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giovedì 13 giugno 2019

Il girone A della Copa America

Il countdown sta per terminare, domani prenderà ufficialmente il via la Copa America 2019.
Cominciamo col girone A, il girone della squadra di casa, il Brasile.
I verdeoro, in brasile, 100 anni fa, vincevano il loro primo titolo importante della loro storia.
100 anni dopo, il Brasile vuole ripetere l'impresa.
La seleçao parte come la favorita per portare a casa il titolo, anche se priva della superstar che tutti attendevano.
Oltre a Neymar, non ci sarà neanche Vinicius Jr, che non è stato convocato neanche in sostituzione di Neymar. Al posto del giocatore del PSG è rientrato Willian.
Il Brasile nelle ultime partite, ha dimostrato di essere una squadra forte, compatta, con tanto talento offensivo. Potenzialmente all'interno della rosa possiede due prime punte (Firmino e Gabriel Jesus), il giocatore del Liverpool, inizialmente sarà l'attaccante titolare, ma non ci sarà da stupirsi qualora il CT brasiliano decidesse di far giocare tutti e due assieme arretrando leggermente Firmino.
Quello del Brasile dovrebbe essere un 4-2-3-1, si usa il condizionale, perchè il gioco brasiliano prevede uno schema molto libero.
I due esterni alle spalle di Firmino, saranno Neres e Richarlison, reduci da un'ottima stagione rispettivamente con Ajax e Watford. Il giocatore chiave sarà Philippe Coutinho, che a differenza dei due sopracitati, viene da una stagione fatta da più ombre che luci.
Come trequartista ci sarà anche il milanista Lucas Paquetà, che può avere spazio e può fare molto bene. Il Brasile potrà contare anche su Arthur, un giocatore d'impostazione pura, che giocherà a centrocampo, con compiti un po' diversi rispetto a quelli di Barcellona.
La Seleçao avrà due terzini molto propositivi in fase offensiva, che rispondono ai nomi di Dani Alves e Filipe Luis, quest'ultimo parte titolare davanti ad Alex Sandro. Probabilmente questa scelta è data dal fatto che il giocatore dell'Atletico sappia oltre che spingere anche assorbire le ripartenze degli avversari.
Una squadra molto sbilanciata in avanti, per cui bisognerà vedere se l'impalcatura reggerà.
I giocatori difensivi hanno nomi altisonanti, stiamo parlando di Allison, Marquinhos, uno tra Miranda e Thiago Silva e Casemiro.
La formazione verdeoro avrà un debutto abbastanza morbido: la Bolivia.
La Bolivia è una squadra che ha vinto 1 sola delle ultime 15 partite giocate, con la maggior parte dei giocatori che giocano in patria. Vanta come unica stella Marcelo Moreno Martins, un giocatore che ha scritto delle pagine importanti nella storia del calcio sudamericano, ma non penso che da solo possa reggere un'intera squadra.
Le altre due squadre invece sono due formazioni che partono abbastanza in equilibrio, e avranno subito lo scontro diretto che potrebbe rivelarsi fondamentale per la classifica finale.
Stiamo parlando di Perù e Venezuela.
Il Perù parte forse con un leggero vantaggio iniziale, ma solo per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni. Il Perù si è qualificato al Mondiale con grandi meriti e ha fatto una buona rassegna in Russia.
Nonostante ciò, il Perù arriva con più dubbi che certezze. Le ultime amichevoli sono state preoccupanti. Ci sono diverse cose che faticano a funzionare, ma in patria sono convinti che quando si comincerà a fare sul serio il Perù saprà lasciarsi i problemi alle spalle.
Perù che davanti può vantare la presenza di Paolo Guerrero. Oltre al centravanti ha un'altro veterano come Farfàn.
Il Venezuela, non ha una tradizione vincente, ma in questo momento è all'apice, curiosamente il picco arriva in un momento devastante per il paese dal punto di vista politico.
Il Venezuela nell'ultima amichevole ha dato tre gol agli Stati Uniti, a marzo ha battuto l'Argentina, ed è bello vedere che questo gruppo nonostante le difficoltà sia rimasto compatto verso un solo obiettivo.
Il Venezuela ha in Rondon il goleador, in Rincon il leader temperamentale, mentre ha in Josef Martinez una variabile che può fare la differenza.
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