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lunedì 22 gennaio 2018

Markelle Fultz, che succede?

Problemi fisici e tempi di recupero - di massima- per una contusione si sta fuori un paio di partite, una slogatura, se non grave, una-due settimane, problemi muscolari, anche diverse settimane, rottura legamenti o tendini, ahi, almeno un anno. Capita, è lo sport.

Ma che succede se a infortunarsi è la testa, non una botta, una commozione, parlo di un problema psicologico. Basta un mese, mezza stagione, una carriera?

Io non lo so, il cervello fa naturalmente parte del corpo, di un uomo, di un atleta.
Diagnosticare un "infortunio" in questa area e poi curarlo, esercizio delicato, ai limiti della scienza.

Che succede a Markelle Fultz? Voi lo sapete? Io no e forse nemmeno quelli che gli sono vicini lo sanno. O se lo sanno, lo raccontano male. Tra problemi alla spalla mai sentiti, liquidi iniettati o estratti, variazioni di tecnica non richieste, il numero uno dello scorso draft è ormai fuori da quasi tre mesi. Apparentemente vicino al rientro, poi guardi i video dei giornalisti al seguito -oramai ne ha una squadra che segue solo lui- vedi il tiro, e ti vengono i brividi. E' lui o il cugino? Come s'intitola "Scherzi a parte" in America?

Il sospetto, a questo punto, è che il problema di Markelle non sia collocato sulla spalla, ma appena più su. In mezzo alle orecchie. Preoccupante, complicato, ma forse risolvibile.

Teoricamente un ragazzo di neanche vent'anni, pagato (molto) per fare l'attività che più ama al mondo, dovrebbe essere considerato un privilegiato in paradiso. Di norma è così. poi però ci troviamo di fronte alla realtà di un bambinone (o serie di bambinoni), scaraventato in un meccanismo che genera aspettative enormi- figuriamoci se sei n.1- con gli occhi del pianeta terra puntati addosso. Non sempre la pressione produce diamanti.

Markelle era considerato da tanti, me compreso, il miglior prospetto della sua classe. Mezzi fisici adeguati, feel for the game giusto e poi il tiro, oltre il 40% da tre, in grado di farne, con un po' d'adattamento, un'arma multiuso nel decennio a venire. Perfetto complemento della coppia Simmons & Embiid.

Sono poi venuti i dubbi del training camp, che diavolo sta facendo? Le conferme delle prime apparizioni NBA, nemmeno una tripla tentata, via a rifiutare il tiro, neanche fosse un Andre Roberson qualunque. Phila tira giù la saracinesca e per ora non la sta riaprendo.

 Visite, riposo, recupero, da qualche settimana ha ripreso ad allenarsi in gruppo e, come detto, è tornato a mostrare il tiro. Un disastro, ancora. Solleva la palla, neanche fosse un macigno, braccia in avanti troppo staccate dal corpo, airball in serie. Speriamo sia un bluff.

A Londra durante lo shootaround, era con i compagni, ma non ha mai tirato, limitandosi ad esercizi di potenziamento e stretching. Fisicamente mi è sembrato a posto, salvo un particolare, una faccia così triste che pensavo fosse una maschera. Maschera mai smessa, neanche quando incitava i compagni dalla panca.

Markelle, tu non conosci De Gregori, nè sai chi sia Nino. Mi raccomando, non aver paura di sbagliare un "open three", non verrai giudicato per questo. Io ho pazienza, io ancora ci credo.
E voi?
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