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sabato 15 giugno 2019

Il girone C della Copa America

Oggi andremo ad analizzare l'ultimo girone della Copa America 2019, il girone probabilmente più equilibrato di questa fase finale.
Questo è il girone del Cile, ma soprattutto dell'Uruguay: la squadra che ha vinto più volte questa competizione. E' probabilmente la favorita numero 2, dietro solo al Brasile e davanti all'Argentina.
Nelle ultime partite la formazione uruguagia ha dimostrato di aver risolto il problema degli anni precedenti: il centrocampo.
Per anni l'Uruguay ha sofferto incredibilmente la mancanza di centrocampisti di livello, l'ultima generazione ha portato all'Uruguay dei centrocampisti centrali dotati di uno straordinario talento.
I nomi sono quelli di Torreira, Nandez e Bentancur.
Dietro e davanti, l'Uruguay fa semplicemente paura, nella retroguardia ha la coppia Godin-Gimenez, un terzino polivalente come Caceres o Laxalt. L'attacco non ha neanche bisogno di presentazioni: Suarez, Cavani, Stauni e Maxi Gomez formano un parco attaccanti veramente interessante.
Tutto questo sarà gestito e controllato dal maestro Oscar Tabàrez.
Le ultime due edizioni della Copa America, sono state vinte dal Cile, dopo i trionfi la formazione allenata da Reinaldo Rueda ha trovato diverse difficoltà.
Difficoltà che sono partite dalla mancata qualificazione allo scorso Mondiale, qualificazione sfuggita all'ultima partita per mano del Brasile già qualificato. Il Cile arriva all'appuntamento con diversi problemi all'interno del gruppo, nati dalla mancata convocazione del portiere Bravo e del mediano Marcelo Dìaz.
Il giocatore simbolo di questo Cile rimane Arturo Vidal.
L'allenatore Reinaldo Rueda è un tipo molto carismatico e qualitativo, il gioco del Cile dipenderà molto da come reagirà Alexis Sanchez alla stagione da incubo appena trascorsa.
le altre due squadre, sono due formazioni che fin dall'inizio dovranno costruirsi il loro cammino, una è l'Ecuador e l'altra è una delle due invitate: il Giappone.
in Ecuador questo è senza dubbio il momento sportivo più alto della loro storia, basti pensare al trionfo del giro d'Italia di Carapas o ai risultati della nazionale under 20 nel mondiale di categoria.
Quello dell'Ecuador non è più un calcio soltanto fisico, ma è un calcio che cresce come organizzazione, nella ricerca del gioco.
Sono state provate un sacco di cose per provare a far rendere questa squadra, forse anche troppe ed è per questo che ancora non è riuscito a dare un identità ben precisa alla sua formazione.
L'ultima squadra è il Giappone, formazione nipponica che torna a disputare la Copa America 20 anni dopo la sua prima e unica apparizione.
E' una squadra che è cresciuta parecchio, e che punta a fare esperienza per vincere l'olimpiade di casa nel 2020.
Nonostante la poca esperienza è una squadra da tenere d'occhio, il primo su tutti Kubo, fresco diciottenne ed appena acquistato dal Real Madrid. Kubo è un centrocampista offensivo, mancino e velocissimo.
Di sicuro questo è un girone livellato, e il rischio di lasciare punti per strada è molto elevato.
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venerdì 14 giugno 2019

Il girone B della Copa America

Il girone B della Copa America 2019, è un girone non scontato, in cui è consigliato partire forte.
Le prime due gare mettono a confronto le due big e le due possibili outsider.
E' il girone dell'Argentina, un'Argentina che non vince da troppo tempo, ed arriva a questa rassegna non partendo da favorita.
Senza pressione potrebbe essere più semplice arrivare a vincere il titolo, per questa nuova squadra.
Il ricambio generazionale è dato dal fatto che nelle convocazioni ci siano solo 9 reduci del mondiale in Russia.
Scaloni, l'allenatore più giovane di questa Copa America, ha preparato una squadra che si fonda sul 4-3-3 che però lascia molta libertà d'interpretazione in fase offensiva.
L'Albiceleste si va a costruire attorno alla figura di Leo Messi, con interpreti nuovi e vecchi scuderi.
Avanti insieme alla pulce, partiranno due reduci dallo scorso mondiale: Aguero e Di Maria.
Hanno dimostrato di essere in un periodo di forma incredibile: il primo ha condotto il City all'ennesimo scudetto, mentre il secondo ha trascinato il PSG dopo gli infortuni di Neymar e Cavani.
In avanti Scaloni ha comunque delle alternative importanti: Lautaro Martinez, Paulo Dybala e Rodrigo de Paul. In più ci saranno almeno due centrocampisti di spiccata attitudine offensiva, che prendono i nomi di Leandro Paredes e Giovani Lo Celso. L'equilibrio dovrebbe essere garantito da Rodriguez, un giocatore molto solido.
Proprio la solidità è da testare, la difesa crea qualche punto interrogativo, i centrali dovrebbero essere Pezzella e Otamendi, mentre i terzini Sarabia e Tagliafico.
Argentina che dovrà partire subito bene, perchè come anticipato in precedenza, la partita inaugurale, sarà contro la Colombia.
Colombia che sarà l'outsider numero uno di questa competizione. La Colombia possiede una formazione molto matura, una squadra che è arrivata al momento di raccogliere qualcosa di quanto di buono coltivato negli anni passati.
Il CT Queiroz, insiste sull'equilibrio, nonostante possegga una squadra decisamente a trazione anteriore.
La difesa è un po' un enigma, a reggerla oltre al portiere del Napoli Ospina, ci sono due difensori centrali di grandissimo potenziale: Davinson Sanchez e Yerry Mina.
Le due mezzali sono propositive, una addirittura è Cuadrado, l'altra è Uribe, una mezzala che si muove e sa perfettamente inserirsi nella difesa avversaria.
Davanti la Colombia ha l'imbarazzo della scelta, ci sono James Rodriguez, Falcao, Muriel e Duvan Zapata, insomma davanti la Colombia ha solamente garanzie.
Se Queiroz riuscirà a trovare l'equilibrio, di cui tanto parla, allora il sogno di rivincere quella Copa America dopo 18 anni dall'ultima potrebbe diventare più semplice.
Le altre due squadre invece devono cercare di ritagliarsi un ruolo, ha qualche chanche in più il Paraguay.
Una squadra che cercherà di rimanere compatta.
Bisognerà innescare il talento del miglior giocatore della squadra: Almiron, uno che ha tutto per diventare un signor giocatore, ma che quest'anno al Newcastle non ha fatto granchè.
L'obiettivo è quello di fare risultato pieno contro il Qatar.
Il Qatar che è l'enigma più grande di questa Copa America, punta a fare esperienza in vista del Mondiale casalingo del 2022. Un Qatar che ha stupito tutti vincendo la coppa d'Asia, vincendo tra l'altro 7 partite su 7 disputate e distruggendo in finale il Giappone.
La squadra asiatica non è certamente una nazionale spettacolare, si appoggia su una difesa a 5, e cerca quando possibile il contropiede.
L'obiettivo del Qatar non è certamente la Copa America, l'obiettivo è farsi vedere e fare esperienza.
Occhio al Qatar. che se dovesse fare lo sgambetto al Paraguay nella prima partita, potremmo vederne delle belle.
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giovedì 13 giugno 2019

Il girone A della Copa America

Il countdown sta per terminare, domani prenderà ufficialmente il via la Copa America 2019.
Cominciamo col girone A, il girone della squadra di casa, il Brasile.
I verdeoro, in brasile, 100 anni fa, vincevano il loro primo titolo importante della loro storia.
100 anni dopo, il Brasile vuole ripetere l'impresa.
La seleçao parte come la favorita per portare a casa il titolo, anche se priva della superstar che tutti attendevano.
Oltre a Neymar, non ci sarà neanche Vinicius Jr, che non è stato convocato neanche in sostituzione di Neymar. Al posto del giocatore del PSG è rientrato Willian.
Il Brasile nelle ultime partite, ha dimostrato di essere una squadra forte, compatta, con tanto talento offensivo. Potenzialmente all'interno della rosa possiede due prime punte (Firmino e Gabriel Jesus), il giocatore del Liverpool, inizialmente sarà l'attaccante titolare, ma non ci sarà da stupirsi qualora il CT brasiliano decidesse di far giocare tutti e due assieme arretrando leggermente Firmino.
Quello del Brasile dovrebbe essere un 4-2-3-1, si usa il condizionale, perchè il gioco brasiliano prevede uno schema molto libero.
I due esterni alle spalle di Firmino, saranno Neres e Richarlison, reduci da un'ottima stagione rispettivamente con Ajax e Watford. Il giocatore chiave sarà Philippe Coutinho, che a differenza dei due sopracitati, viene da una stagione fatta da più ombre che luci.
Come trequartista ci sarà anche il milanista Lucas Paquetà, che può avere spazio e può fare molto bene. Il Brasile potrà contare anche su Arthur, un giocatore d'impostazione pura, che giocherà a centrocampo, con compiti un po' diversi rispetto a quelli di Barcellona.
La Seleçao avrà due terzini molto propositivi in fase offensiva, che rispondono ai nomi di Dani Alves e Filipe Luis, quest'ultimo parte titolare davanti ad Alex Sandro. Probabilmente questa scelta è data dal fatto che il giocatore dell'Atletico sappia oltre che spingere anche assorbire le ripartenze degli avversari.
Una squadra molto sbilanciata in avanti, per cui bisognerà vedere se l'impalcatura reggerà.
I giocatori difensivi hanno nomi altisonanti, stiamo parlando di Allison, Marquinhos, uno tra Miranda e Thiago Silva e Casemiro.
La formazione verdeoro avrà un debutto abbastanza morbido: la Bolivia.
La Bolivia è una squadra che ha vinto 1 sola delle ultime 15 partite giocate, con la maggior parte dei giocatori che giocano in patria. Vanta come unica stella Marcelo Moreno Martins, un giocatore che ha scritto delle pagine importanti nella storia del calcio sudamericano, ma non penso che da solo possa reggere un'intera squadra.
Le altre due squadre invece sono due formazioni che partono abbastanza in equilibrio, e avranno subito lo scontro diretto che potrebbe rivelarsi fondamentale per la classifica finale.
Stiamo parlando di Perù e Venezuela.
Il Perù parte forse con un leggero vantaggio iniziale, ma solo per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni. Il Perù si è qualificato al Mondiale con grandi meriti e ha fatto una buona rassegna in Russia.
Nonostante ciò, il Perù arriva con più dubbi che certezze. Le ultime amichevoli sono state preoccupanti. Ci sono diverse cose che faticano a funzionare, ma in patria sono convinti che quando si comincerà a fare sul serio il Perù saprà lasciarsi i problemi alle spalle.
Perù che davanti può vantare la presenza di Paolo Guerrero. Oltre al centravanti ha un'altro veterano come Farfàn.
Il Venezuela, non ha una tradizione vincente, ma in questo momento è all'apice, curiosamente il picco arriva in un momento devastante per il paese dal punto di vista politico.
Il Venezuela nell'ultima amichevole ha dato tre gol agli Stati Uniti, a marzo ha battuto l'Argentina, ed è bello vedere che questo gruppo nonostante le difficoltà sia rimasto compatto verso un solo obiettivo.
Il Venezuela ha in Rondon il goleador, in Rincon il leader temperamentale, mentre ha in Josef Martinez una variabile che può fare la differenza.
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