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lunedì 25 dicembre 2017

" The Process" è fallito con Okafor parte 2/3

Dopo il suo primo anno, Okafor ha tenuto un basso profilo. Riabilitare il suo status di giocatore di basket, però, si è dimostrato più difficile del previsto. Così come il video della rissa di Boston ha tormentato Okafor, un’altra clip ha creato danni più duraturi. La scorsa stagione, è diventato virale un video in cui vedeva Okafor in piedi come un paletto in area mentre un giocatore Heat sbagliava un jump-shot, prendeva il rimbalzo offensivo e finalmente segnava. Il video è diventato l’emblema della difesa di Okafor, prova della sua inettitudine in quella metà campo.

 La scorsa stagione, Okafor si è classificato 61esimo su 62 centri (davanti solo a Towns) per Defensive Real Plus-Minus, una statistica che stima l’impatto quando il giocatore è in campo sulla performance difensiva della squadra. Secondo basketball-reference.com, i Sixers sono stati di 4.9 punti su 100 possessi peggiori con Okafor in campo in difesa rispetto a quando egli era in panchina, contro i 2.5 punti della sua stagione da rookie. “Non riesce a difendere su nessuno e non ci prova nemmeno” dice un certo executive NBA.

 Pierce non è d’accordo, specialmente quando si parla dell’attitudine di Okafor. Dice che lo venne subito a cercare non appena vide il video, chiedendogli cosa aveva fatto di sbagliato. Pierce gli disse che aveva svolto il suo compito correttamente – Okafor doveva indietreggiare e mantenere il portatore di palla davanti a se’. Era stato il suo body-language inadeguato che aveva reso la giocata così orrenda. “Avrebbe potuto fare di più in difesa in quell’occasione?” Pierce si chiede. “Certamente. Ma si trovava esattamente dove noi volevamo che fosse. Alla fine è una questione di prospettiva, di come si guarda la cosa. In 48 minuti, potresti trovare un video del genere per ogni giocatore in qualunque squadra.”

 Okafor, ovviamente, non è finito terza scelta assoluta al Draft per i suoi meriti difensivi. Al college era un dominante scorer in post-basso, che mescolava stazza e potenza con un’abile agilità di piedi ed una mano morbida attorno al ferro. Riusciva a trovare tiratori liberi quando era raddoppiato, e trattava bene la palla per la sua altezza. Anche se non era un grande tiratore da fuori area, amava porsi fronte a canestro e fronteggiare il difensore al gomito, per batterlo in palleggio. Una grossa fetta di queste abilità sono rimaste anche in NBA; ha tenuto 17,5 punti di media nella stagione da rookie, prima che un a lesione al menisco del ginocchio destro ponesse fine alla stagione i primi di marzo.

 Le cose sono cambiate la scorsa stagione. Dopo aver saltato due anni per infortunio, Embiid finalmente è sceso in campo. Assieme a Okafor e Nerlens Noel, formavano una serie di centri tutti recenti lottery picks. Se tutti e tre erano attivi, non c’erano abbastanza minuti per farli giocare. Ciò nonostante, il trio era comunque frequentemente infortunato, permettendo all’allenatore Brett Brown di avere una piccola chance di testare come si sarebbero sposati insieme. Okafor e Embiid hanno giocato da duo solo 80 minuti; i Sixers sono stati surclassati di 34 punti in quel lasso di tempo.

 I minuti in campo di Okafor fluttuavano, ed alcune sere non si è nemmeno cambiato. La sua frustrazione raggiunse il picco in gennaio, quando Brown chiamò il centro nel suo ufficio, prese il calendario e lo informò che non avrebbe giocato per le prossime quattro partite. “Sono stato infuriato per tutta la settimana,” disse Okafor.

 Tornò titolare a Washington. A due minuti dall’inizio della partita, prese palla in ala, a destra, contro il centro degli Wizards Marcin Gortat. Si girò, si diresse contro Gortat con un paio di forti palleggi, ed accelerò verso il centro. Fece volare la palla verso il canestro di sinistro, portò a casa il fallo e mise in chiaro le cose. Per il resto della partita, attaccò instancabilmente, fissando il suo allenatore dopo vari canestri. Finì con 26 punti e 9 rimbalzi. “Ero soltanto infuriato, come a dire alla mia organizzazione che non era giusto,” dice Okafor. “Volevo semplicemente far sapere al mondo del basket che ero ancora il ragazzo che all’inizio tutti pensavano che fossi”.

 I Sixers hanno sperato che qualcuno lo notasse, perché realizzarono che avrebbero dovuto scambiare uno dei loro centri. In febbraio, trattative su Okafor si intensificarono così tanto che i 76’ers gli dissero di rimanere a casa mentre la squadra andava in trasferta a Charlotte. Ma la stessa crollò il giorno dopo, e Okafor fu subito imbarcato in un volo American Airlines per riunirsi alla squadra a Boston. Una situazione imbarazzante peggiorava.
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