Di certo non si valuta un giocatore da un goal, specialmente un difensore. Ma dopo mesi di critiche, se il suo goal regala 3 punti al Milan qualcosa deve pur valere.
Com'è possibile che un calciatore fino allo scorso anno considerato tra i migliori in Europa, di colpo perda il talento?
Semplicemente non lo perde. La Juventus ha fatto diventare Bonucci un leader, uno di queli che o lo si ama o lo si odia. La grinta e il carisma che pochi altri hanno. Quando però fai una scelta così difficile rischi di montarti la testa, rischi di avere un'idea di te stesso migliore di quella che effettivamente è la realta.
Poi le partite girano male e i primi dubbi sulle capacità spuntano fuori. In metà stagione le ha passate tutte, le critiche furibonde, gli errori più ingenui, il nervosismo e l'espulsione. Non è facile dare il massimo con tutta la tensione che ti circonda. E così il ritornello "senza Barzagli e senza Chiellini" è diventato una moda. Sarebbe bello per lui poter dire di no, ma è la verità. Un attaccante può decidere le partite con una giocata, per un difensore non è così semplice.
E' un ruolo delicato e Bonucci ha pagato per questo. Un cartellino così costoso alza inevitabilmente le aspettative, ma se ti ritrovi in una squadra che non gira e praticamente a pezzi come quella del Milan, puoi farci poco anche quando ti chiami Leonardo Bonucci.
Una buona difesa non la fa un difensore, ma la squadra. Basta vedere la Juventus che con gli stessi interpreti è passata da prendere gol ogni partita a non subirne più. Una buona difesa dipende da tutta la struttura della squadra e quando anche i tuoi compagni di reparto non sono all'altezza (e le colpe sono forse più della società che del singolo), a pagare sei tu.
Le qualità di Bonucci le conosciamo tutti e non si possono nascondere, le critiche piovono su di lui e ci può anche stare. Ma Leo no, il talento non l'ha perso.
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