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sabato 17 febbraio 2018

Giro di boa nba Western Conference

Da sempre l'All Star Game è lo spartiacque della stagione NBA. Provo a riassumere in poche parole la prima parte di stagione di tutte le squadre. Ovviamente sono mie considerazioni e sono ben accetti commenti, critiche e nuove argomentazioni. L'ordine è dato dalla classifica.
HOUSTON ROCKETS: CP3 si aggiunge meravigliosamente nel sistema D'Antoni. Una Santa Barbara d'attacco fuori dall'arco che può permettersi il lusso di avere negli assoli di Harden un piacevole extra e non la base fondante del gioco. In difesa ci sono piccoli ma sostanziali miglioramenti grazie a Tucker, M'bah Moute e Ariza. Capela incanta. On top l'aggiunta di IsoJoe e Wright . Occhio che sono sulla rampa di lancio.
GOLDEN STATE WARRIORS: Hanno perso 14 partite e sono la 5° difesa del campionato. Praticamente un fallimento stando all previsioni. E' vero non stanno tiranneggiando come ci si aspettava ma a ben vedere sembra si stiano dosando. Kerr ha allargato le rotazioni spropositatamente e ad ogni piccolo fastidio lascia fuori qualsiasi giocatore (stelle in particolar modo) che possa infortunarsi. Bell e McCaw sono perdite più importanti di quanto si possa immaginare. Qualche blackout di troppo commentato con un "Siamo fritti in testa". Ci crediamo il giusto, restano i favoriti.
SAN ANTONIO SPURS: Non hanno mai avuto Leonard e sono terzi ad ovest, con la seconda difesa del campionato. A me basta questo. L'universo Spurs non smette mai di stupire, sono li con una squadra al limite della G-League. Non sappiamo se rivedremo Leonard ma intanto i Murray, Anderson, Forbes e compagnia cantante giocano e si fanno le ossa per dare nuova linfa agli Spurs che verranno.
MINNESOTA T'WOLVES: Gli insider della Nba lo dicono da tempo: il sistema di Thibodeau è il più difficile da capire ma se lo fai i risultati arrivano. I nuovi Wolves sono ancora in fase di apprendimento visto che tanto stupiscono in positivo quanto in negativo. Thib blocca le rotazioni a 7/8 giocatori se va bene, soffocando Muhammad e ridimensionando Bijelica, ostracizzando il tiro da 3. La cura sembra funzionare per KAT, cresciuto come difensore, ma non per Wiggins ancora alle prese con la sua discontinutà. Teague ancora non ben inserito.
OKLAHOMA CITY THUNDER: Una delusione per certi versi. I nuovi Big 3 ancora non carburano nonostante una buona difesa. Anthony da terzo violino convince poco, George fa il suo in attacco e mette anche le pezze in difesa e Westbrook è quasi sempre delizia ma anche croce. Devono ancora capirsi e rischia di essere tardi, anche perchè il potenziale è da fuoriserie.Ma non è solo questo, c'è anche una panchina del tutto non funzionale alla causa con l'aggiunta dell'infortunio di Robertson. Qualcosa comunque si muove, anche se a folate, e se trovano la quadra....
PORTLAND TRAIL-BLAZERS: Sembrava la classica stagione Blazers, con più McColloum che Lillard nel primo stint. Poi a Gennaio Dame Dolla incontra Pau Allen, il proprietario, dicendogli che è ora di fare di più, a partire da lui stesso. Prende letteralmente fuoco con l'intento di tirarsi dietro tutti. Però al di fuori del duo Lillard-McColloum c'è ancora pochino. Serve un role-player di spessore e una panchina più solida anche se c'è un redivivo Napier
DENVER NUGGETS: Rompono il salvadanaio per Millsap e hanno ragione. Murray si sta lanciando e promette di formare una bella combo con Jokic che però alterna prove sontuose a buchi nell'acqua troppo spesso. Sembrava tornato anche Faried ma poi Malone gli ha fatto pollice verso.
NEW ORLEANS PELICANS: L'infortunio di Cousins capita proprio quando lui e Davis stavano intendendosi. Stiamo comunque parlando della seconda squadra per percentuale dal campo. Rondo ha portato imprevedibilità ed esperienza ma è poco per poter raddrizzare una stagione che sembra compromessa nonostante Davis in modalità MVP. Mirotic potrebbe essere più utile di quanto previsto.
LOS ANGELES CLIPPERS: Inizio stagione da panico con un via vai continuo dall'infermeria. Rivers tiene botta con un roster risicato senza averli mai tutti in salute. Poi lo scambio di Griffin, un roster non eccelso ma profondo e pieno di opzioni, soprattutto per il futuro. Il messaggio è chiaro, bisogna ripartire. C'è il rischio di perdere DeAndre in estate che però mostra incredibili miglioramenti ai liberi
UTAH JAZZ: 11w di fila e la nomina di squadra più calda della lega. Grande difesa, attacco un po discontinuo ma con un notevole movimento di palla. Rubio in grande spolvero al fianco di Mitchell che è esploso inaspettatamente. Crowder è una bella presa per puntellare la difesa. Ma il bello viene ora, con un Gobert in salute i play-off non sono un miraggio.
LOS ANGELES LAKERS: Quando hai 6 giocatori in doppia cifra quasi sempre vuol dire che la palla gira bene. Paradossalmente è anche sintomo che manca un out-scorer costante, la difesa è da rivedere più che altro ma tutto sommato una buona stagione per i giovani Lakers in attesa della caccia al pesce grosso. Meglio con le squadre di alta fascia che con quelle di medio-bassa.
MEMPHIS GRIZZLIES: E' arrivata la fine del Grit-n-Grind. Fizdale cacciato probabilmente per screzi con Gasol, Conley fuori per la stagione. Nota positiva: Tyreke Evans ma l'aria in quel di Memphis è pesante. Sembra difficile una ripartenza nell'immediato, a meno che Pera non rompa il salvadanaio o si facciano movimenti importanti.
SACRAMENTO KINGS: L'ennesima stagione di sofferenze e patemi. Ogni anno la stessa storia anche se abbiamo di fronte un team giovane e con un allenatore di carattere. Ma la luce in fondo al tunnel rimane lontana.
DALLAS MAVERICKS: Barnes doveva prendersi la squadra ma non l'ha fatto. A parte Dennis Smith Jr hanno un roster indefinito, senza una chiara identità. Carlisle cerca di tamponare come può una situazione di incertezza continua. Non si sa dove voglio andare di preciso. Aspettano solo la sirena dell'ultima partita, poi domani è un altro giorno.
PHOENIX SUNS: Cacciano Earl Watson dopo 5 partite, scambiano Bledsoe per Monroe che poi chiederà il buyout, tagliano un buon Mike James per firmare Isaiha Caanan che non gioca mai poi si rompe, eguagliano il record di Cleveland del 79 per partite perse con 40 o più punti di scarto. Ed è ancora lunga. Booker è l'unica certezza, Len e Bender sono oggetti non identificati, Chriss ci prova ma più di quello non è. Prendono Elfrid Payton e forse è l'unico motivo per sorridere in questo anno da buttare. Testa al Draft, ora.

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