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martedì 5 dicembre 2017

Analisi Mondiale prima parte

Russia- Arabia Saudita sarà la partita inaugurale del prossimo Mondiale (14 Giugno, ore 18 UTC+3).
Un match più equilibrato di quello che si pensi, che mette subito pressione alla selezione di Chercesov e che potrebbe regalare la prima grande sorpresa del torneo.
Senza prolungarci troppo con le chiacchiere, passiamo ai fatti:

Gruppo A: Come di consueto, la nazione ospitante viene premiata con un sorteggio alla portata delle proprie possibilità. La Russia testa di serie obbligata, nonostante il Ranking FIFA dica ben altro (65esimo posto), potrà sicuramente affrontare a testa alta il proprio girone, o meglio, dovrà farlo anche in virtù delle avversarie sorteggiate, il che potrebbe non essere necessariamente un vantaggio. La seconda fascia ha regalato l'Uruguay, probabilmente la formazione tatticamente più europea delle COMNEBOL: 4-4-2 attendista e compatto quello del maestro Tabarez, forte del fatto anche di avere a disposizione un'esplosiva e letale coppia d'attacco (Cavani- Suarez), oltre a una linea difensiva esperta e prestante (Caceres-Gimenez-Godin-Maxi Pereira). L'Egitto, formazione di terza fascia, è di per sè  una formazione molto simile a quella uruguayana per atteggiamento tattico, con la differenza che a giovarne non è il calciatore direttamente offensivo, ma gli esterni a supporto, soprattutto Mohamed Salah, nella sua stagione migliore. Da segnalare il filtro di Elneny, centromediano dell'Arsenal e la grande esperienza tra i pali di El Hadary che, dall'alto delle sue 44 primavere, è destinato a diventare il giocatore più vecchio a disputare un campionato mondiale di calcio. Infine paradossalmente, la formazione che, qualificazioni alla mano, ha dimostrato di voler giocare di più a pallone è proprio l'Arabia Saudita che, con Bert Van Marwijk in panchina, aveva impostato un 4-1-4-1 di stampo catalano, con passaggi corti e triangolazioni veloci, anche a causa della statura non così imponente dei propri giocatori. Al-Shalawy, capocannoniere delle qualificazioni mondiali AFC, giocava da terminale offensivo, supportato da Al Abed e Al Faraj, compagni nell'Al Hilal vice-campione d'Asia, con il folletto Al Muwallad, pronto a spaccare la partita da subentrato. Il problema è che da quel Arabia Saudita-Giappone 1-0, ultimo match di qualificazione, sono cambiati tre allenatori: Van Marwijk si è dimesso per divergenze, Bauza non ci ha capito niente, Pizzi, ex CT del Cile campione sudamericano nel 2016, pronto all'avventura.
Girone equilibrato, per certo mi sento di dare la qualificazione solo all'Uruguay.

Girone B: decisamente il gruppo della morte. Basti pensare che, da calendario, il primo match sarà tra il Portogallo campione d'Europa e la Spagna nel momento di massimo splendore, almeno per quanto riguarda l'ultimo quinquennio. L'ultima volta che s'incontrarono al Mondiale fu nel 2010, agli ottavi di finale: era il Portogallo di Queiroz, decisamente mediocre dal punto di vista tecnico e che, per questo motivo, parcheggiò (inutilmente) il pullman davanti la porta. La situazione ora è differente, anche se fino a un certo punto: Fernando Santos è un tecnico intelligente che ha fatto proprio dell'equilibrio e della versatilità il proprio punto di forza e potrebbe sacrificare un po' di qualità per chiudere tutti gli spazi agli imprevedibili spagnoli, per poi cambiare atteggiamento nei match seguenti. Purtroppo per iberici e lusitani, il primo match potrebbe essere ancor più decisivo in virtù degli ostici avversari che il gruppo prevede: la miglior formazione d'Asia (di gran lunga), l'unica a Non essere stata inserita in ultima fascia, quell'Iran che ha spaccato il proprio girone di qualificazione con largo anticipo e che vanta diversi talenti in rosa: Sardar Azmoun, dinamico centravanti del Rubin Kazan, uno dei migliori talenti iraniani degli ultimi anni, potrebbe aver addirittura perso il posto da titolare a favore del massiccio Ghoddos, sorprendente attaccante dell'Ostersunds, implacabile sotto porta negli appuntamenti importanti. L'allenatore di questa formazione Carlos Queiroz quattro anni fa impostò un Iran ultra-difensivo che quasi bloccò l'Argentina di Messi, quest'anno potrebbe trovare l'equilibrio ideale una ventina di metri più avanti, anche per valorizzare il talento offensivo. Infine, il Marocco di quel belloccio di Renard, conquistatore d'Africa: unica formazione al MONDO a non aver subito alcun gol nel girone finale di qualificazione. Capitan Medhi Benatia, fortemente responsabilizzato, risente positivamente della pressione e guida brillantemente la linea a quattro, nella quale spicca il terzino classe 1998 Hakimi, in forza al Real Madrid Castilla, lanciato con grande personalità dal tecnico francese. Bocche da fuoco importanti anche in avanti: l'esperto Boussoufa, Younes Belhanda (Galatasaray), Amrabat (Leganes) e soprattutto Ziyech dell'Ajax garantiscono grande proprietà di palleggio. Probabilmente manca un grande centravanti, attualmente il modesto Boutaib del Malatyaspor.
Tutte le selezioni troveranno almeno un punto.

Nei prossimi giorni analizzeremo altri due gironi...
Risultati immagini per girone a e girone b mondiali

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