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Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

venerdì 28 febbraio 2020

FantaFalco: i consigli per i fantallenatori

Benvenuti a FantaFalco la nuova rubrica del venerdì che va a consigliare gli 11 (secondo me) giocatori che potrebbero fare la differenza in questo turno di serie A.
Essendo il primo appuntamento potrebbero esserci delle modifiche in corso, al fine di migliorare questo corner.
Inoltre cercherò d'inserire nomi interessanti, senza citare i giocatori più scontati, in maniera tale da non essere troppo ovvio nelle scelte ed aiutarvi in situazioni complicate.
Partiamo dai portieri:

  • Gollini: l'Atalanta gioca al Via Del Mare contro il Lecce. La squadra di Liverani prima della brutta sconfitta con la Roma veniva da 3 successi di fila che l'avevano tirata su in classifica. In più la Dea ha avuto modo di riposare dopo la grande prestazione in Champions, mi aspetto una vittoria e Gollini fornirà una prestazione all'altezza.
  • Silvestri: Il Verona è la piacevole sorpresa di questo campionato, è ottavo in classifica e insegue un sogno chiamato Europa League. Un grande merito va alla fase difensiva, i veneti sono la squadra che ha fatto segnare il maggior numero di clean sheet in stagione (9), e giocano lunedì sera contro la Samp.
  • Begovic: Il terzo portiere che vi consiglio è Begovic. Con Donnarumma fuori gioco, tocca al bosniaco difendere i pali dei rossoneri. Con Gigio in porta la squadra di Pioli ha tenuto la porta inviolata 9 volte, questo numero è simbolo di grande solidità difensiva, e chissà che pure Begovic non possa portare bonus in questa giornata.
Difensori:

  • Theo Hernandez/ Criscito: Un consiglio, due nomi. Mi aspetto una partita giocata a viso aperto e i due esterni possono dire la loro. Criscito inoltre ha il grande vantaggio di tirare i rigori e le punizioni, ha segnato 7 rigori su 8 ed è praticamente una certezza. Dall'altra parte Theo con i suoi 5 gol non sfigura affatto, anzi sono tutti arrivati su azione.
  • Luiz Felipe: La Lazio gioca contro il Bologna, il brasiliano è sicuro del posto da titolare a causa dell'assenza di Acerbi. E' cresciuto tantissimo e sta attraversando un momento di forma smagliante.
  • Gosens: In questo caso sarò scontato, ma non poteva fare a meno di nominarlo. Vale lo stesso discorso fatto per Gollini, i bergamaschi giocano contro il Lecce, per cui potrebbero esserci degli spazi o magari delle marcature rivedibili che potrebbero portare all'ennesimo bonus per il calciatore tedesco.
  • Kolarov: Ha vissuto qualche settimana d'oblio, ma sono convinto che sia un giocatore imprescindibile per questa Roma. Questa scelta fatela con cautela, perchè la Roma ha una partita complicata contro un Cagliari che è obbligato a tornare al successo. 
Centrocampisti: 
  • Chalanoglu: Nel nuovo sistema del Milan è un giocatore determinante. Può finalmente essere maggiormente impattante nelle conclusioni dalla distanza. Magari potrebbe deciderla con una sua punizione...
  • Mkhitaryan: E' un giocatore in crescendo, essendosi lasciato gli infortuni alle spalle, sta cominciando ad avere continuità, ed è secondo me il trequartista giusto per sopperire all'assenza di Nicolò Zaniolo.
  • Pulgar: Quella tra Udinese e Fiorentina sarà una partita vera, un match scintillante e penso che un giocatore come Pulgar possa risultare una pedina importante per la squadra di Iachini. Ha messo insieme numeri importanti per essere un vertice basso, ha fornito 3 assist e ha segnato 4 rigori.
  • De Paul: Se da una parte Pulgar può secondo me essere impattante, dall'altra prendo assolutamente il leader dei friulani. Quando Rodrigo De Paul s'accende con le sue vampate, tutta l'Udinese lo segue e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante i numeri non lo premiano più di tanto (5 gol e 2 assist), l'argentino sta giocando una stagione importante, l'annata che potrebbe finalmente consacrarlo e portarlo in una squadra importante. Prima però vuole salvare l'Udinese e quindi occhio a Rodrigo De Paul.
Attaccanti: 
  • Zapata: Potrebbe sembrare un nome scontato, ma non lo è affatto. La fisicità e l'incisività del colombiano possono rivelarsi determinanti per il successo dell'Atalanta. E' in crescita, non è ancora al 100%, ma nelle prossime settimane penso che aumenteranno le sue realizzazioni.
  • Boga: Il Sassuolo gioca contro il Brescia,  e ha bisogno di ritrovare la vittoria dopo lo stop doloroso contro il Parma e il rinvio di Domenica scorsa contro l'Atalanta. L'ivoriano ha avuto un leggero calo del rendimento, ma è fisiologico, potrebbe essere la partita giusta per tornare a splendere
  • Ibrahimovic: Nella scorsa giornata Ibra è stato privato di un super gol per un fallo di mano a Firenze. Ha trasformato il Milan e non vede l'ora di essere sempre più protagonista di questa squadra.
Infine volevo darvi un suggerimento a proposito del derby d'Italia tra Juventus e inter, se potete evitate di schierare giocatori di questa partita. Potrà sembrarvi una follia, ma è sempre rischioso mettere giocatori importanti in queste partite così imprevedibili. 
Per il resto, divertitevi e commentate, scrivendo il vostro 11 di questa giornata.
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giovedì 27 febbraio 2020

Il Coronavirus contagia la Serie A

Il nostro campionato è in questo momento sotto scacco per quello che sta succedendo nel nostro paese, un'emergenza che sta portando a delle misure particolarmente pesanti che si riflettono anche nel mondo del calcio.
Inizialmente non avevo molta voglia di scrivere su questo argomento, ma adesso con le partite del prossimo turno che si giocheranno per la maggior parte senza pubblico, ho sentito il dovere di dire la mia.
Nel fine settimana passato non si sono giocate 4 partite, che andranno recuperate in momenti diversi.
Giocando in un altro periodo cambia tutto, si affronta un match in un periodo di forma differente e in condizioni diverse rispetto a quelle che avrebbero caratterizzato il regolare svolgimento della partita.
Il prossimo turno che ci viene prospettato (in questo momento, perchè la situazione è in costante divenire) è fortemente condizionato, infatti ad oggi abbiamo almeno 5 partite a porte chiuse

  • Udinese-Fiorentina
  • Milan-Genoa
  • Parma-Spal
  • Sassuolo-Brescia
  • Juve-Inter
Inoltre oggi l'Inter sarà costretto a giocare i sedicesimi di ritorno di Europa League contro il Ludogorets senza l'apporto del suo pubblico.
Quello del Coronavirus è un qualcosa di difficile da analizzare, ma che sta avendo ripercussioni su tutto, anche sugli aspetti sportivi del nostro paese.
Un pensiero in una situazione del genere va rivolto ai tifosi, che in un momento complicato, vengono privati pure di un divertimento, come può essere il calcio.
In tutto questo vi è ovviamente (e soprattutto) una ricaduta economica, alcune società prevedono il rimborso del biglietto, ma altre no.
Per non parlare degli aspetti commerciali, vengono meno gli introiti legati al marketing.
Questa è una situazione che ci sta colpendo non solo dal punto di vista dell'emergenza sanitaria, ma anche e forse primariamente dal punto di vista economico. 
Questo è un momento estremamente complesso per il nostro paese, ma bisogna viverlo con lucidità e responsabilità.
Molti avevano parlato proponendo la sospensione della Serie A, ma questa possibilità è da scartare, i calendari sono foltissimi e non c'è la possibilità di andare a recuperare tante partite.
Ci sono squadre che logicamente sono più danneggiate d'altre da questa emergenza; proviamo a fare una panoramica nazionale su cosa sta succedendo oggi in serie A.
Per quanto riguarda la lotta scudetto, al momento la squadra più in difficoltà è l'Inter, non ha potuto disputare il match contro la Samp ed è quella che ha il calendario più denso.
Il meno quattro dalla vetta (dato da una partita in meno) potrebbe pesare dal punto di vista psicologico, anche in questo caso i nerazzurri non hanno potuto rispondere sul campo ai successi di Juventus e Lazio. 
La Juventus dovrà affrontare l'Inter senza pubblico, ci sarà la negazione della possibilità di beneficiare economicamente della grande partita.
La terza squadra, la Lazio, domenica ha giocato e ha vinto per 3-2 su un campo difficile come Marassi, traendo energia positiva da tutto ciò.
Una squadra che non ha giocato, ma che secondo me ne ha tratto beneficio è l'Atalanta, la banda del Gasp in questa maniera ha potuto tirare un bel respiro dopo la grande notte di San Siro contro il Valencia.
La compagine che invece è stata messa più in difficoltà da questa pausa forzata è secondo me il Torino, la squadra di Cairo dopo 5 sconfitte consecutive avrebbe dovuto sfidare il Parma in una partita che avrebbe potuto significare tanto per i granata, che ora invece si ritrovano a dover giocare sabato sera al San Paolo contro un Napoli apparentemente ritrovato, insomma piove sul bagnato.
Spero di aver fatto un buon riassunto sulla situazione complicata che stiamo vivendo nel nostro paese, io non ho grande voglia di pensarci, ma anzi mi voglio distrarre.
Questa settimana è quella perfetta per pensare ad altro, ci sono state grandi partite di Champions, oggi si gioca l'Europa League, torna la Serie A e domenica sera si chiude in bellezza con El Clasico, insomma tanta carne al fuoco, e ovviamente rimanete connessi e aspettate i vari commenti sul blog.
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giovedì 20 febbraio 2020

Dea divina a San Siro

Ieri è stato un momento storico per la città di Bergamo, per gli atalantini e per tutti gli appassionati di calcio. Il 4-1 della Dea proietta la squadra di Gasperini vicina ai quarti di finale della Champions League. L'Atalanta merita assolutamente la vittoria, ha giocato una partita brillante, non dando spazio al Valencia di esprimersi. Razionalmente bisogna però dire che il Valencia si è presentato a San Siro, con una squadra totalmente rivisitata. Si è sentita la mancanza dei due centrali titolari (non ci saranno nemmeno al ritorno), ma anche quella di Rodrygo, attaccante migliore del Valencia che avrebbe potuto creare parecchi problemi alla retroguardia atalantina.
Il gol preso in casa rimane comunque un neo, perchè lascia una porta aperta al Valencia, e mi aspetto un Mestalla infuocato al ritorno.
L'Atalanta anche nella serata più importante della sua storia, non ha cambiato di una virgola il modo di giocare. E' una squadra che pensa, che gioca, ma non cambia mai spartito, non cambia mai mentalità, e infatti Gasperini a quindici minuti dalla fine, sul 4-1 ha inserito Zapata al posto di Caldara. La Dea è sicuramente una signora squadra, ma è anche un gruppo di giocatori molto importante, che hanno tutti le caratteristiche per essere protagonisti a questo livello.
Un'altra cosa che stupisce nell'Atalanta è la costruzione del gioco per arrivare a premiare l'inserimento da dietro.
L'Atalanta in una partita così determinante è arrivata a segnare il gol del 1-0 con in area di rigore due difensori: un difensore centrale (Palomino) e un esterno destro (Hateboer). Devi avere grandi attributi per riuscire a fare una cosa del genere in tutte le partite che giochi, indipendentemente se giochi la partita all'oratorio o l'appuntamento più importante della carriera.
Non sappiamo come finirà, ma anche se l'Atalanta dovesse venire eliminata verrà ricordata per tantissimo tempo, grazie alle sue idee e alle sue capacità di far innamorare gli appassionati di calcio con le sue splendide trame.
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mercoledì 19 febbraio 2020

E' tornato l'Atletico del Cholo Simeone

Ieri è stato il giorno del ritorno della Champions League, la competizione che porta il più alto livello calcistico, ma anche le emozioni più estremizzate.
Sono state due grandi partite, ma oggi vi parlerò nel dettaglio della vittoria dell'Atletico Madrid contro il Liverpool.
La squadra di Klopp come detto in precedenza si è dovuto inchinare 1-0 al Wanda Metropolitano.
E' stata una vittoria di puro Cholismo, con i colchoneros che si prendono questo risultato positivo, ma bisognerà vedere la reazione focosa del Liverpool in quel di Anfield.
Questa era la prima sfida tra Klopp e Simeone.
Da una parte l'allenatore del momento, campione di tutto, rivoluzionario, che ha portato un calcio esaltante. Ha vinto la Champions League, il Mondiale per club, la Supercoppa Europea a salvo cataclismi, presto alzerà la tanto ambita Premier League.
Di fronte si trovava l'allenatore che ha fatto una grande rivoluzione, ha rimesso l'Atletico sulle mappe più importanti del calcio Mondiale. Lo ha portato a vincere una Liga, lo ha portato due volte in finale di Champions League e ha conquistato in totale 7 titoli.
Quello che non è riuscito al Cholo è stato il cambio di pelle, nel momento in cui l'Atletico era pronto a spiccare il volo sotto il punto di vista del gioco ha fatto dei clamorosi passi indietro.
La sorte ha voluto che il tecnico argentino dovesse affrontare questo match nel momento più difficile dei suoi 8 anni nella capitale spagnola.
In questa serata dai significati più profondi per Simeone e i suoi, la squadra spagnola ha ritrovato la sua pelle, il suo carattere forte e irascibile.
Quello che ha ritrovato, e di conseguenza riproposto Simeone è stata la fusione totale con l'ambiente, ha passato tutto il secondo tempo ad aizzare il suo pubblico.
Altra nota lieta è stata la ritrovata capacità di assorbire il gioco degli avversari. L'Atletico è tornato ad essere impermeabile, ha concesso 0 tiri in porta, ad una squadra che ha fatto il 73% del possesso palla. I madrileni hanno tessuto la propria rete, ed ha imbrigliato una delle squadre più forti del mondo.
Bisogna dire che nei reds non ha funzionato praticamente niente: i terzini non sono riusciti ad imporre il ritmo sperato, e i tre campioni del tridente hanno fornito una prova opaca.
Da sottolineare che questa è soltanto la terza sconfitta stagionale del Liverpool, ma due di queste 3 sconfitte sono arrivate in Champions. Per il Liverpool adesso inizia la stagione della coppa dalle grandi orecchie, e sono curioso di vedere se dopo aver utilizzato tantissime energie per il campionato, avrà ancora benzina per spingere pure per la Champions.
Intanto il messaggio che questa partita fa trapelare è molto chiaro: in casa Atletico il fuoco arde ancora, e un messaggio del genere fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i sostenitori dei colchoneros.
Il passaggio del turno non è assolutamente deciso, anzi ci aspetta una gara di ritorno infuocata ad Anfield, intanto però c'è tantissimo altro di cui scrivere, oggi gioca l'Atalanta, domani è il turno dell'Europa League, e poi nel fine settimana sarà nuovamente il turno della nostra amata serie A.
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martedì 18 febbraio 2020

Stop pesante per l'Inter

Come ormai vuole la prassi, ci troviamo a commentare un weekend di serie A ricco di fatti e di emozioni. Nella fattispecie oggi ho voglia di analizzare la brutta battuta d'arresto dell'Inter nello scontro diretto con la Lazio.
L'Inter ha subito uno stop severo, ma anche giusto per come è andata la partita.
La cosa più evidente che viene fuori da questa partita è la differenza di qualità tra i due centrocampi, i nerazzurri non sono riusciti a bilanciare la differenza qualitativa con i laziali, inoltre l'Inter ancora una volta si era trovato in vantaggio, ma non è riuscito a conservarlo fino alla fine.
La squadra di Conte è al primo anno di un progetto importante, ed è ancora una squadra immatura, che pecca in qualità dal punto di vista del gioco.
Nel mercato invernale sono stati fatti degli acquisti importanti, il primo che sta facendo molto bene è Ashley Young, il terzino si sta dimostrando di un livello superiore rispetto a Biraghi, sta bene fisicamente e ha un piede che gli permette di fare delle cose estremamente importanti nella metà campo avversaria.
Se parliamo di acquisti invernali non possiamo non citare Christian Eriksen. Nonostante le difficoltà che sta incontrando, il danese rimane un giocatore importantissimo, per le prospettive generali dell'Inter. E' un giocatore diverso rispetto al DNA di questa squadra, e di conseguenza ci vuole un po' di pazienza. Rimane determinante secondo me inserire Eriksen per dare un gioco diverso, più creativo e più imprevedibile.
Ritornando alla partita, la squadra interista ha affrontato il match con troppo timore, e questo non è stato particolarmente gradito dai tifosi.
Lautaro Martinez è finito anche lui al tavolo degli imputati, per non essere stato particolarmente incisivo, ma bisogna anche dire che è stato sorvegliato con grande attenzione da Lucas Leiva.
Partite di questa importanza girano sui dettagli, e anche in questo caso ha vinto chi ha sbagliato di meno, l'Inter dopo il vantaggio, si è fatto riprendere a causa di alcuni malintesi difensivi.
Proprio i malintesi difensivi mettono ancora in dubbio la stabilità di una difesa priva di Handanovic.
Skriniar sta attraversando un periodo complicato, De Vrij paga il troppo utilizzo mentre Godin ancora una volta dimostra di non vivere una delle migliori stagioni della propria carriera.
Come detto in precedenza, tutto questo si unisce all'assenza di Handanovic, che per ora è stato sostituito da Padelli.
Le grandi squadre, hanno dei secondi portieri sicuramente più affidabili di Padelli: La Juve ha Buffon, il City ha Bravo, il Real ha Areola e il Barça ha Neto.
Il portiere ex Toro non ha commesso errori clamorosi, ma nell'occasione del rigore della Lazio c'è una mancata comunicazione, mentre nel gol di Milinkovic Savic non è stato rapidissimo ad andare giù.
L'Inter esce comunque dall'Olimpico con un vantaggio che non deve essere sottovalutato: i nerazzurri hanno il vantaggio negli scontri diretti e, in una classifica così corta, la prospettiva di arrivare a pari punti non è così lontana dalla realtà.
Questo scontro diretto dimostra una volta di più che il gap si è ridotto, l'Inter e la Lazio sono diventate concorrenti credibili per la Juventus.
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giovedì 13 febbraio 2020

Le difficoltà della Juventus di Sarri

La Juventus lo scorso weekend ha subito un brusco stop contro il Verona.
Questa sconfitta ha causato dei malumori intorno alla squadra, che dovrà essere brava a riscattarsi.
Ho voglia di darvi delle mie sensazioni a proposito di queste difficoltà riscontrate dai bianconeri.
Io ho la sensazione che la squadra è l'allenatore non remino nella stessa direzione, o quantomeno non lo facciano sempre. La Juve sta perdendo le caratteristiche che l'avevano resa una squadra solidissima, ma non riuscendo ad assimilare ancora i concetti di Maurizio Sarri.
Il gioco del tecnico toscano si è visto in piccole porzioni all'interno di una partita, questo non va assolutamente bene, e bisogna immediatamente invertire la rotta, perchè la società si è posta giustamente obiettivi ambiziosi, ma non mi sembrano tutti (i giocatori) sintonizzati sullo stesso canale.
Come sapete, a me piace prendere in analisi i numeri e usarli per spiegare determinate dinamiche. La Juve fino ad ora ha numeri che non sono adeguati a questo tipo di squadra.
I piemontesi hanno la terza difesa del campionato, e il quarto attacco.
Partiamo dall'attacco, la situazione offensiva è particolare: i bianconeri sono trascinati da Cristiano Ronaldo, il portoghese ha segnato 20 gol e senza di lui sarebbe nei guai.
Quelli che dovevano essere i due comprimari, Dybala e Higuain, hanno segnato solamente 5 gol a testa, troppo poco. In più le alternative (Douglas Costa, Bernardeschi), hanno fatto ancora peggio: 0 gol. Questo dato è particolarmente interessante, perchè nessun top club europeo dipende esclusivamente da un solo giocatore. Se allarghiamo il discorso alla rosa, la Vecchia Signora ha mandato in rete solamente 10 marcatori in questa stagione, 5 dei quali sono difensori (8 gol).
La Juve ha segnato in totale 44 gol, e manca una collaborazione realizzativa adeguata rispetto a quelli che sono gli standard di CR7.
Nei primi 5 campionati europei non c'è nessuna capolista che abbia segnato così poco, anzi solo il Real ha segnato così poco, ma può contare su una fase difensiva solidissima (9 gol in meno subiti).
Se prendiamo le rivali della Juve in campionato notiamo ancor di più le difficoltà realizzative:

  • INTER: ha segnato di più pur senza poter contare su un tridente ( la coppia Lautaro-Lukaku ha segnato 28 gol). I nerazzurri inoltre hanno 15 marcatori in campionato, con i gol dei difensori che sono stati molti meno ( 4 reti), questo è simbolo che il reparto di centrocampo funziona alla grande.
  • LAZIO: ha numeri ancora più strabilianti, Immobile ha segnato più di Ronaldo (25-20), la coppia Correa-Caicedo 14 gol e infine il duo Luis Alberto-Milinkovic Savic ha timbrato il cartellino 6 volte.
Per darvi una panoramica più ampia, voglio prendere in esame i top club europei
  • LIVERPOOL: Salah è un trascinatore, ma segnano anche Manè e Firmino.
  • BARCELLONA: Messi è un mostro, ma senza Suarez e Griezmann non andrebbe da nessuna parte.
  • PSG: ha un grande talento come Mbappè, ma Icardi, Neymar, Cavani e Di Maria danno il loro contributo.
  • MANCHESTER CITY: miglior attacco della Premier, ha tra le sue file Aguero, ma sia Sterling che Gabriel Jesus sono in doppia cifra.
  • BAYERN MONACO: ho tenuto appositamente i tedeschi come ultima squadra, è il caso che più si avvicina a quello juventino, Lewandowski svetta per numero di gol, ma comunque ci sono tanti giocatori che danno il loro contributo ( è la squadra che segna di più a livello assoluto).
Oggi il calcio è questo, si vince facendo tanti gol, bisogna creare molto, ed è questo il motivo per cui una squadra ha bisogno di diversi realizzatori che ti garantiscono doppie cifre.
La Juve questa cosa non la vanta, perchè mancano i gol degli altri attaccanti, attenzione: sia Dybala che Higuain stanno disputando una buona stagione, ma non stanno svolgendo il primo compito che si chiede ad un attaccante: fare gol.
I problemi però non riguardano solo l'attacco, l'apporto del centrocampo è in calo.
Pjanic che doveva essere il giocatore imprescindibile sta deludendo, e dopo una partenza positiva appare in difficoltà. il bosniaco non ha veri e propri sostituti, quello che più si avvicina al suo ruolo è Bentancur, anche se non è un vero vertice basso. I nuovi acquisti Rabiot e Ramsey non stanno dando l'apporto sperato e Matuidi giocando tutte le partite, ne sta risentendo fisicamente.
Khedira è infortunato, e Can è stato inspiegabilmente venduto al Borussia Dortmund.
In questo caso le colpe se le deve assumere la società che è stata immobile nel mercato di riparazione, quando probabilmente qualche innesto a centrocampo avrebbe fatto comodo.
La difesa è un'altra nota dolente, i bianconeri prendono più gol rispetto agli anni scorsi, e non possiedono più quel muro che permetteva di blindare i risultati. C'è sicuramente da considerare l'assenza di Giorgio Chiellini, è un'assenza pesantissima per la retroguardia.
De Ligt avrebbe giovato un sacco a dividere il reparto con il capitano juventino, l'olandese invece si trova al suo fianco Bonucci, giocatore fondamentale in fase d'impostazione, ma che in fase difensiva non è irresistibile.
Maurizio Sarri in tutte le sue stagioni, si è sempre messo in mostra per il bel gioco offensivo, ma tutto si basa su concetti difensivi codificati, questi concetti vanno contro corrente rispetto ai dettami che i giocatori juventini seguivano precedentemente, Il primo esempio che mi viene in mente è la richiesta di Sarri di applicare la difesa a zona.
Adesso si fa la stagione, quindi la Juve è ancora in tempo per limare questi aspetti, ci vuole un messaggio chiaro della squadra, ci sono giocatori che devono adeguarsi agl'input dell'allenatore, allenatore che deve essere sempre la persona ad aver l'ultima parola. 
La fase cruciale è adesso, per cui non c'è più possibilità d'errore. Questa è una settimana fondamentale, stasera c'è la semifinale di Coppa Italia e domenica c'è il Brescia, che può essere il giusto avversario per ritrovare la vetta e ritrovare se stessa.
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mercoledì 12 febbraio 2020

I sogni del Bologna

Ve lo avevo promesso lunedì nell'analisi del periodo nero della Roma, dopo aver dovuto per ovvi motivi dare precedenza al derby di Milano, oggi vi porto l'approfondimento sul Bologna, una squadra che sta bene e si sta rivelando una squadra di grande prospettiva.
Il Bologna è una squadra che ha trovato la svolta, è coraggiosa, estremamente organizzata, con grandissima voglia di vincere. Il Bologna dopo aver battuto la Roma è arrivata a 3 vittorie consecutive e 4 successi nelle ultime 5.
Rispecchia alla perfezione il carattere di Mihajlovic, nella prima parte di stagione quello che ho elencato in precedenza ( squadra coraggiosa, estremamente organizzata e con grandissima voglia di vincere) avveniva ad intermittenza, da quando l'allenatore è tornato in panca la squadra è decollata e adesso ha una classifica particolarmente interessante.
Il lavoro sta pagando e possiamo subito vederlo nell'attacco, la squadra di Saputo ha una fase offensiva che trova gol, ed ha visto una crescita in tutti gli elementi.
Orsolini sta avendo continuità realizzativa, ed è un giocatore che è cresciuto tantissimo nel suo tipo di gioco; il rendimento di Palacio è qualcosa di pazzesco, ha da poco compiuto i 38 anni, ma è ancora un giocatore fantastico, è la guida di questa squadra grazie al suo acume tattico; infine Musa Barrow, è l'attaccante che serviva a questa squadra, è stato una grande presa nel mercato di riparazione e si è messo in luce segnando una doppietta di grande voglia.
Il Bologna si sta dimostrando un club di livello, sta investendo in maniera oculata su giovani prospetti. Lo stesso Barrow è stato acquistato per venti milioni, sforzo significativo per un club di quelle dimensioni. Il gambiano è arrivato ed ha dimostrato di essere il tassello giusto che serviva per completare questa splendida realtà.
Gli emiliani hanno rinunciato a giocatori più affermati ed esperti come Dzemaili, Poli e Medel, per dare spazio a dei giovani che si stanno dimostrando all'altezza. I vari Svanberg, Olsen, Dominguez... nonostante la giovane età si stanno facendo trovare pronti.
Altra grande idea di Mihajlovic e staff è stata quella di basare la difesa sui 4 centrali, una scelta che poteva sembrare folle, ma in realtà sta portando tanti benefici alla squadra.
Il Bologna con la Roma all'Olimpico ha vinto ancora, e adesso si trova a 33 punti in classifica, solo 6 in meno dei giallorossi. Adesso può sognare, la strada è lunga, ma questa squadra è pronta a stupirci in questa grande bagarre chiamata Serie A.
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martedì 11 febbraio 2020

Derby pirotecnico a San Siro

Ieri abbiamo ricominciato a riavvolgere il nastro della giornata di serie A raccontando la cocente sconfitta della Roma in casa contro il Bologna. Ci sono veramente tantissimi argomenti di cui parlare e sono obbligato a dover fare una scelta. La mia decisione ricade ovviamente sul gran colpo di giornata: l'Inter ha rimontato il Milan in una serata piena zeppa d'emozioni, di grande giocate, con 6 gol e 2 pali.
Il derby è cambiato al gol di Brozovic, fino a quel momento il Milan era stato semplicemente perfetto. I rossoneri hanno preparato perfettamente la partita e hanno eseguito a perfezione le indicazioni di Pioli. La coppia Bennacer - Kessie ha retto alla grande contro un'Inter che in quella parte di campo poteva mettere seriamente in difficoltà il centrocampo milanista.
Il Milan è in tutto e per tutto il suo totem: Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese è l'uscita sicura per la palla, è il riferimento, è lo stimolo per i compagni, ma è anche il risolutore. La società lombarda prima di domenica sera aveva segnato solamente un gol di testa, nel derby invece c'è stata un inversione di tendenza, il doppio vantaggio era arrivato grazie a una sponda a 2,50 metri di altezza e ad un colpo di testa ravvicinato, tutte e due le giocate firmate Ibra. Tutto ciò era qualcosa d'impensabile fino a qualche settimana fa.
Un successo del Milan avrebbe cambiato totalmente la stagione di molte squadre del nostro campionato. Questo però non potremo mai saperlo, perchè l'Inter è rientrato dall'intervallo con gli occhi infuocati.
Ibra ha 38 anni e di conseguenza all'interno della partita ha bisogno di prendersi delle pause, è stata proprio questa la chiave di volta nel secondo tempo. Nel momento in cui il movimento costante di Zlatan è venuto a mancare, il Milan è collassato su se stesso ed è stato ribaltato dall'Inter che ha cambiato il match con la bella conclusione di Marcelo Brozovic. La bellissima stoccata del croato ha tramortito il Milan che è andato nel pallone. Brozovic è stato il giocatore che ha segnato il gol della riscossa, ma non è l'unico giocatore che ha offerto una prestazione degna di nota.
Un giocatore (che a me piace tantissimo) come Vecino si dimostra ancora una volta all'altezza della situazione, quando è stato chiamato in causa ha sempre dato ottime risposte, ha segnato il gol del momentaneo pareggio, ma in generale ha giocato una partita di grande sostanza e sacrificio.
Se Vecino ha segnato il gol del pareggio, De Vrij ha fatto ancora meglio, ha segnato un gol favoloso, una rete in torsione mantenendo l'equilibrio in maniera impeccabile. Inoltre nel primo tempo quando la squadra di Conte imbarcava acqua da tutte le parti, lui ha più volte messo delle pezze con degli interventi decisivi. L'olandese è un vero leader di questo Inter.
Alla fine ci è stata gloria anche per Lukaku, che ha segnato il gol che ha chiuso il derby.
Eriksen non è partito titolare, è entrato a gara in corso al posto di un non lucidissimo Sanchez, e nei miei occhi brilla ancora la punizione che ha tirato il danese all'incrocio dei pali da distanza siderale.
Bisogna valutare la situazione dei portieri in casa Inter, Padelli paga il lungo periodo d'inattività e non è comunque un grandissimo secondo portiere.
L'Inter nonostante la bella vittoria, non ha tempo per festeggiare, si deve preparare allo scontro diretto con la Lazio e in mezzo ha la partita di Coppa Italia contro il Napoli. Bisognerà in tutti i modi riprendere lucidità, tutto ciò sarà facilitato dal rientro di Lautaro Martinez.
Il Milan invece deve ripartire dalla dimostrazione data, d'altronde non ci scordiamo che i rossoneri nei primi 50 minuti hanno messo sotto la capolista.
E' stato un grandioso derby, una partita fantastica sotto tutti i punti di vista, un altro momento di grande spettacolo per un campionato che quest'anno è una girandola emozionale che ci sta facendo divertire.
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lunedì 10 febbraio 2020

La crisi della Roma

E' stato una 23esima giornata di Serie A pazzesca, tante sorprese, tante partite interessanti culminate con uno dei derby più belli degli ultimi anni. Oggi scelgo di partire in ordine cronologico, e torno indietro a venerdì sera.
La giornata si è aperta con un risultato decisamente forte: il Bologna ha espugnato l'Olimpico di Roma.
Dopo le ennesime difficoltà del 2020, questa sconfitta ci dà una conferma, la Roma è in crisi.
Il Bologna al contrario certifica l'ottimo momento, dimostra d'aver trovato un'equilibrio. Il lavoro ancora una volta paga, stanno arrivando dei risultati che premiano una squadra vera. Del Bologna avremo modo di parlare in settimana, adesso mi voglio concentrare sul momento nero della società della capitale.
I giallorossi sono una squadra irriconoscibile rispetto alla prima parte di stagione, oltre che da quello che vediamo il periodo buio della Roma è sancito anche dai numeri. Nel 2020 la squadra di Fonseca ha perso 4 partite su 6 (più una in Coppa Italia).
Oltre a questo la difesa sta traballando come non mai, 11 gol subiti nelle ultime 4 gare giocate tra campionato e coppa. La Roma inoltre ha fatto 1 solo punto nelle ultime 4 in casa.
I passi indietro sono evidenti, anche perchè i giallorossi nel 2019 avevano perso solamente 5 partite.
Andiamo a vedere la partita per poi analizzarla.
La partita è rimasta viva fino alla fine con la Roma che più volte ha avuto l'occasione di riaprire la contesa. E' una partita che però è rimasta aperta per degli episodi, fin dal primo momento si è capito che la squadra ospite fosse maggiormente focalizzata. E' andato in vantaggio col gol di Orsolini, su un errore difensivo romanista, nonostante ciò la Roma era riuscita a rientrare, con l'autorete di Denswil (situazione episodica). Il Bologna è stato abile a tornare quasi immediatamente in vantaggio con il bel gol di Barrow, è andato sul 3-1 in avvio di secondo tempo con un'altra grande giocata del giocatore gambiano. La Roma ha accorciato sul 2-3 con il colpo di testa di Mkhitaryan, ma non sono bastate delle occasioni nel finale per acciuffare un pari.
La Roma al momento appare una squadra fragile, compassata, incerta e senza punti di riferimento, non assomiglia per niente alla prima Roma di Fonseca che aveva conquistato tutti.
Che la difesa sia in difficoltà è evidente, gli esterni continuano a essere rimescolati dal tecnico portoghese, contro i rossoblu è tornato titolare kolarov, mentre dall'altro lato è stato confermato Santon. Proprio l'ex dell'Inter è stato sostituito da Bruno Peres nel secondo tempo.
I due centrali sono stati disastrosi, Mancini ha sbagliato ancora, è mancato sul terzo gol del Bologna permettendo a Barrow di sterzare sul destro. Smalling, invece, ha bucato sul primo gol di Orsolini.
Kolarov dei 4 difensori è quello che più si salva, ha fatto una partita di spinta, di mentalità e d'inestimabile esperienza.
Ad esporre in questo modo la difesa della Roma c'è però un aspetto da ricercare non strettamente nella difesa, ma nel sistema difensivo della squadra. Avrete sicuramente capito che mi riferisco a Diawara, l'ex Napoli era diventato il vero bilanciere della Roma. Sta mancando tantissimo per la sua presenza fisica e tattica, ma anche per le garanzie che portava. L'assenza pesa ancora di più a causa delle non perfette condizioni di Bryan Cristante. L'ex Milan non è lo stesso giocatore di prima dell'infortunio. Nella prima parte della stagione faceva il vertice basso svolgendo al meglio la mansione.
Dopo l'infortunio accorso a Diawara, Fonseca è stato costretto a gettarlo subito nella mischia, quando magari sarebbe servito un rientro più morbido.
Passiamo alla fase offensiva che è Dzeko dipendente.
Mi spiego meglio, l'attacco della Roma si basa solo ed esclusivamente sul proprio capitano. Il bosniaco ha avuto la doppia palla del pareggio nel finale, ma ha fallito l'occasione.
Il giocatore ex City è un giocatore maestoso, leader vero, ma purtroppo è abbandonato a se stesso e non riesce a fare la differenza. In quanto a solitudine, sicuramente si sta sentendo la mancanza di Zaniolo, il talento ex primavera dell'Inter era diventato già un giocatore indispensabile per questa squadra, e la sua assenza è pesantissima. I trequartisti sono tanti, ma pochi di loro riescono a d avvicinarsi alle capacità di Zaniolo. Under nonostante provi ad essere un trascinatore, al momento non è un giocatore impattante, stesso discorso vale per Perotti che prova a volte la giocata, ma non riesce poi a lasciare il segno.
Mikhitarian se possibile ha fatto anche peggio, aldilà del gol non è mai apparso, toccando pochissimi palloni per tutta la partita. Un giocatore invece, che ha impattato bene all'ingresso è stato Carlos Perez, giocatore molto rapido e di grande qualità.
La prossima sfida sarà un'altra partita cruciale contro una diretta concorrente come l'Atalanta, bisognerà fare i conti con lo squalificato Cristante e l'infortunato Diawara. Si potrebbe provare un rimescolamento, magari mettendo la difesa a 3 per dare maggiore stabilità e inserire Carlos Perez dall'inizio dietro Edin Dzeko.
Questa squadra è spaventata, non è tranquilla e non ha più sicurezza nei confronti del proprio gioco.
Tutto questo porta a questa crisi, se la Roma vuole ambire ad un posto in Champions League, deve assolutamente resettare le idee e ripartire dalle belle trame che ci aveva fatto vedere per tutto il girone d'andata. Le risposte le potremo vedere già nel prossimo weekend quando la squadra della capitale se la vedrà contro la compagine di Gasperini.
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giovedì 6 febbraio 2020

Lazio ferma al palo!!

Quella tra Lazio e Verona di ieri sera era una partita tanto attesa quanto importante.
La squadra di Lotito aveva una grande occasione per superare l'Inter e inserirsi tra nerazzurri e Juventus. E' finita 0-0, non c'è stato il sorpasso alla squadra di Conte, ma ci sono comunque diversi temi di cui disquisire.
Sentendo in giro, ho la sensazione che molti pensino che i biancocelesti non abbiano l'organico per arrivare alla volata finale così in alto in classifica.
Sicuramente una vittoria ieri, avrebbe fatto benissimo anche psicologicamente alla squadra di Inzaghi, ma di positivo è comunque arrivato l'aggancio all'Inter.
Bisogna inoltre considerare che il Verona in questo momento è uno degli avversari più scomodi da incontrare, fa venire il mal di testa a chiunque, è una squadra che impone ritmi alti e sa benissimo come fare il risultato. Basti pensare ai problemi che ha creato a Juventus e Inter.
La Lazio non faceva 0-0 da 65 partite (quasi 4 anni fa), l'ultimo pareggio a reti bianche è datato Aprile 2016 (un derby).
In questo 0-0 in un certo senso sono mancati gli attaccanti, sia Caicedo che Immobile, hanno fatto errori non da loro, in più si è aggiunta la cattiva sorte. La Lazio ha prodotto, ha colpito 2 pali, e ha tirato 12 volte. Ha inoltre avuto 2 palle gol nitide nel recupero.
Forse è mancato l'attaccante tanto cercato, ma non arrivato a Gennaio (Giroud?).
Probabilmente avrebbe fatto comodo per inserire un giocatore fresco a 20 minuti dalla fine.
Nella serata di ieri merita i complimenti Strakosha, quando il Verona si è affacciato e ha creato dei pericoli, lui ha risposto da grande portiere.
Mi è piaciuto molto l'atteggiamento di Inzaghi, che nel post partita è rimasto molto tranquillo, confermando che questo non è assolutamente un occasione persa.
La prossima partita sarà cruciale per i laziali, affronteranno in trasferta il Parma.
Inzaghi dovrà fare a meno di Correa, Radu e Milinkovic Savic. Il primo è ancora infortunato, mentre gli altri due sono squalificati. L'assenza del Tucu si è sentita ieri, nonostante Caicedo sia un'ottima alternativa, Correa è un giocatore di caratura superiore.
Io sono abbastanza sicuro che appena si ricomporrà il quadrato magico (Milinkovic Savic, Luis Alberto, Correa e Immobile) la Lazio tornerà a volare.
L'impegno di Domenica come detto sarà importantissimo, ma la grande partita all'orizzonte è quella che si disputerà tra 10 giorni: Lazio-Inter.
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martedì 4 febbraio 2020

Come arrivano Inter e Milan al derby?

La giornata di serie A, ieri conclusa, è stata ricca di emozioni.
E' stata soprannominata la domenica dei bomber, hanno segnato i 3 principali marcatori, portando punti pesanti alle rispettive squadre.
A meno di una settimana dal derby della Madonnina, ho voglia di mettere a paragone le due partite delle milanesi per vedere come arriveranno a una delle partite più importanti dell'anno.
INTER
Partiamo dalla squadra di Conte, l'Inter ha vinto per 2-0 grazie a una doppietta di Lukaku, sul campo di un Udinese che non merita assolutamente le 3 sconfitte consecutive.
Tra Milan, Parma e Inter avrebbe meritato dei punti, ma continua a fare fatica dal punto di vista realizzativo. E' una squadra che non capitalizza, ed è il motivo principale per cui non si è ancora tirata fuori dai discorsi retrocessione. Io mi sento di dire, che con questa guida, e questi giocatori focalizzati verso l'obiettivo, la squadra friulana non avrà problemi.
L'Inter dal canto suo con questi 3 punti sofferti lancia segnali importanti. Ha avuto modo di testare già i nuovi innesti, e grazie a loro la squadra non ha dovuto giocare a mille per 90 minuti.
Ha saputo soffrire, ed è riuscito a ribaltare la partita con gli ingressi dalla panchina.
I due gol sono stati siglati da un Lukaku che si sta dimostrando sempre più leader a tutto tondo.
Dobbiamo considerare anche che la squadra di Conte ha dovuto affrontare la partita senza Handanovic (egregiamente sostituito da Padelli, che non giocava da 1500 giorni). Lo sloveno rimarrà con ogni probabilità fuori pure nel derby, e la sua assenza si sommerà a quella di Lautaro Martinez.
La partita è stato il palcoscenico del debutto di Eriksen in serie A, è stato un debutto difficile, con il danese che ha faticato parecchio, e l'Inter che ha cambiato passo proprio quando il danese ha lasciato il posto a Brozovic. Dobbiamo comunque ricordare che è arrivato una settimana fa, e si è subito dovuto inserire all'interno di un modus operandi ben delineato.
Barella risulta ancora decisivo, è stato proprio lui a creare l'occasione per il gol di Lukaku, che ha sbloccato la partita.
Segnali importanti li lancia anche Sanchez, probabilmente anche un po' punzecchiato da Conte che ha preferito Esposito a lui.
Ottima idea secondo me quella di non prendere un altro attaccante per dare maggiori minuti al 2002 Esposito, lo stesso ragazzo ha risposto bene all'investitura del tecnico leccese.
Per l'Inter questa è un'altra vittoria esterna estremamente importante per rimanere in scia.
Quella contro l'Udinese la possiamo intendere come il primo passo verso nuovi orizzonti.
L'Inter si è migliorata indubbiamente e l'ha dimostrato, adesso è chiamata a confermare queste sensazioni nell'impegno di domenica prossima contro il Milan.

MILAN
Il Milan senza Ibra (influenzato) ha interrotto la propria striscia di vittorie consecutive, ha pareggiato 1-1 contro il Verona. E' stata una partita complicata anche a causa delle assenze, ha rischiato di perderla, con il Verona che ha per ampi tratti dominato la partita incendiando San Siro.
I rossoneri si sono trovati di fronte un avversario tosto, inizialmente hanno sbandato parecchio, con l'assenza di Zlatan che si è fatta sentire.
Il Milan oltre a Ibra, ha dovuto rinunciare a Kjaer e Bennacer, giocatori importantissimi per il Milan versione 2020. I rossoneri non riuscivano a far uscire bene il pallone, Leao ha sofferto la mancanza del fuoriclasse svedese, offrendo una prestazione opaca. Nonostante una prestazione non memorabile, il portoghese quando accelera appare complicato da fermare. I miglioramenti di Leao sono evidenti.
Un'altro che ha cambiato estremamente la sua stagione è stato Rebic, il croato è diventato estremamente impattante.
Altro giocatore che conferma la sua forma è Chalanoglu, il turco ha segnato ancora, e adesso siamo a 3 gol nelle ultime 2 partite.
Castillejo è sembrato leggermente in calo, ma non si può pensare che lo spagnolo possa giocare tutte le partite al 100%.
Il problema però è dall'altra parte: Bonaventura sta attraversando un brutto momento, e Paqueta è entrato, ha riassaporato il terreno, ma ha fornito una prestazione scadente, sbagliando giocate elementari.
Un'altra nota lieta sono stati i debutti di Saelemaekers, che ha dimostrato di essere un giocatore di personalità, e di Daniel Maldini, è la terza generazione dei Maldini (Cesare, Paolo e ora Daniel).
I rossoneri nonostante questo pareggio, rimangono una squadra in crescita, e che può dire la sua nel derby.
L'Inter è alla ricerca del poker di vittorie consecutive (nel derby), mentre al Milan manca un gol per raggiungere le 300 reti (sempre nei derby). Mi aspetto un derby ad alto ritmo, con entrambe le squadre che si affronteranno a testa bassa, questo derby nonostante possa sembrare una frase di circostanza, è uno dei più importanti degli ultimi anni, con entrambe le squadre che sono impegnate in due corse molto difficili, ma allo stesso tempo stimolanti.
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