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venerdì 3 agosto 2018

Commento passaggio Buffon al PSG

 Prendo spunto da un dibattito di ieri sera su Radio Sportiva riguardo Buffon ed il suo passaggio al PSG, per offrire una visione più generale di quello che oggettivamente può significare questo trasferimento. Da colonna e bandiera del club a traditore il passo è breve. Il calcio dà, il calcio toglie. Il tifoso un giorno ti adora, quello dopo ti odia più del suo peggior nemico. Non è successo - a parte una piccola nicchia - al numero uno bianconero, un po' perché a fine carriera e con uno Szczesny in rampa di lancio, un po' perché Buffon aveva un credito per essere rimasto in B dopo Calciopoli, un po' perché l'addio di Del Piero ha rappresentato lo spartiacque del concetto di bandiera. "Se è stato accompagnato alla porta lui, per quale ragione non gli altri?" questo più o meno il concetto, senza tirare una morale nostalgica o considerare i due addii similari. L'addio di Buffon rappresenta, anche se in maniera mediaticamente inferiore a quella di un Neymar o un Ronaldo, la scissione definitiva tra club e giocatore. Non esiste più un'appartenenza al club, se non formalmente contrattualistica. Nascono quindi giocatori-azienda, che giocano per sè e per le proprie aspirazioni, al servizio del datore di lavoro ed in funzione della propria squadra. Giusto, sbagliato, non ci interessa perché semplice evoluzione del nostro mondo. I giocatori hanno profili personali, vivono il proprio personaggio indipendente dalla società che gli paga gli stipendi. A pensare alla Bosman e a Schengen, ci si potrebbe girare e guardare alla preistoria. Si era all'antipasto, ora si è quasi al dolce. Detto ciò, nessuna colpa a Buffon, per quanto attiene il libero arbitrio personale e le proprie ambizioni. Bene è che giuridicamente si inizi a pensare ai giocatori non più come dipendenti, ma come liberi professionisti a prestazione, più o meno longeva. È un passo epocale, che va fatto a fronte di un mercato che dovrebbe dimenticare i prezzi dei cartellini e ragionare solo sul compenso da destinare al giocatore.

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