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mercoledì 6 giugno 2018

Che impresa di Cecchinato

Non erano in tanti a crederci, chiedendo in giro tutti dicevano: "I miracoli una sola volta si fanno, oppure Djokovic è uno dei giocatori migliori del circuito."
Sono affermazioni su cui si può essere d'accordo, ma io ci credevo, perchè Cecchinato nel suo percorso fino al match contro Nole, ha dimostrato che nessuno gli ha regalato niente e che è stato lui a prendersi le vittorie sia contro Carreno Busta sia con David Goffin.
Quindi non è casuale che Marco sia il primo italiano a raggiungere la semifinale slam da 40 anni a questa parte. L'ultimo era stato Corrado Barazzutti sempre al Roland Garros nel 1978, quando perse malamente da Borg.
Nonostante io non dessi per scontata la vittoria di Djokovic, la vittoria di Cecchinato si può comunque definire un'impresa. E' il giocatore col più basso ranking ad arrivare ad una semifinale slam da Wimbledon 2008 (Rainer Schuttler).
Due settimane fa il ragazzo palermitano sbarcava a Parigi con tanto entusiasmo e la speranza di passare magari un turno, cosa che non aveva mai fatto in un torneo dello slam. Nel giro di una manciata di giorni ha battuto tre top 20 e guadagnato oltre la metà di tutti i soldi racimolati in otto anni da tennista di medio livello.
Il suo è il torneo perfetto, quello che forse ti capita una volta sola nella vita. Il percorso è stato duro, ha cominciato soffrendo, salvandosi al quinto set contro il rumeno Copil al primo turno. Poi nell'ordine: asfaltato Trungelliti, buon terraiolo argentino, dominato Carreno Busta (spagnolo n.11 al mondo), annichilito David Goffin, belga ottava testa di serie. E poi ieri la vittoria più importante, nei quarti: 3-1 contro Djokovic, ex leader della classifica Atp tornato da un paio di settimane ad altissimi livelli.
Cecchinato ha vinto meritando di vincere. Il primo set l'ha giocato con l'incoscienza di chi non ha nulla da perdere, mentre il campione avversario si riscopre fragile, con un dolore al collo, al punto da chiamare il fisioterapista per farsi massaggiare il corpo. Il secondo set con un autentico capolavoro, dimostrandosi più forte del miglior Djokovic, continuando a servire bene nei momenti cruciali e spingendo sempre con il rovescio. Il quarto set, invece, è stata una specie di resurrezione, dopo il terzo perso di schianto per un comprensibile calo fisiologico, quando tutto sembrava finito: da 1-4 e 0-40 sotto, al pareggio e al folle tie-break finale, vinto per 13-11, con tre set point annullati, l'ultimo sparato fuori da Nole a campo aperto anche per un gridolino di troppo del pubblico, e poi il trionfo tra le lacrime con l'ennesimo passante di rovescio.
Anche se nessuno ci crede, forse nemmeno lui, il sogno continua: l'azzurro è in semifinale al Roland Garros, tra i primi quattro tennisti più forti del mondo insieme a Nadal, Del Potro e Thiem, il suo prossimo avversario. L'austriaco oggi è considerato il numero due sulla terra, l'unico possibile anti-Nadal, e nel suo quarto ha battuto nettamente l'altro astro nascente Alexander Zverev. Il pronostico, ovviamente, è scontato. Come lo era stato fino ad oggi. Ma forse l'incredibile storia di Marco Cecchinato non è ancora finita.
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