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giovedì 20 settembre 2018

Nella notte della prima espulsione di Ronaldo la Juve sbanca Valencia

SENZA PER FORZA PARLARE DEGLI EPISODI ARBITRALI, sui quali gente più competente di noi spenderà sicuramente sufficienti parole, una sola considerazione sulla vittoria della Juventus. A furia di predicare di tecnica, pare che Allegri abbia effettivamente raggiunto un upgrade del concetto di squadra che è sempre stata la sua Juve. Oltre all'estrema sensibilità con cui la squadra reagisce ai momenti della partita, questa sera la vittoria è stata determinata dall'intensità che i 10 bianconeri rimasti in campo hanno saputo dare nella frazione centrale del match, quella che l'ha deciso. Non è un caso che il Valencia abbia rialzato la testa, rendendosi pericoloso proprio quando ha inserito giocatori intensi come Gameiro e Cheryshev nella mischia, approfittando anche del fisiologico calo fisico - e quindi dell'intensità - della Juve.
È stata una partita decisa dai duelli vinti, quelli di Matuidi, Can, Mandzukic, Sandro, Cancelo e, ultimo ma non meno importante, Chiellini. Non sottovalutiamo, però, il peso della tecnica in questi duelli vinti. Giocatori che normalmente non eccellono nel tocco di palla come altri loro compagni (pensiamo soprattutto ai due mediani e Cancelo), si fanno continuamente apprezzare anche per gesti tecnici. Se vogliamo, anche la titolarità di Bernardeschi, tecnicamente comunque validissimo, a scapito di Dybala, si inserisce in quest'ottica. Il dato è che però tutti questi giocatori sembrano aver effettivamente migliorato il loro tasso tecnico. Per come muta continuamente il suo schieramento, la Juve sembra una squadra che gioca molto in allenamento. La grande intensità che vediamo in campo è figlia di quella in allenamento, ed è in un certo senso confortante constatare come questa possa essere la causa di tanti miglioramenti tecnici dei calciatori. In un contesto di grande personalità, provare e riprovare ad alzare la velocità del proprio gioco nel tempo porta a un affinamento delle capacità tecniche, inizialmente penalizzate dal cambio di ritmo.
Certo, forse queste sono tutte supposizioni errate. I concetti espressi nella chiusura del post sono presupposti fondamentali del mio modo di vedere il calcio come allenatore, e naturalmente cerco di portare acqua al mio mulino.
Però in giro per il calcio dei grandi gli indizi cominciano a essere tanti...

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