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sabato 28 aprile 2018

Commento semifinali Europa League

Non penso che Ceferin sia particolarmente interessato all’Europa League, perchè se lo fosse non esiterebbe a introdurre il VAR nelle competizioni europee.
Mai come in questa edizione ci sono stati chiari errori che hanno indirizzato le partite da una parte o dall’altra, i quali diventano assolutamente determinanti in partite a eliminazione diretta: sarà il Mondiale più bello di sempre anche grazie all’introduzione della moviola, ringraziando la lungimiranza di Gianni Infantino e il lavoro di Pierluigi Collina, impegnato in questo periodo a Coverciano nell’addestramento degli arbitri pre-selezionati per la Coppa del Mondo.
Questa sera a farne le spese è il RB Salisburgo quando, nel corso del primo tempo, si vede convalidare un gol realizzato con la mano da parte di Thauvin: impossibile da vedere per l’arbitro, difficile per l’arbitro di porta, istantaneo davanti al monitor: è questo il tanto rimpianto “bello del calcio”?
In ogni caso, le partite (sul campo) hanno dato già delle chiare indicazioni.
L’Arsenal paga enormemente la mancata concretezza sotto porta: in una partita dominata dal primo minuto, sotto ogni aspetto, sotto ogni statistica, non puoi lasciare all’avversario la possibilità di ribaltare una partita a dir poco complicata.
A maggior ragione se questo prende il nome di Atletico Madrid, l’emblema della spietatezza, nonostante il nervosismo e le difficoltà.
L’errore di Koscielny, da cui poi é scaturito il pareggio di Griezmann, non è diverso da quelli di Welbeck, Ramsey, Lacazette: la partita è stata persa (sebbene il risultato dica 1-1) davanti, non dietro.
Minimo due giornate per Simeone, grazie: l’arbitro va tutelato, a maggior ragione quando si prende del figlio di buona donna in una partita diretta in modo impeccabile.
Al Velodrome, un buon Marsiglia fa un passo decisivo verso la finale, nonostante l’evidente sofferenza patita nel corso della ripresa: nonostante la squadra di Garcia sia stata chiaramente avvantaggiata, non si può dire che non abbia interpretato bene la partita, soprattutto nel primo tempo quando con grande qualità riusciva a eludere il forsennato pressing degli austriaci.
Tanto coraggio per la squadra di Rose, a partire dalle scelte iniziali quando al veterano Schlager (addirittura classe 1997) viene preferito il talentino Wolf, classe 1999, al debutto nella competizione dal primo minuto: non è stata una serata fortunata, nemmeno in proiezione offensiva quando Gulbradsen colpisce un clamoroso palo a botta sicura.
Sebbene la rimonta sia possibile, perlomeno per quanto visto in campo, sarà decisamente più difficile rispetto al confronto con la Lazio.

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