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lunedì 13 novembre 2017

Boston Celtics: che inizio di stagione!!!

Tre settimane lunghe e intense quanto una stagione, forse anche di più.

Tutto parte dalla maledetta notte d'esordio a Cleveland. Nei cinque minuti che vanno dalla palla a due al terribile incidente occorso a Gordon Hayward, Boston apre e immediatamente chiude il libro di una storia immaginata, ma che non sarà mai scritta.
Almeno non ora, non quest'anno.

Neanche il tempo di un timeout, neanche l'occasione di guardarci negli occhi e hai perso una stella e hai perso due partite. Panic button? Non a Boston.

Una certezza, Brad Stevens. Una grande incognita, i giovani virgulti. Entrambi rispondono presente.

Ecco Brad, non so neanche esprimere pienamente l'ammirazione che ho per lui. La notte stessa dell'incidente a Hayward si occupa personalmente di caricarlo a braccia in aereo. Il suo giocatore simbolo ha bisogno di lui. Poi è tempo di fare gli aggiustamenti, di accelerare il processo di sviluppo. Scatta l'ora di Jay & Jay e i ragazzini non si fano pregare.

Nel frattempo passano otto partite, otto vittorie consecutive e i Celtics tornano a guardare la Eastern, la lega, dall'alto in basso. Questo è solo l'inizio, ma che inizio.

Stevens può contare su Irving e Horford, i suoi pilastri. Trova il modo di inserire nei meccanismi Aron Baynes e pure di testare, con incoraggianti ritorni, Daniel Theis. Ma è da Jaylen Brown e da Jayson Tatum che arrivano le risposte più inaspettate e incoraggianti.

Il sophomore da Cal Berkeley era atteso ad una conferma dopo una stagione di esordio promettente, e Brown sta facendo addirittura un passo in più. Mettendo il suo atletismo, la sua debordante fisicità a disposizione su entrambi lati del campo. 15.6 punti di media per lui e 6.6 rimbalzi, un ottimo 40% da tre, tanta energia, progressi in post, ma soprattutto la capacità di difendere, se necessario, cinque posizioni. Una delle chiavi per la squadra con il miglior defensive rating della lega.

Anche la scelta n.3 dello scorso draft, chiamato fin da subito in scena con i mattatori, non si è fatto emozionare dalla platea. In 32 minuti di utilizzo, come fosse un veterano, Tatum sta rispondendo con 13.7 punti e 6.6 carambole, più un abbagliante( sicuramente insostenibile) 52% da tre. Non iso-game, quello che sembrava il suo forte, non solo mid-range, ma varietà di soluzioni, grande reattività in catch-and-shoot dall'arco e capacità di farsi trovare negli angoli. Anche per lui contributo in difesa, grazie alle braccia lunghe e a letture da giocatore maturo.

Brillano gli occhi di Brad Stevens e credo sorrida sornione di nascosto nel suo ufficio Danny Ainge. Con la faccia di uno che lo ha sempre saputo, dall'inizio. Da anni.
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