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lunedì 12 febbraio 2018

5 punti su Boston Celtics - Cleveland Cavaliers

LEBRON JAMES POTREBBE GIOCARE CON 4 GIOCATORI RANDOM.


Il sistema LeBron ha dei pregi e dei difetti abbastanza evidenti. La partita di ieri ha evidenziato il fatto che qualsiasi giocatore di basket purchè armato di buona volontà e almeno discreto nel fondamentale del catch and shoot una volta messo in squadra con un James in giornata può fare una bella figura. 16 su 30 dall'arco per i Cavs dipendono anche dalla gravità operata da James sulla difesa dei Celtics, sempre molto preoccupata (e nella partita di ieri anche distratta) dalla possibilità di lasciare un 1 vs 1 agevole al numero 23, e ai palloni smazzati dallo stesso James durante gran parte della partita. Il roster attuale dei Cavs soffrirà sicuramente di Lebrocentrismo come poche altre squadre di James a causa della mancanza di altri giocatori capaci di creare vantaggio dal palleggio (Clarkson sarà incaricato a farlo con Lebron in panchina ma i risultati potrebbero essere non necessariamente positivi) però se l'energia e la voglia di sacrificarsi sarà quella mostrata al Garden a Cleveland hanno motivo di sorridere.

CAVS DI NUOVO CON IL SORRISO

Che fossero i due ex Celtics, Crowder e Thomas, il problema di questi Cavs dal punto di vista caratteriale? E' possibile visti i risultati, e vista qualche uscita di Isaiah Thomas non felicissima, però è anche possibile che a questa squadra servisse solamente una scossa, un motivo per cui crederci. I Cavs hanno forse meno talento ma sono più giovani, atletici e senza nulla da perdere.
Hill è un play di sicuro affidamento, capace di lasciare la palla in mano a Lebron ed essere pericoloso dall'arco e di accoppiarsi difensivamente con i play avversari molto meglio di Thomas.
Clarkson e Nance jr si ritrovano per la prima volta in un contesto in cui vincere le partite è motivato da un obiettivo e Hood si trova nei mesi finali del suo contratto da rookie, le cifre del rinnovo dipenderanno tanto anche da come questi mesi andranno.
Ma il più grande cambiamento è stato quello di James, che dopo un periodo in cui lo si vedeva particolarmente contrariato, con un linguaggio del corpo passivo ed assente difensivamente è tornato ad essere la guida tecnica e caratteriale di questi Cavaliers.

KYRIE IRVING

Partenza esuberante con 9 punti e 4/5 dal campo nei primi minuti di gara con una grande difesa e poi uno step back su James che aveva le sembianze di un guanto di sfida. Poi qualche errore di troppo, qualche forzatura dall'arco per cercare di equilibrare il match che non ha fatto altro che spingere l'ago della bilancia verso la squadra dell'Ohio. 18 punti, 3 rimbalzi e 5 assist in 26 minuti non sono i numeri di una performance disastrosa ma in una partita di questo genere è lecito aspettarsi qualcosa di più da un giocatore del calibro di Kyrie, la serata di tutta la squadra è stata sotto certi aspetti disastrosa ma il giocatore con il peggior plus/minus dei Celtics è lui con -19.
Se questa era da considerarsi una prova playoff Kyrie Irving rimandato ad aprile.

CELTICS IN CALO

82 partite sono veramente tante e i periodi di calo fisico sono inevitabili.
8 sconfitte nelle ultime 14, alcune contro avversari non irresistibili come Orlando o Lakers, ed un'energia che aveva contraddistinto i ragazzi di Stevens nella prima parte del campionato quasi del tutto assente. I giocatori biancoverdi potrebbero anche trovarsi in un momento di stallo fisico, mercoledì giocheranno al Garden contro i Clippers dopo di che avranno più di una settimana di pausa prima dell'impegno con Detroit grazie all'All Star Break. Potrebbe essere tempo per ricaricare le batterie e riprendere il cammino verso la seed #1 della eastern conference.

CHI E' LA FAVORITA AD EST?

Mentre i Cavs spazzavano via i Celtics al Garden i Raptors si posizionavano in testa alla Eastern Conference. La franchigia canadese non può non essere presa in considerazione quando si parla di favorite al titolo di conference anche se appare, soprattutto per le prestazioni non sempre convincenti ai playoffs dei suoi uomini chiave, un gradino sotto le altre due.
Fino a ieri era difficile non considerare i Celtics come favoriti, i Cavs si trovavano in un tunnel apparentemente senza uscita e la squadra di Stevens aveva dato garanzie malgrado il periodo non eccelso.
La partita di ieri è stato un messaggio forte da parte dei Cavs e di Lebron James, come se lo schifo fatto fino all'8 febbraio fosse stato fatto volontariamente dando ragione a tutti i complottisti che vedevano nell'atteggiamento di alcuni Cavs della malafede.
I Cavs ancora gli avversari da battere?
Probabilmente si, però il divario con le inseguitrici si sta sempre più assottigliando, non mi sorprenderei sei i Cavs arrivassero alle Finals mi sorprenderei se lo facessero con facilità.
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