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sabato 3 febbraio 2018

Griffin a Detroit : Who wins?

Con qualche giorno di ritardo, a causa di impegni vari, vi parlerò della (fino ad ora) trade della stagione: Blake Griffin va a Detroit ha formare un bel duo con Andre Drummond.

Per cominciare bisogna però partire dalla data dello scambio, la notte (italiana) tra il 29 e il 30 gennaio). I Los Angeles Clippers spediscono Blake Griffin a Detroit insieme a Brice Johnson e Willie Reed. Detroit invece si libera del contratto in scadenza di Avery Bradley, allegando insieme alla guardia anche Tobias Harris e Boban Marjanovic. L'affare si chiude con una prima scelta (protetta top 4 per il 2018, 2019, 2020, non protetta 2021) ed una seconda non protetta in direzione Clippers.
Analizziamo ora a livello salariale lo scambio:

I Clippers cedono il contratto da 29.5 milioni di dollari di Blake Griffin (valido sino al 2020-21, player option per l'anno successivo), aggiungendo i 2.8 milioni combinati (1.3+1.5) di Brice Johnson e Willie Reed, entrambi in scadenza. D'altro canto acquisiscono il contratto in scadenza di Avery Bradley (8.8 milioni di dollari) e Tobias Harris, che ha un contratto a scendere dai 16 milioni di questa stagione ai 14.8 della prossima. Filler della trade è Boban Marjanovic, che guadagnerà 14 milioni spalmati sulle prossime due stagioni.

Stando così le cose, chi vince la trade?
Secondo il modesto parere di chi scrive, a livello puramente salariale, sono i Clippers a spuntarla: la franchigia di L.A. ha capito che era ora di un cambiamento drastico dopo l'addio di Chris Paul in estate, ed ha messo sul mercato i propri pezzi pregiati. Via Griffin e dentro tre contratti in scadenza tra questa stagione e la prossima, in modo da poter creare sin da subito una certa flessibilità salariale. La manovra sopra descritta permette inoltre al front office dei Clippers di guadagnare circa 300 mila dollari sul salary cap. E' quindi inutile osservare che la dirigenza dei Clippers rinnoverà difficilmente il contratto ad uno dei tre giocatori acquisiti in questo scambio, cercando piuttosto di inserirli in qualche trade in cambio di giovani e Draft Picks da cui ripartire.
Dal canto loro, invece, i Pistons punteranno forte sulla coppia Griffin-Drummond, seguendo l'idea Pelicans di affiancare due lunghi di peso; scelta discutibile a mio avviso, soprattutto nell'era dello small-ball. Le partenze di Bradley ed Harris però scoprono il roster di Van Gundy negli spot di 2 e 3, abbattendo non di poco il livello del back court dei Pistons, autore di tante fortune recenti nella Motor city. La situazione salariale di Detroit, poi, non è certamente delle più felici: 117 milioni di dollari spesi per coprire gli stipendi del roster gettano la franchigia decisamente oltre il salary cap, limitandone le prossime mosse di mercato, in particolare in sede di free agency.

Come cambiano le due squadre dal punto di vista tecnico? I Pistons dovranno trovare due esterni titolari, la regia sarà affidata a Reggie Jackson che dovrà rifornire le due bocche da fuoco Drummond e Griffin, lunghi per la verità piuttosto complementari, in grado di primeggiare a rimbalzo ed offrire un combinato ventaglio offensivo di scelte di primissimo livello. Aumenteranno inevitabilmente i minuti per Stanley Johnson, giovane di belle speranze che potrebbe prendere uno dei due posti vacanti in starting lineup.
I Clippers guadagnano due Starters da affiancare a Beverley o Teodosic, ma mettono sul mercato anche DeAndre Jordan e Lou Williams, fattore che scopre il roster nello spot di centro, dove potrà trovare qualche minuto in più il serbo Boban Marjanovic. Harris ricoprirà parzialmente anche lo spot di PF lasciato scoperto da Griffin, ma giocherà la maggior parte dei suoi minuti nello spot di SF, dove potrà sfruttare le sue doti al ferro ed in 1 vs 1 nel modo migliore. Bradley sarà a guardia titolare, e permetterà ai Clippers di concedere più minuti anche a Milos Teodosic grazie ad una maggior copertura in fase difensiva.

Insomma, anche in ottica ricostruzione, i Clippers mantengono una certa competitività per la stagione corrente, assicurandosi due giocatori maturi ma non ancora nel loro prime, e tappando parzialmente il buco di un'eventuale partenza di DeAndre Jordan, per il quale si cercano ancora offerte congrue alle esigenze della franchigia di Los Angeles.
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