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mercoledì 1 novembre 2017

Cosa succede a Bonucci?

Recita una tra le leggi più conosciute di Murphy:"quando tutto va bene,qualcosa andrà male". Continua con: "quando non può andar peggio di così,lo farà" e " se le cose sembrano andar meglio c'è qualcosa di cui non stiamo tenendo conto". Oggi queste leggi sembrano state scritte apposta per Leonardo Bonucci,basti pensare che il nuovo capitano rossonero nel giro di due giorni è passato dall'essere espulso dopo appena 25 minuti per una gomitata in serie a all'essere eletto nella top 11 dell'anno stilata dalla Fifa.
Trarre conclusioni dopo neanche un quarto di stagione è sicuramente affrettato,ma non iniziare a destrutturare la stagione del calciatore italiano più atteso sarebbe altrettanto grave.
Bonucci con e senza palla
La qualità principale di Bonucci è quella di pensare da centrocampista. Quando il Milan lo ha comprato per 42 milioni,questo ha comprato: un difensore con un piede preciso e sicuro,ma soprattutto con una testa da centrocampista;fin dall'inizio della stagione,in fase di costruzione arretrata,Montella si è affidato al rombo. All'interno di questo processo di costruzione iniziale di gioco,che non è cambiato con il passaggio alla difesa a 3,Bonucci dovrebbe trovarsi nella sua comfort zone,quella che gli ha permesso di distinguersi come uno dei migliori centrali al mondo con il pallone tra i piedi. Andando a guardare le statistiche,Bonucci tocca meno palloni del solito(esegue 57.1 passaggi ogni 90 minuti,mentre nella scorsa stagione ne faceva 70.7) con una percentuale di riuscita leggermente più bassa(84% contro l'87% della passata stagione). Questo leggero calo è dovuto principalmente ad una maggiore imprecisione in quello che è il pezzo forte del repertorio:in questa stagione Bonucci completa 7.4 lanci lunghi ogni 90  minuti,ma ne sbaglia anche 5.3 per 90 minuti,più che in ogni altra sua stagione in serie a.
Le cause di questo leggero calo possono essere molte,prima fra tutti la necessità di trovare un'intesa con i nuovi compagni,ma in definitiva,se guardiamo alle 0.48 occasioni create in media ogni 90 minuti non possiamo dire che Bonucci sia calato rispetto alle precedenti stagioni,anzi è il numero più in alto in carriera. Se non possiamo usare in sua difesa qualche passaggio decisivo nella costruzione di un gol è anche colpa dei suoi compagni. Ad esempio contro l'AEK,con un lancio da stropicciarsi gli occhi di settanta metri,ha pescato Calabria dietro la linea difensiva avversaria,ma il successivo cross del terzino fu troppo verso il portiere e Cutrone non riuscì a fare gol. Se la costruzione bassa del Milan è rimasta sempre la stessa,la fase difensiva invece ha subito il cambiamento strutturale più significativo in questo inizio di stagione. Il 4-3-3 di Montella è durato solo fino alla sconfitta con la Lazio alla terza giornata,momento in cui tutti i problemi in difesa del Milan sono venuti fuori. Al primo vero ostacolo della stagione Bonucci come tutto il Milan ha giocato una partita disastrosa: si è perso Immobile in area in occasione del secondo gol,si è fatto trovare a metà strada nel terzo,per finire scherzato dall'attaccante della Lazio in campo aperto negli ultimi minuti di gioco,senza dare la minima impressione di poter intervenire in qualche modo. Dopo questa partita Montella ha deciso di accelerare il processo di transizione verso il 3-5-2,ammettendo che l'arrivo di Bonucci andava in quella direzione:" è vero che abbiamo preso Leonardo per fare la difesa a tre,ma è difficile applicare questa idea senza poter lavorare insieme. Probabilmente in futuro cambierò,mentre altre volte utilizzerò strade diverse: abbiamo la possibilità di scegliere tra tante soluzioni".
Il lento rompersi di ogni certezza
Schierare due marcatori accanto a Bonucci doveva servire a risolvere le difficoltà dimostrate in transizione negativa contro la Lazio,aggiungendo un uomo per assorbire le ripartenze avversarie,ma anche per dare la possibilità alla squadra di essere più decisa nel recupero del pallone immediatamente dopo la sua perdita,difendendo in avanti. Eppure,anche dopo il cambio di modulo alcuni problemi difensivi sono rimasti,e a pagarne il prezzo è stato principalmente l'ex juventino. Nella sconfitta contro la Sampdoria,ad esempio,a seguito di una prestazione di squadra abbastanza carente,le responsibilità dei due gol sono ricadute su Bonucci e Zapata,e se il colombiano è stato autore di due gesti tecnicamente errati,il capitano del Milan in entrambe le occasioni ha dimostrato una condizione fisica e una tenuta mentale deficitarie,non riuscendo ad eseguire uno stacco di testa decente prima e venendo addirittura bruciato in velocità da Alvarez poi.
Limiti fisici dimostrati anche nella successiva sfida in Europa League contro il Rjieka,quando da ultimo uomo si  è fatto mangiare da Acosty nello scatto,provando come estremo tentativo una patetica scivolata che non è servita però per evitare il gol subito. Sono diversi i gol del Milan ricaduti oggettivamente nella sfera d'influenza di Bonucci,e se l'errore in marcatura su Immobile aveva generato i primi dubbi e quello con il Rjieka era stato dimenticato per la rocambolesca vittoria finale,il gol che incarna meglio le difficoltà incontrate finora dal Milan è il secondo di Icardi nel derby,per il quale Bonucci è stato letteralmente,anche se virtualmente massacrato.
Risultati immagini per posizioni dei difensori del milan nel secondo gol di Icardi nel derbyMa scomponiamo l'azione. Si parte da una sanguinosa palla persa di Biglia a centrocampo,recuperata da Icardi,in quel momento la difesa del Milan non è preparata e nonostante sia in superiorità numerica preferisce scappare all'indietro piuttosto che provare un recupero del pallone andando in avanti. Icardi arriva indisturbato sulla trequarti e può servire Perisic che nel frattempo si è allargato sulla sinistra per andare in uno contro uno con Musacchio,in questo momento ci sono tre giocatori del Milan che stanno collassando verso il centro dell'area contro due dell'Inter,creando teoricamente la superiorità in zona centrale prevista dalla difesa a tre. Eppure anche in superiorità numerica,la differenza la fanno le scelte: mentre Perisic si porta il pallone verso il fondo per cercare lo spazio per il cross,Bonucci si abbassa sul primo palo perchè è quello che sa fare meglio( sui cross ha storicamente la tendenza a perdere l'uomo,per questo preferisce sempre coprire la zona dove prevede possa arrivare il pallone). Una scelta molto rischiosa che paga solo se coordinata con i compagni di reparto. Romagnoli a sua volta sceglie di coprire il secondo palo per difenderlo da un eventuale taglio di Vecino,mentre Biglia resta a metà,con l'idea di schermare una eventuale linea di passaggio verso l'esterno dell'area. Sono tre scelte che i giocatori del Milan prendono singolarmente e che finiranno per essere decisive. L'azione prosegue con Perisic che arrivato sul fondo riesce a crossare verso il dischetto dell'area di rigore dove Icardi libero da marcature con una strana torsione riesce a fare gol.
In casi come questi la prima cosa da fare è rendere sempre i giusti meriti a Icardi,il cui gol non è per nulla banale,ma subito dopo vale la pena domandarsi dove inizino le colpe di Bonucci e dove quelle dei suoi compagni di reparto. Musacchio ad esempio permette a Perisic di entrare dentro l'area,arrivare sul fondo e crossare all'indietro,tutto quello che non dovresti concedere quando difendi in zona laterale. Cero Musacchio sembra anche molto sfortunato,perchè il pallone sembra passargli quasi attraverso,ma avrebbe quanto meno potuto provare a costringere Perisic a crossare il quanto più possibile verso il portiere. Infatti è con questa convinzione che Bonucci decide di difendere il palo e non Icardi,convinto che fosse quello il naturale termine dell'azione e che la zona più arretrata fosse coperta da Musacchio e Biglia.
Ed è qui che finalmente entra in gioco il discorso "Barzagli e Chiellini"
In queste situazioni difensive,dove non è facile comunicare e neanche guardare i compagni diventa importante avere degli automatismi perfettamente oliati. E anche magari un compagno di squadra in grado di fermare l'azione di Perisic sul nascere. Come ripetuto più volte ,difensivamente Bonucci ha dei limiti e questi limiti erano più facilmente nascondibili accanto a due marcatori d'elitè come Barzagli e Chiellini,soprattutto dopo anni passati ad allenarsi insieme.
Il primo gol di Icardi racconta i problemi di Bonucci forse ancora meglio del secondo: la lentezza nella lettura del cross di Candreva,arrivato da trequarti di campo, e l'incapacità di coprire lo spazio tra difesa e portiere anche quando stava già correndo verso la linea di fondo,è abbastanza preoccupante.
C'è però un altro aspetto da considerare,
La tenuta mentale
Verso la fine di Milan-Aek Atene,partita che i rossoneri hanno giocato piuttosto male dopo due sconfitte in campionato,Calhanoglu controlla un pallone all'interno dell'area avversaria e lo scarica dietro a Bonucci che sta arrivando a rimorchio per la conclusione,la giocata è molto pulita e prima dell'impatto è forte la sensazione che possa venirne fuori un buon tiro. Dopotutto è un'azione molto simile a quella che nella scorsa stagione gli ha fruttato un gol decisivo contro il Siviglia;ma Bonucci svirgola malamente il pallone che esce dall'inquadratura prima di perdersi nei pressi della bandierina. Lo stadio lo fischia,lui mette su un'espressione strana a metà tra l'amareggiato e l'arrabbiato. Questa conclusione,più dei numerosi errori visti fin qui,racconta delle difficoltà di Bonucci sul piano psicologico. Un malessere culminato con l'espulsione nella successiva sfida contro il Genoa.
Ovviamente questa stagione di Bonucci non è come le altre: è passato agli storici rivali con una trattativa durata poche ore,diventando uno dei giocatori più pagati della serie A e nuovo capitano rossonero. Tutta questa responsabilità è stata vista come l'intenzione da parte del Milan di farne il perno tecnico ed emotivo del nuovo corso,un peso che Bonucci ha fortemente voluto,ma che al momento sembra più condizionarlo che stimolarlo,un privilegio che si è rivoltato contro tutti.
Non è una novità il fatto che Bonucci più di altri giocatori abbia bisogno di avere una totale fiducia in se stesso,una fiducia che in questi primi due mesi sembra essere venuta meno. Il difensore ha avuto 10 giorni per lavorare sulla sua condizione fisica e trovare una maggiore serenità. Ora lo aspettano due sfide,con Aek e Sassuolo,nelle quali cercare delle risposte e probabilmente due buone prestazioni potrebbero rimettere sia lui che il Milan in carreggiata. Subito dopo partirà con la nazionale per lo spareggio che deciderà se in estate andremo ai mondiali in Russia. Un eventuale successo potrebbe dare al difensore la spinta emotiva che non è riuscito a trovare in questi primi due mesi a Milano.
Quel che è certo è che lo scarto di prestazioni tra le precedenti stagioni e questa rimane,ma rimane anche la sensazione che Bonucci è ad una mossa dal tornare quello che ricordavamo e che potevamo amare od odiare,ma a cui di certo non negavamo il nostro rispetto sportivo.

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