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sabato 16 giugno 2018

Diario Mundial day 2

Da oggi e per tutta la durata di questo Mondiale ci sarà questo appuntamento che riassumerà le partite che si sono svolte il giorno prima.

Egitto - Uruguay 0-1
Ce l’ha messa tutta l’Egitto.
Non sono bastate le parate di un straordinario El Shenawy (ma quanto forte è?) e un’encomiabile abnegazione tattica.
L’Uruguay esce vincitore nello stesso modo in cui aveva terminato il precedente mondiale, trascinato per i capelli dall’esplosività dei propri centrali difensivi.
Godin e Gimenez sono due cagnacci in entrambe le aree di rigore, difficilissimi da contenere sulle palle aree. Il centrale dell’Atletico Madrid salta più alto di tutti a un minuto dal termine e consegna ai suoi tre punti fondamentali.
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Hector Cuper aveva imbrigliato la Celeste con due linee strettissime nella propria metà campo. Cavani e Suarez hanno faticato a trovare spazio in prossimità dell’area di rigore, costringendo spesso ad arretrare la propria posizione per ricevere palla, con una notevole diminuzione in termini di pericolosità.
I due centrali egiziani, Hegazy e Gabr, nonostante le non eccellenti capacità coordinative hanno risposto bene, attenti e aggressivi nelle uscite. Fenomenali Fathi basso a destra ed Elneny in mezzo al campo, sempre puntuali nelle chiusure.
Ottima prestazione di Mohsen da riferimento offensivo, pulito negli appoggi ai trequartisti.
Da rivedere solamente l’out avanzato di destra: in assenza di Salah, Cuper preferisce il disastroso Warda al dinamico Sobhi, appena trasferitosi all’Huddersfield Town.
Fenomale El Shenawy, preferito in porta all’eterno El Hadary: il portiere dell’Al Ahly si fa trovare tre volte reattivo su Suarez (in giornata no) e sicuro nelle uscite. Classe 1988: lo portiamo in Europa?
Nonostante la vittoria, da rivedere l’Uruguay. Probabilmente la qualificazione è in ghiaccio, in virtù del prossimo appuntamento contro l’Arabia Saudita, ma serve maggior qualità sugli esterni, soprattutto contro avversari portati al contenimento. La presenza di Laxalt sull’out di sinistra sembra essere doverosa.
Marocco - Iran 0-1
Carlos Queiroz vince tatticamente una partita fondamentale e inguaia il Marocco, apparso lucido solamente nei primi venti minuti e con un piede fuori dal Mondiale.
L’autogol di Bouhaddouz allo scadere consegna all’Iran tre punti fondamentali: con lo scontro diretto della serata tra Portogallo e Spagna, la selezione asiatica godrá di un vantaggio su almeno una delle due favorite e potrá impostare due partite ancora più conservative. Basteranno due pareggi, forse addirittura solo un punto.
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Entrambe le selezioni sorprendono negli schieriamenti iniziali (3-4-3 inedito per tutte e due), ma nel concreto si rivelano un 4-4-1-1 in fase di non possesso. Particolarmente arcigno lo schieramento iraniano: Hajsafi interpreta brillantemente l’improvvisato ruolo di terzino sinistro, facendo degna compagnia a Rezanian sul versante opposto. I due centrali iraniani, apparsi in difficoltà nelle uscite pre-Mondiale, si destreggiano bene nei corti spazi, dopo un inizio incerto. Grande lavoro in copertura per Shojaei e Ebrahimi in mezzo al campo, medianoni che non sbagliano una copertura preventiva.
Qualcosa in più ci si aspettava dagli uomini offensivi. Jahanbakhsh, che peraltro è uscito in barella, non trova mai nè la posizione migliore né la giocata per incidere nella gara. Meglio Ansarifard e Azmoun, che lavorano bene nelle ripartenze ma sprecano malamente due lampanti occasioni davanti al portiere marocchino.
Determinante, per così dire, l’ingresso di Taremi, che inganna il centravanti marocchino con un movimento a tagliare sul primo palo in occasione del marcatura vincente.
Francamente deludente il Marocco di Hervè Renard. L’allenatore francese sorprende tutti con un sistema mai visto nè durante le qualificazioni, nè durante le amichevoli e perde nettamente dal punto di vista tattico contro il collega portoghese.
L’entusiamo che porta i marocchini a creare tre buone chances all’inizio del primo tempo si spegne ben presto alla prima ripartenza iraniana. La squadra non riesce a trovare le giuste distanze e alla lunga si rivela nervosa e imprecisa.
Malissimo Ziyech, che spreca una clamorosa occasione al primo minuto e poi sparisce dal campo, forse sfavorito dal compito di copertura. El Kaabi evidenzia il cronico problema del centravanti per il Marocco: generoso ma poco abile tecnicamente. Boussoufa poco incisivo lungo la fascia di destra.
Il Marocco è nei guai. Una possibile soluzione potrà essere quella di ripristinare il classico 4-2-3-1, ma ottenere sei punti contro Spagna e Portogallo sembra un’impresa troppo grande per questa squadra.

Cristiano Ronaldo 3 - Spagna 3
Prima del terzo gol di CR7 avevo in mente di scrivere un post in cui facevo presente come la Spagna avesse fatto il bello e il cattivo tempo, dominando una partita sotto ogni aspetto e regalando sostanzialmente due gol di propria iniziativa.
Poco cambia.
L’unico uomo sulla Terra che avrebbe potuto trascinare la propria squadra al pareggio contro questa Spagna é lui.
CR7 sotto pressione è un alieno. Andate a ritrovare l’ultimo gol di Ronaldo su calcio di punizione diretto. Io non ho voglia di farlo, perchè risale a non so quanto tempo fa. Eppure oggi quando doveva tirare la punizione decisiva per il pareggio non ha esitato a piazzarla sotto l’incrocio.
La Spagna ha giocato una partita sublime, macchiata da tre velleità, troppe quando giochi contro il Paranormale. L’errore più grave è l’ultimo in ordine cronologico, perchè arrivato in una condizione di assoluto controllo e da parte di uno degli elementi più carismatici ed esperti del gruppo: un eccessi di foga nella posizione più inopportuna.
La tripletta di Ronaldo oscura l’incredibile prestazione di Isco, tuttocampista per eccellenza, presente in ogni azione pericolosa delle Furie Rosse.
Grande prestazione anche per Nacho, notevolmente migliorato nell’ultima stagione sotto il profilo della personalitá.
Insuperabile Diego Costa, devastante nel lavoro senza palla e incontenibile negli ultimi venti metri.
Giornata sfortunata per De Gea, apparso sconvolto dall’errore anche in condizione di vantaggio.
Il 3-3 del Fisht Stadium consegna all’Iran il primato del Girone B. In un gruppo fortemente equilibrato, che aspetta il riscatto immediato di una formazione comunque temibile come il Marocco, due punti di vantaggio sulle dirette concorrenti non sono pochi per gli uomini di Queiroz, che proveranno l’impresa fino all’ultimo minuto.

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