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sabato 13 gennaio 2018

Lauri Markkanen è il nuovo Nowitzki?

Diavolo di un pick-and-pop. Non dico che era stato sottovalutato in sede di draft, la sua mano non permetteva di sottovalutarlo. Però, sinceramente, non pensavo potesse essere così efficace fin da subito.

Ala-forte di 2.13, ma in spot-up sembra Kyle Korver. Anzi, i Bulls sul perimetro lo cercano come se fosse Korver. E fanno bene, perchè tecnicamente è quasi perfetto, lineare, a tratti imbarazzante per la felicità con cui la palla esce da quelle mani. Ha il tiro nel sangue, esattamente come i tiratori puri. Esattamente come lo avevano Hubert Davis, Dell Curry o Dale Ellis.

Ovvio che, da quelle altezze, possa tirare in faccia anche a Shaq sulle spalle di Yao Ming( o il contrario). Meno ovvio che sia così rapido a posizionare i piedi anche in uscita da un blocco pin-down o che rimanga sempre in controllo quando taglia dentro e poi esce sulla linea da tre.

Nella vittoria contro i Knicks di due notti fa mi ha impressionato. Non è un creatore di gioco, ma al momento va bene così. A NY ha giocato con focus, non ha mai tremato, seppur nel più emozionante palcoscenico del mondo. Dove gente come Reggie Miller o Michael Jordan ha fatto la guerra. No, nulla, in tranquillità Markkanen ne ha segnati 33 con 8-15 da fuori e una schiacciata in transizione sulla testa di Kanter, dopo aver superato Doug McDermott.

Ne sta mettendo 15.4 di media, non è poco. Pensavo fosse l'evoluzione di Matt Bullard, Terry Mills, Jason Smith. Mi sa che (salvo imprevisti) il finlandese sarà molto, ma molto, ma molto di più.
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