in porto indenne. La squadra non è cambiata molto rispetto alla scorsa stagione, eppure sembra passato un secolo. Dall'altra parte, lo Spartak Mosca di Carrera si è addirittura rinforzato (e non poco) con l'arrivo di Maksimovic dal Napoli e Soufiane Hanni dall'Anderlecht, pur confermando i punti di forza della squadra. In Europa serve concretezza e soprattutto grande motivazione: l'Athletic ha soprattutto la seconda e, in aggiunta all'incognita dello stato di forma dei russi, per questo motivo lo vedo leggermente avanti.

✔️Copenaghen-Atletico Madrid 20/80: Partita spigolosa, tra due squadre che giocano un calcio senza particolari fronzoli, ma a livello di interpreti c'è un abisso. Il Copenaghen, per altro, vive della sua peggior stagione da tempi immemori: solo quarto posto in Superliga danese, a quasi venti punti di distacco dalla capolista Midjtjylland. Si è sbagliata completamente la campagna estiva: la cessione di Cornelius non è stata compensata dall'arrivo di Sotiriou, che non si è ancora ambientato e diventa decisivo solo nei match meno importanti, Luftner si è rivelato pasticcione sin dai primi match estivi e Zeca non si è rivelato sufficientemente abile nel sostituire Delaney. Si è cercato di alzare il livello qualitativo in inverno con il ritorno in Danimarca del talento Viktor Fischer, ma si è dovuto comunque lasciar partire il calciatore migliore dal punto di vista tecnico a disposizione, lo sloveno Verbic: staremo a vedere. L'Atletico, reduce dalla delusione in UCL, vorrà dare un senso alla stagione riportanto a casa una coppa che, in passato, ha saputo dare grandi soddisfazioni, anche grazie all'apporto del neo-arrivato Diego Costa. Qualche difficoltà si potrà incappare in Danimarca, ma al Wanda Metropolitano...
✔️AEK Atene-Dynamo Kiev 55/45: A prevalere sarà lo stato di forma. L'AEK Atene, seppur non proponga un calcio spettacolare, si è rivelata una formazione estremamente difficile da scardinare e vive di uno straordinario entusiasmo derivato dal primo posto attuale in Super League greca. Il tecnico Manolo Jimenez ha saputo anche rinforzare la rosa al punto giusto, con gli arrivi del trequartista iraniano Shojaei dal Panionos e del mediano spagnolo Erik Moran dal Leganes, oltre ai già presenti Livaja, Panagiotis Konè, Lazaros, Rodrigo Galo. La Dynamo non ha avuto particolari problemi durante la fase a gironi, ma, come già ampiamente detto, non sappiamo come arriverà dal punto di vista atletico: di base, si sarebbe addirittura rinforzata con gli arrivi di Zambrano (centrale peruviano dal Rubin Kazan), Ruslan Rotan dallo Slavia Praga e soprattutto Verbic dal Copenaghen, particolarmente apprezzato sia durante le European Qualifiers con la sua nazionale sia con la maglia dei danesi: francamente, mi sarebbe piacuto vederlo in Italia. A parità di condizione meglio gli ucraini, dovessero passare lo scoglio dei sedicesimi avrebbero molto da dire, ma sarà tutt'altro che semplice.
✔️Celtic-Zenit St.Pietroburgo 25/75: E' vero che finora abbiamo (quasi) sempre premiato le formazioni avversarie delle russe/ucraine, è vero che con l'arrivo di Rodgers sulla panchina degli scozzesi si son fatti passi da gigante da quelle parti, ma la differenza qualitativa è troppo elevata per essere ignorata. Per altro, il Celtic non vive nemmeno di un splendido momento di forma: gli infortuni importanti sono diversi (Rogic, Griffiths, Compper) e il dominio nazionalle è presente ma non così netto (otto punti di vantaggio dall'Aberdeen), segno che non è un momento particolarmente ideale per una provante sfida europea. Lo Zenit di Mancini non ha pienamente convinto sotto l'aspetto del gioco (e dei risultati), ma può ancora dire la sua a questo punto della competizione con la sua colonia argentina. Avanti i russi.
✔️SSC Napoli-RB Lipsia 45/55: Sfida da girone di Champions League. Sulla carta, il pronostico dovrebbe essere ribaltato: oggettivamente, il Napoli di questa stagione è più forte del Lipsia (e non solo). Tuttavia, è stato ufficialmente dichiarato in più occasioni da Sarri che la squadra non risponde con la solita concentrazione quando si tratta di partite extra-campionato: è successo in UCL, è successo in Coppa Italia e succederà anche in UEL (fatto che io trovo inaccettabile per una squadra che si propone come la migliore d'Italia, ma questo è un altro discorso). Non basterà un Napoli a mezzo servizio contro una delle migliori squadre del panorama tedesco, soprattutto contro una filosofia di gioco aggressiva, ad alto ritmo, preponderante nella metà campo avversaria: poco male che la stella della squadra, il guineano Naby Keita, non viva il suo miglior momento di forma (sebbene abbia segnato nell'ultimo match di Bundes), perchè la rosa dispone di molti giocatori in grado di colpire l'avversario in ogni modo, come Forsberg, Kampl, Werner, Augustin. E' chiaro che la gara d'andata deciderà le sorti (e l'impegno) di quella di ritorno: fossi in Sarri e nella squadra partenopea approccerei alla gara come una (prima) finale, perchè non mi piace mettere tutte le mie uova in un solo paniere (campionato) e soprattutto perchè un'eliminazione dall'UEL vorrebbe dire arrivare obbligatoriamente davanti alla Juventus in Italia per non rendere la stagione un totale fallimento e ridimensionamento: i record non contano nulla se non si porta a casa un trofeo.
✔️OL-Villareal 45/55: Due squadre ugualmente in difficoltà, vado a premiare l'organico. Il Lione è reduce da ben tre sconfitte consecutive in campionato, che hanno fatto precipitare la squadra al quarto posto in classifica (e quindi fuori dalla Champions): ovviamente si pensava a una stagione transitoria e altalenante quando a Luglio si è deciso di vendere i pezzi migliori per puntare su nuovi e giovani prospetti (come Diaz, Traorè), guidati dalla caratura internazionale di Fekir, Cornet e Depay. Dall'altra parte abbiamo una squadra che vola leggermente sotto le aspettative (quinto posto in Liga), reduce da due sconfitte consecutive, seppur martoriata dai tanti infortuni (Sansone, Soriano, Semedo, Rodrigo Hernandez su tutti). C'è più esperienza tra gli spagnoli, vedo leggermente avanti loro.
✔️Real Sociedad-RB Salisburgo 45/55: Malissimo la Real Sociedad nell'ultimo mese, molto bene il beta-test della Red Bull in Austria. I baschi vivono un periodo di nera crisi che, al di là della netta vittoria sul Depor, ha portato a quattro sconfitte nelle ultime cinque gare e al quattordicesimo posto nella Liga (la cessione di Inigo Martinez non ha aiutato). Per quanto riguarda la RB Salisburgo, è sin dai preliminari estivi che vedo questa squadra come la possibile sorpresa di questa competizione (limitatamente alle proprie possibilità e ai risultati storici del club): squadra ricca di talento, con gli asiatici Minamino (fresco di rinnovo) e Hee-Chan Hwang a creare scompiglio davanti, il bomber Dabbur, desiderato da mezza Europa, il miglior giocatore della nazionale kosovara, Valon Berisha e i difensori Caleta-Car e Ramalho (appena tornato dalla Bundesliga), in dubbio (causa infortunio) per il doppio match europeo. Voglio continuare a credere negli austriaci.
✔️Partizan Belgrado-Viktoria Plzen 40/60: Dal punto di vista atletico, parità di condizione: entrambe le formazioni non giocano una partita ufficiale da metà Dicembre e questo ci agevola nel pronostico. Detto questo, sulla carta tra le due formazioni c'è un dislivello tecnico: i cechi sono reduci da una prima parte di stagione fenomenale, nei numeri (14 punti di vantaggio dallo Slavia Praga in campionato) e nelle prestazioni, dominanti in patria e ben figuranti in Europa e, seppur di fronte a un avversario che ha dimostrato di saper stare in campo come il Partizan, dovrebbero avere la meglio.
✔️FCSB-Lazio 30/70: La percentuale è leggermente assottigliata rispetto a quanto avrei proposto anche solo un mese fa (a causa dello stato di forma dei biancocelesti), ma il vantaggio tecnico, tattico e qualitativo è enormemente superiore alla squadra di Inzaghi. Cosa sappiamo dei romeni? La squadra di Dica ha gettato al vento il primo posto nel proprio girone di UEL dopo quattro vittorie nei primi quattro turni, è impegnata in un duello al vertice molto intrigante in patria (con CFR Cluj e Universitea Craiova di Devis Mangia) e gode di qualche individualità di valore, come l'ex interista Alibec il portoghese Teixeira, ma anche i nuovi arrivi invernali direttamente dal Karabukspor, ovvero il trequartista Tanase e il centrale difensivo Gaman, che innalzano sicuramente il livello medio. E' chiaro che la squadra del secondo tempo del San Paolo può andare benissimo in difficoltà contro i romeni, ma una Lazio "normale" porta tranquillamente a casa il risultato, anche con una doppia vittoria.
✔️Ludogorets-Milan 40/60: La sfida è più difficile di quello che si possa pensare. Personalmente, temo molto il Ludogorets: squadra di livello europeo, abituata alla competizione e a un calcio ad alti ritmi, ricca di calciatori di livello e appetibili a livello internazionale soprattutto nella trequarti offensiva, come i brasiliani Wanderson e Marcelinho, gli olandesi Vura e Lukoki e il centravanti romeno Keseru, oltre al difensore-goleador Cosmin Moti (ex Siena). Il Milan, anche quello attuale, dovrà approcciare al meglio questa sfida per non incappare in brutte figure: personalmente, credo che in Bulgaria si venga a definire una sfida equilibrata dall'esito incerto, ma alla lunga prevarrà la miglior qualità dei rossoneri. Salvo sorprese.
✔️Astana-Sporting CP 25/75: La sfida dei record. Quasi 7500 km di distanza tra le due capitali, 10 ore di volo a separare i due stadi, grosse imprecazioni da ambo le parti. Finalmente il nostro amato Astana è riuscito a superare una fase a gironi: merito soprattutto di Patrick Twumasi, esterno destro del Ghana, e del pirellone Junior Kabananga come terminale offensivo. Ahimè, con l'imminente campionato kazako ai nastri di partenza (tra un mese, quindi lo stato di forma della squadra non sarà particolarmente eccelso), il calciomercato da quelle parti impazza e ha mietuto come vittima proprio Kabananga, una perdita incommensurabile per la squadra, passato all'Al-Nasr Riyad per 2 milioni di euro. L'Astana ha comunque piazzato una serie di acquisti: su tutti il mediano Grahovac dal Rapid Vienna, ma anche cinque o sei calciatori dal campionato locale, di cui francamente conosco poco. Lo Sporting CP mi è piaciuto tantissimo in UCL, a livello della quale ho avuto il piacere di vederlo dal vivo all'Allianz Stadium: una squadra compatta, ben fornita in ogni reparto, veloce e dinamica nelle ripartenze grazie ai furetti Bruno Fernandes e Gelson Martins, equilibrata dal guardiano del faro William Carvalho e letale offensivamente con Dost e Doumbia, senza dimenticare il buon Piccini che basso a destra non ha nulla da invidiare a nessuno. Vedo abbastanza favoriti i lusitani, e francamente dovessero passare il turno li vedrei molto bene in questa competizione, ma intanto ci sono un bel po' di ore da fare in aereo (e nella gara d'andata, spesso decisiva)...
✔️Ostersunds-Arsenal 10/90: Vogliamo bene all'Ostersunds, quasi come un figlio: lo abbiamo accompagnato sin dal PRIMO turno preliminare della competizione, quando, addirittura nello scorso LUGLIO, approcciavamo all'estate con le prime puntate di EuroBackPack. Ma ora ci sono una serie di motivi per cui crediamo sia arrivato il momento di salutarci: in primo luogo, la terribile superiorità dell'avversario, in una sfida che tipicamente facciamo su FIFA per metterci alla prova contro una formazione molto più forte di noi. In secondo luogo, lo stato di forma delle due squadre, mai così agli antipodi: l'Ostersunds inizierà il campionato svedese ad Aprile, quindi fra ben due mesi, mentre l'Arsenal è appena entrato nel vivo della propria stagione. Infine, il calciomercato: l'Arsenal, nonostante la cessione di Sanchez, ha rinforzato la propria rosa con gli arrivi di Mkhtaryan e Aubameyang, mentre l'Ostersunds, nel suo piccolo, ha ceduto due pedine fondamentali dello scacchiere del prof.Potter, ovvero il mediano delle Comore Bachirou (effettivamente è la seconda volta che cito le Comore, devo approfondire) ceduto al FF Malmoe, e il terzino siriano Somi, volato in MLS per vestire la maglia dei NE Revolution. Poco da aggiungere.
✔️OM-Sporting Braga 55/45: Nonostante abbia perfettamente chiaro il dislivello tra le due squadre, lo Sporting Braga mi ha piacevolmente sorpreso nella fase a gironi (al contrario dell'OM, passato quasi per miracolo) e per questo voglio premiarlo quasi con la pari possibilità. Sia chiaro, l'OM di Rudy Garcia è una squadra estremamente interessante in Ligue 1: terzo posto e in piena lotta per la Champions League, l'ex tecnico romanista ha saputo disegnare un funzionale 4-2-3-1 ricco di calciatori di caratura internazionale, in cui Valerè Germain riesce perfettamente a equilbrare offensivamente Sanson, Payet e Thauvin, mezzepunte a supporto. Luiz Gustavo ha trovato perfettamente la sua dimensione in mezzo al campo e la difesa gode di discreta affidabilità con la coppia Rami-Rolando, il terzino Sakai e il portiere Mandanda. Tuttavia, la squadra ha dimostrato di sottovalutare l'impegno europeo e lo Sporting Braga è l'emblema della squadra perennemente sottovalutata (che poi ti castiga): nonostante il livello inferiore rispetto ai tre tenori portoghesi (come certificato dal quarto posto in classifica), la squadra di Ferreira ha saputo vincere un girone complesso (Ludogorets, Hoffenheim, Istanbul BB), mettendo in mostra pragmaticità e potenziale offensivo, soprattutto nei centravanti DIas Fernandes, Sousa e Ahmed Hassan. E' difficile battere questa squadra in partite secche, soprattutto in Portogallo, occhio perciò alla possibile sorpresa.