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mercoledì 31 gennaio 2018

Atlanta Hawks: Cosa fare per rinascere? parte 3/3

Ultima parte della mia "raccolta di pensieri sugli Hawks. Forse la parte meno interessante e meno approfondita delle tre, ma mi sembrava giusto fare un lavoro completo, cercando di riflettere su più cose possibili.

-Mike Budenholzer

Il coach è bravo. Se non è uno dei primissimi della lega, comunque sta lì, poco sotto. Vincitore del NBA Coach Of the Year 2015, stagione in cui plasmò una delle più belle squadre, a livello di gioco espresso, degli ultimi anni.

Personalmente, ne ammiro la bravura nel mettere i propri giocatori nelle condizioni di rendere al meglio, similmente a quanto viene spesso attribuito al suo "maestro" Gregg Popovich.
Ha trasformato Teague e Korver in All-Star, ha fatto vivere probabilmente la miglior stagione in carriera a Carroll e Horford (assieme a quella in corso, probabilmente).

Tra i coach delle squadre che stanno tankando, è, a mio parere, uno dei migliori, o comunque dei più preparati e "pronti" (assieme a Carlisle, direi).

-Il Salary Cap

La situazione è più che buona, Nessun contratto pesantissimo, l'unico discretamente pesante è quello di Bazemore con i suoi 16.9 milioni a salire (PO da 19.2 milioni). Dennis Schroder firmato a 15.5 milioni fino al 2021. Plumlee che, con i suoi 12.5 milioni a stagione, è più utile per arrivare al Salary Floor che in campo.

Il cap andrà sostanzialmente a svuotarsi nel giro di un paio di stagioni, rimanendo con i vari giovani a contratto e quel paio di contratti più pesanti. La bravura della dirigenza starà nel "riempire" (per quanto necessario) ogni stagione il cap con firme oculate, senza intasarlo. Niente di impossibile.

-L'ambiente

Con 33 apparizioni ai Playoff su 49 stagioni disputate da quando la franchigia è ad Atlanta, l'ambiente ha una mentalità chiaramente vincente. Fino a questa stagione, in cui chiaramente non li faranno, la squadra ha partecipato ai PO per 10 stagioni di seguito.

Ora qui non intendo mettermi a sindacare sul se sia più giusto andare ogni anno ai playoff combinando poco, rispetto a tankare ad intervalli "regolari". Resta il fatto che, la creazione di una mentalità vincente in una squadra così giovane e reduce (chiaramente in ottica futura) dal tanking, è una cosa tanto importante quanto difficile da ottenere.

Persistono, comunque, alcune questioni da dirimire:

-Kent Bazemore

Nelle scorse settimane, è trapelato che gli Hawks lo abbiano messo sul mercato. Il contratto è pesante e non è semplice da muovere. Al momento sembra che i Cavs siano interessati a lui (non lo vedrei male alla corte del Re).
Io, sinceramente, non lo scambierei almeno per ora. In campo fa il suo si difensivamente che offensivamente, è l'unico "importante" elemento degli Hawks del 2014/2015 rimasto, può essere una presenza importante nello spogliatoio e per i giovani.
Il contratto è si pesante per il rendimento del giocatore, ma è meglio darli a lui che ad altri per il momento (e a qualcuno vanno pur dati) e, scambiandolo, dubito si andrebbe ad ottenere qualcosa di buono se non qualche contratto da scaricare e qualche scelta. Comunque, se si dovesse presentare un'offerta vantaggiosa, quasi sicuramente il suo futuro sarà altrove.

-Marco Belinelli

Anche lui sul mercato, come Bazemore e come Ilyasova. Sta disputando una delle migliori stagioni in carriera e a fine stagione il suo contratto scadrà. Quasi certamente verrà scambiato ad una squadra di "vertice", sarà interessante vedere in cambio di cosa.

-Ersan Ilyasova

Una vita da "pedina per trade" (almeno negli ultimi anni). Il contratto è simile a quello di Belinelli, i numeri anche. Probabile che anche lui parta prima della fine della stagione, anche se non so bene a chi potrebbe servire al momento.

-DeAndre Bembry

21esima scelta nello stesso draft di Prince (12esima scelta), anche lui classe '94, ma per ora non ha assolutamente fatto vedere i miglioramenti dimostrati da Taurean. O meglio, qualcosa si è intravisto ma è ancora poco, decisamente troppo poco. Vedremo...

-Tyler Dorsey

La sua non è una questione da dirimere ma andavano comunque dette un paio di parole su di lui.

E' una combo guard del '96, di origini greche ed israeliane (da parte di madre, suo padre è statunitense), undersized e con un gran tiro da dietro l'arco. Ad inizio stagione non ha trovato posto nelle rotazioni di Bus ma, nelle ultime settimane, si sta ritagliando il suo spazio, mostrando di essere un discreto tiratore (15/39) e facendo vedere lampi di talento. Ha giocato ancora troppo poco ma potrebbe diventare un discreto giocatore nel giusto sistema.
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