Post in evidenza

Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

giovedì 14 dicembre 2017

Indiana Pacers: Sono la sorpresa di questa prima parte di stagione?

Dopo l'addio di Paul George, stella baluginante della franchigia nell'ultimo lustro di alti e bassi, in Indiana, a inizio stagione, una nebulosa di meteore (Oladipo? Turner? Sabonis?) offuscava e non poco il futuro della franchigia. Oggi, a circa un terzo di stagione regolare, la nebulosa si è sciolta in prospettive quanto più albeggianti: Victor Oladipo, disastroso ad OKC nel ruolo di spot up shooter accanto a RW, si è trasfigurato in un all star: 24.5 punti a serata (stanotte career high di 47 nella vittoria casalinga contro Denver), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e pure 1 stoppata di media. L'ormai ex Olaschifo aka Olabriko sta trascinando i ragazzi di McMillan a un record di tutto rispetto (16-11), con uno degli attacchi migliori della lega (109.7 di off rating, sesti in NBA, e 100.65 per pace, decimi in NBA). Ciò che rimane un po' avvolto nella nebbia è il futuro, immediato e in prospettiva, per i Pacers. Turner è un po' il punto di riferimento dopo l'addio di George, ma le belle prestazioni di Sabonis (anch'egli resuscitato dopo l'anno impolverato di OKC) sono portatici di riflessioni amletiche sul ruolo di centro titolare. E, soprattutto, le cose in difesa sono ancora balbettanti: l'eFG% degli avversari dei Pacers rasenta il 54%, ponendoli nelle ultime posizioni in questa speciale classifica. La difesa del pitturato non funziona bene, e ciò espone di conseguenza Indiana anche a subire 11 triple a serata. Per affrontare le sfaccettature di questi nuovi Pacers ci basiamo su un articolo americano, del coach Adam Spinella, più o meno liberamente tradotto. Andiamo insomma a vedere pregi e difetti di Indiana, a partire dall'attacco: McMillan basa la sua impostazione offensiva del gioco sui rollanti. L'uomo che blocca e poi si muove a ricevere conclude il 12,5% delle sue azioni con il bloccante, dato che pone i Pacers in testa alla classifica con un netto vantaggio sulla seconda compagine della lega, ferma all'8,5%: questo attacco così incline a favorire il bloccante, è volto a liberare generalmente Turner per un tiro dalla media o Sabonis per concludere al ferro con la mano sinistra. Spinella "suggerisce" a questo punto a McMillan di tentare di sfruttare questa situazione maggiormente per ciò che concerne lo sviluppo di tiri da 3 "wide open": Indiana ha la più altra percentuale della lega per tiri da 3 aperti, con il 45%, ma paradossalmente è una delle squadre che sfrutta meno questa situazione, con pochi tentativi a partita. Se i Pacers riuscissero a sviluppare la stessa mole d'efficacia offensiva dietro l'arco dei Rockets, squadra maestra in questo, produrrebbero 8 punti in più di media per 100 possessi, uno sproposito. E questo tenendo come metro di paragone l'efficacia dall'arco dei Rockets, minore rispetto al 40% dei Pacers (anche qui leader nella lega). Insomma, McMillan può e deve ancora migliorare la spazialità del suo attacco da 3 punti, e anche il segmento temporale in cui attaccare (sfruttando maggiormente i primi 6 secondi dell'azione, momento in cui la difesa è più in difficoltà nel schierarsi). I Pacers hanno le potenzialità per esser ancor più devastanti dall'arco, visto che comunque anche dalla panchina nessuno tira da 3 al di sotto del 35%. Per ciò che concerne invece il lato difensivo, l'intero sistema ruota attorno a Myles Turner. Il defensive rating di Indiana passa da 103.6 con lui in campo a 108.6 con lui in panchina: ovvero da una difesa comunque accettabile a una difesa abbastanza orrenda. Turner è un ottimo rim protector, per verticalità e per abilità come stoppatore (la percentuale degli avversari cala di 7.3% quando lui protegge il ferro). È certamente il difensore più efficace in quelle situazioni, molto meglio di Sabonis e Jefferson. Riesce anche a coprire le difficoltà undersize di Collison e la lentezza nei movimenti di Bogdanovic (per dare un'idea, quando i 3 sono insieme in quintetto il Def rating rimane comunque attorno ai 103 punti per 100 possessi, ovvero positivo rispetto alla media globale della squadra). Eppure, nonostante il valore di Turner, Indiana è la peggior difesa della lega per percentuale nel pitturato concessa agli avversari (66%). L'ipotesi di Spinella concerne la mancata comunicazione di Turner: Myles non ha ancora una capacità di leggere certe situazioni (difesa in mezza transizione, contestazione dei tiri da 3) che gli impedisce di dare le giuste indicazioni anche ai compagni, per ciò che riguarda i cambi nelle varie situazioni di pick'n'roll e gli accoppiamenti in transizione. Sono piccole cose che, se applicate con la giusta attenzione, potrebbero portare anche a un salto di qualità difensivo per i Pacers. La dirigenza di Indiana, infine, può e deve sfruttare la grande flessibilità economica sia a breve termine, sia in ottica free agency 2018, per decidere se puntare a un netto rebuilding o sfruttare le comunque ottime potenzialità di questo team, giovane e competitivo. Non è facile comunque muoversi per la dirigenza: Spinella suggerisce un all in per Mark Gasol, che però vorrebbe dire limitare lo sviluppo di Sabonis e Turner. Più probabile, visto anche la possibilità di rifiutare la player option per Joseph e Young (che libererebbe parecchi milioni), tentare qualcosa via trade, per affiancare un all star di rango alle due giovani stelle, Oladipo e Turner. L'importante è che i Pacers tengano ben presente la loro flessibilità, che gli permette di potersi muovere con molta fantasia sul mercato, più di altre squadre. Con un po' di lungimiranza, e certamente di fortuna, il futuro ad Indianapolis può essere roseo. 
Alzi la mano chi l'avrebbe pensato dopo l'addio di George quest'estate.
Risultati immagini per Indiana Pacers

0 comments:

Posta un commento