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domenica 26 novembre 2017

Sunday Thoughts: Un nuovo inizio per D'Angelo Russell

Il prezzo pagato dai Nets per avere D'Angelo Russell è stato assumere il ricco contratto di Timofey Mozgov. A Brooklyn sono stati felici di migliorare la situazione salary cap dei Lakers per l'anno prossimo, scambiando Brook Lopez per Mozgov. Con la scadenza del contratto di Lopez i Lakers si troveranno con lo spazio necessario per tentare l'assalto alle superstar nella FA 2018. Per una franchigia come i Nets invece, affamata di giovani talenti, prendere la seconda scelta assoluta D'Angelo Russell può essere l'inizio di svolta dopo tumultuose stagioni.
Ma perchè i Lakers hanno rinunciato a un giocatore che aveva le potenzialità di una futura star, con doti da ottimo scorer e buone capacità di far muovere la palla?
I dubbi principali dei gialloviola sono stati sulla maturità di Russell come giocatore NBA sia in campo che fuori, aspetto che gli è costato l'addio.

Mentre D-Loading era in guerra con Byron Scott e "ingombrava" il farewell tour di Kobe, voci riguardanti un'etica di lavoro discutibile circondavano il suo sviluppo. L'incidente con Nick Young ha creato vari dissidi nello spogliatoio. Ha perso la fiducia dei veterani dei Lakers e si è deciso che il suo potenziale a lungo termine non fosse all'altezza del nuovo progetto sotto Rob Pelinka e Magic Johnson. Il futuro della franchigia è così stato affidato a Lonzo Ball, considerato più adatto a prendere le chiavi dei Lakers rispetto a Russell.

Per i Nets la point guard ex Lakers può significare una seconda chance dopo il mare di errori commessi da Billy King. King ha devastato il futuro dei Nets, perdendo un mucchio di prime scelte nelle trade riguardanti Garnett, Pierce, Terry e Johnson.
Queste le scelte perse dall'estate 2013 ad oggi:

17° scelta nel 2014: James Young ai Celtics (scelto prima di Capela, Hood o Gary Harris);
15° scelta nel 2015: Kelly Oubre jr. ai Wizards (via Atlanta);
3° scelta nel 2016: Jaylen Brown ai Celtics;
1° scelta nel 2017: Markelle Fultz ai Sixers
Una scelta non protetta al primo giro, ora in mano ai Cavs, per il draft 2018.

Troppo talento rinunciato in un momento di rivalità frenetica coi New York Knicks.
Con l'arrivo di Russell i Nets vogliono far pesare di meno le scelte errate degli anni scorsi, il ragazzo rappresenterà un test per l'incredibile coaching staff che il nuovo GM Sean Marks ha assemblato.
L'head coach Atkinson è noto per lo sviluppo dei giovani, e lo sviluppo di un talento come Russell potrebbe essere un notevole passo avanti per i Nets. Ma in che modo questo potrebbe succedere per un ragazzo dalla discutibile reputazione? I Nets dovranno correggere l'immaturità della pg? E in campo, dove D'Angelo Russell deve crescere per far esplodere tutto il suo potenziale?

Diamo uno sguardo a cosa ha fatto Russell prima di entrare nella sua terza stagione NBA.

Le medie di Russell sembrano solide all'apparenza. La scorsa stagione ha registrato medie di 15.6 punti, 4.8 assist e 3.5 rimbalzi in poco più di 28 minuti. L'ex Lakers è stato uno dei 22 giocatori a registrare quelle medie nella scorsa stagione, di cui solo lui e Jokic al secondo anno nella lega. Ha anche tirato appena sotto la media della lega del 35.8% da tre punti, tirando con il 35.2%. Tuttavia, è qui che i dati positivi di D'Angelo Russell finiscono. Russell a mala pena prende tiri al ferro, con meno del 17% di FGA entro i tre piedi. Circa il 10% in meno di Ricky Rubio, uno che spesso rinuncia ai layup per cercare i compagni. Il turnover rate di Russell non è orrendo, ma è il terzo più alto tra quelli che non hanno un assist rate superiore al 27%.

La gente si aspetta un sacco di problemi dalle giovani guardie NBA. Quello che non si aspettano è quanto Russell si sia dimostrato orribile sotto alcuni aspetti base.
D-Loading si è dimostrato dannoso per i Lakers sia nei running pick and roll che nel segnare in transizione. Russell ha inoltre avuto un enorme declino di produzione in isolamento la scorsa stagione, ma il suo volume come punti in ISO non è stato abbastanza alto per dichiararlo un allarme. Ha mostrato però grandi miglioramenti nelle situazioni di handoff e nel venire fuori dagli schemi, oltre ad aver mostrato un buon lavoro off the ball.

Dove D'Angelo fa davvero fatica: come può essere così negativo in transizione?

Gli scarsi numeri di Russell in transizione sono davvero difficili da credere. Dovrebbe essere in grado di trovare canestri facili in queste situazioni. La maggior parte dei giocatori "pompa" i propri numeri di efficienza uscendo in transizione. Dei 90 giocatori con almeno 130 possessi in transizione solo 10 sono peggio di Russell. Ci sono un paio di nomi importanti dietro di lui, come Harden e Melo, ma ciò non rende più facile da digerire la difficoltà che ha D'Angelo di segnare in questo modo.
Il problema più grande che Russell ha in transizione è il suo tiro da tre punti. Ormai è diventata consuetudine nella lega tentare triple in transizione, ma lui realizza solo il 30.9% di triple tentate in questa maniera. Circa la metà delle sue transizioni vengono finalizzate in questa maniera, perciò spreca tante possibilità di segnare. Questa è una cosa relativamente facile da correggere. Cercando più il ferro, falli in transizioni, tentando queste triple quando si è entrati maggiormente in ritmo per convertire in canestri quasi tutti i tiri da tre punti

Il suo gioco in pick and roll non ricorda quello di una point guard

Nel PnR, il tiro da 3 di Russell è stato inconsistente, ma non il problema maggiore.
Nella sua stagione da rookie ha realizzato il 38% dei tentativi da 3 da PnR. La scorsa stagione i suoi numeri sono calati al 33.3 %, che non è buono, ma neanche terribile. Il grosso problema di Russell nel PnR viene coi turnover. Il suo 20% di turnover rate come finalizzatore nel PnR è il secondo più alto di tutta la lega la scorsa stagione (minimo 400 possessi). Sotto questo aspetto D-Lo ha compagnia d'elite, dato che a pari con lui c'è Curry e il peggiore in assoluto è Harden col 20.6%. Ma i turnover non hanno influito in maniera significativa sugli altri e due, dato che hanno segnato molto più efficacemente di Russell. Curry ha segnato 94 punti su 100 possessi, mentre Harden è stato tra i migliori in assoluto con 101.4. D'Angelo al contrario è tra i peggiori, con soli 76 punti su 100 possessi. Russell prende molte decisioni errate. Non esegue alla grande gli schemi e spesso lascia che i difensori sfidino i suoi tiri. Il suo ball handling è lento e disordinato in queste situazioni, portando a troppe intercettazioni. Un'altro problema riguarda il suo cercare poco il fallo per andare in lunetta, una situazione che potrebbe dargli molti vantaggi.

Dove è migliorato la scorsa stagione

La cosa strana delle difficoltà di Russell sul PnR è che è diventato uno scorer letale nelle situazioni di handoff. Le azioni sono sostanzialmente le stesse, con la differenza che negli handoff si fa una stretta curva attorno agli screen, al contrario della velocità nell'attaccare una copertura in PnR. Sotto l'allenatore dei Lakers, Luke Walton, la percentuale di Russell negli handoff possessions è salita dal 4.5% al 9.1%. Ha inoltre aumentato l'efficienza finalizzativa da 87.5 a 108.8 punti per 100 possessi. Questo è stato un grande aumento di efficienza mentre ha raddoppiato le sue opportunità. Russell sembra trovarsi a proprio agio in questi possessi.
Utilizza molto bene il cambio di ritmo, esitando e allo stesso tempo leggendo la difesa avversaria senza lasciare che guadagnino terreno. Attacca i big men nel pitturato e utilizza bene il fisico con le guardie più piccole. Uno dei suoi sorprendenti punti di forza come scorer viene dal post e riesce a usare bene lo stesso footwork per prendere vantaggio su una guardia in chiusura su di lui.
Russell riesce a mettere triple dalle situazioni di handoff col suo rapido one-dribble pull-up.
Non sarà un'impresa impossibile per Atkinson prendere come esempio questo approccio e insegnargli ad applicarlo anche nelle situazioni di pick and roll.
D'Angelo Russell è il fit ideale per Brooklyn e il prospetto ideale da sviluppare per Kenny Atkinson. Molti "luminari" della pallacanestro, hanno elogiato la mossa Russell e il fatto che sia andato ad Est, oltre alla sua capacità di adattarsi al nuovo contesto.
Russell, in ogni modo, può essere considerato come un draft pick. Al di fuori di Markelle Fultz, parliamo di forse la point guard con più margini di sviluppo draftata dal 2013 ad oggi, con ancora molto tempo per migliorare ancora. Inoltre, varie point guard diventate poi All-Star come Kyle Lowry, Chauncey Billups, Steve Nash o Jason Kidd sono stati scambiati tutti nelle loro prime tre stagioni NBA.
In questo momento è fuori a tempo indeterminato, a causa di una botta subita contro gli Utah Jazz ad inizio stagione, ma quando rientrerà toccherà a Atkinson il compito di far brillare la sua nuova potenziale stella: D'Angelo Russell.
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