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sabato 18 novembre 2017

L'esplosione di Cristante



Poco più di tre anni fa Bryan Cristante lasciava il milan per 6 milioni di euro dopo aver giocato appena cinque partite, dividendo in maniera netta i tifosi, tra chi riteneva la cessione un'opportunità troppo vantaggiosa per non essere colta e chi invece gli avrebbe dato fiducia, vista la giovane età (19 anni) e le prospettive lasciate intravedere nelle poche apparizioni concesse.

Cristante ha dunque vissuto esperienze deludenti, per motivi diversi, al Benfica, al Palermo e al Pescara, con presenze in campo sporadiche che non hanno aiutato a scoprire i margini del suo talento e a chiarire che tipo di giocatore fosse.
Cresciuto nel Milan come centrocampista tecnico con un senso spiccato per la verticalizzazione, preciso sia sul corto che sul lungo, Cristante ha già dovuto riadattare molte volte le proprie qualità nel corso della carriera, in squadre piuttosto lontane tra loro per ambizioni e stili di gioco.
Al Milan, Allegri lo ha utilizzato prevalentemente come mezzala in un centrocampo a tre, mettendone in evidenza le capacità di inserimento. Jorge Jesus ha quindi provato a trasformarlo nel regista del suo Benfica, schierandolo interno di un centrocampo a due col compito di iniziare l'azione, anche abbassandosi in mezzo ai difensori centrali. Poi a Palermo e a Pescara ha giocato troppo poco per capire dove i rispettivi allenatori avessero intenzione di farlo giocare.

Lo scorso gennaio, dopo la cessione di Gagliardini all'Inter e con Kessie impegnato in coppa d'Africa, l'Atalanta ha deciso di puntare su di lui, nonostante le poche presenze accumulate nei due anni e mezzo precedenti e l'incertezza su che tipo di centrocampista fosse: regista o incursore? Cristante mostrava in realtà di avere le idee chiare: "So lanciare i compagni a rete e mi trovo bene davanti la difesa, così come da mezzala. Ma se devo scegliere io, dico mezzala. Mi piace molto inserirmi, provarci, farmi vedere in zona gol".
Risultati immagini per Rombo gasperiniNel calcio di Gasperini, che Cristante trova all'Atalanta, le differenze tra i ruoli sono sfumate. Non sono previsti registi puri, ma chi imposta l'azione deve superare le linee avversarie avendo come riferimenti i rombi che si creano sulle catene laterali, dove si sviluppa tradizionalmente la manovra delle squadre di Gasperini. I centrocampisti, poi, sono invitati a inserirsi occupando gli spazi aperti dal centravanti.

All'Atalanta le qualità di Cristante hanno trovato così il terreno adatto per maturare: la pulizia dei suoi passaggi, sia corti che lunghi, è al servizio di un calcio verticale che fornisce diverse opzioni oltre le linee avversarie e fa ampio ricorso a lanci e cambi di gioco, mentre l'attitudine agli inserimenti è incanalata in un sistema che crea spazi da attaccare grazie soprattutto ai movimenti spalle alla porta di Petagna.

Cristante è entrato con naturalezza nei meccanismi di una delle squadre più organizzate del campionato, e alla seconda partita giocata ha trovato il primo gol, nella trasferta a Palermo della scorsa stagione. Un gol bello e strano perchè Gomez e Cristante hanno appena iniziato a conoscersi, ma mostrano quel tipo d'intesa che lega ad esempio Insigne e Callejon e si consolida appunto dopo molte partite giocate insieme.

I gol segnati, 8 in 26 partite finora con l'Atalanta, sono la parte più visibile della crescita di Cristante in questi mesi. Ne ha segnato ben 6 di testa, anche se non è riconosciuto come uno specialista e non viene utilizzato come un riferimento per il gioco a la Milinkovic-Savic o Fellaini, ad esempio. La dinamica è ricorrente: Cristante entra in area da dietro e gira in porta i cross da sinistra dei compagni. Contano di più il tempismo e il senso innato per gli inserimenti, insomma, che la sua altezza(186 cm). Rimane comunque una minaccia sulle palle inattive: ha segnato 4 gol sugli sviluppi di un corner o di un calcio di punizione, situazioni nelle quali solitamente attacca il primo palo

Il sistema dell'Atalanta ha favorito la connessione molto forte con Gomez, da cui ha ricevuto 5 assist sugli 8 gol segnati. Il "Papu" è ovviamente il riferimento creativo della catena sinistra e con la sua qualità è l'incastro ideale del gioco senza palla di Cristante.

Gasperini ha utilizzato Cristante in diverse posizioni: da interno di centrocampo, ma anche da trequartista su entrambi i lati, senza particolari responsabilità creative, ma col compito di inserirsi negli spazi aperti da Petagna e di chiudere le catene di fascia da vertice alto, dando un'opzione ai compagni oltre le linee di pressione avversarie per facilitare lo sviluppo della manovra.
I principi di gioco di Gasperini hanno messo Cristante nelle condizioni di fare la differenza anche in un ruolo in teoria poco adatto alle sue caratteristiche tecniche e fisiche. Negli spazi stretti l'ex Milan deve fare i conti con la rigidità imposta dal suo fisico, non è abbastanza agile e rapido nè ha la sensibilità tecnica del numero 10 per condizionare la manovra giocando tra le linee. Pressato spalle alla porta va in difficoltà se non ha un compagno vicino a cui scaricare immediatamente il pallone.

Nel gioco di Gasperini deve però limitarsi ai tipici movimenti della catena laterale, tagliando dall'interno all'esterno per dare continuità al possesso o abbassandosi per occupare lo spazio lasciato libero da un compagno, ad esempio dall'esterno che si accentra. Cristante resta in facilitatore della manovra piuttosto che un rifinitore e lo spostamento in una posizione più avanzata gli ha semplicemente permesso di inserirsi con maggiore frequenza. La sua pericolosità si è così impennata: ha eliminato o quasi i tiri dalla distanza per concludere quasi esclusivamente da dentro l'area di rigore.
Quando è schierato a centrocampo si occupa invece di iniziare l'azione, e la sua attitudine a giocare in verticale tagliando le linee o lanciando verso il centravanti è particolarmente preziosa per guadagnare metri velocemente. Cristante ama giocare su distanze lunghe, in tutte le fasi. Non è raro che gli tocchi gestire situazioni d'inferiorità numerica: per avere un uomo in più in difesa, il tecnico dell'Atalanta è solito lasciare un avversario libero, su cui solitamente vuole indirizzare la costruzione della manovra. Una volta entrato in possesso, il centrocampista o il trequartista più vicino scalano su di lui lasciando il proprio uomo di riferimento. Cristante è a suo agio anche in questo caso e non ha problemi a portare una pressione prolungata, accorciando su più avversari nella stessa azione.

All'Atalanta Cristante ha trovato la fiducia di cui ha bisogno ogni calciatore per mettere in mostra il proprio talento e un contesto che ne ha definito in maniera chiara le caratteristiche. Non ci sono molti centrocampisti in serie A in grado di combinare la sua pulizia tecnica, la capacità di coprire ampie porzioni di campo e il suo senso per gli inserimenti. L'Atalanta l'ha preso in prestito dal Benfica e a quanto pare lo potrà riscattare pagando appena 4 milioni, una cifra irrisoria visto il rendimento avuto in questi mesi. E' probabile che a breve Cristante tornerà a confrontarsi con contesti di livello più alto, con maggiori pressioni e meno tempo e possibilità per mettere in vetrina il proprio talento.

La traiettoria della carriera di ogni giocatore, specie se giovane e sul punto di affermarsi, è legata a infinite variabili, molte delle quali indipendenti dalla propria volontà. Nel caso di Cristante i tasselli hanno faticato a incastrarsi per due anni e mezzo, fino a quando non ha incontrato Gasperini. Ora che sembrano finalmente al posto giusto sarebbe un peccato sprecare uno dei talenti più unici tra i centrocampisti italiani per mancanza di tempo o fiducia, come fatto dal Milan tre anni fa.
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