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venerdì 8 dicembre 2017

Palermo: Dalla sfiorata Coppa Italia al possibile fallimento

Il mio pensiero vola, ritorna a quella sera in cui il Palermo arrivò ad un passo da un sogno. Sono vivi ancora quei frames con le lacrime di Delio Rossi, di capitan Miccoli, le bandiere ammainate ma la testa alta, per chi aveva sfiorato un traguardo storico, tenendo testa ai blasonati avversari.
Poi tutto cambiò. Una parabola discendente senza fine che ci fece sprofondare in un vortice senza fine. E quando si pensava di aver raggiunto il punto più basso, magari sbattendo, facendosi male, ma risalendo pian piano la china, ecco che il fondo si riapre e si intravede l'inferno.

Da sempre si dice: "Una città come Palermo, merita di più..."

Capitale della cultura, piena zeppa d'arte, con un clima mite, ma a cui l'attualità da pochi spiragli di luce: uno di questi è il calcio, che non merita "il top" per grazia ricevuta. Forse qualche tempo fa poteva essere così, ma in questo grande business non conta più essere una grande città, ma avere tanti, tantissimi soldi.

Chi ha preso per mano il Palermo nel 2002, forse inconsapevolmente, aveva ridato dignità e speranza a questo luogo.

"Zamparini sindaco", "Zamparini superman", il terzo eroe dopo Falcone e Borsellino, colui che faceva sentire il tifoso palermitano orgoglioso per i risultati sul campo ma non solo: questo era Zamparini, l'imprenditore "pulito", mai inquisito; colui che ogni anno vendeva si qualche "prezzo pregiato" ma che riusciva sempre a tenere i bilanci del club di viale del fante a posto, al contrario di altre società, anche big, con migliaia e migliaia di debiti.

Ma adesso l'inferno è lì, a due passi. Il Palermo potrebbe fallire per la terza volta nella sua storia, rischiando di perdere anche il titolo sportivo.

Cos'è accaduto? Tutto è davvero mutato o è sempre stato così e le fette di prosciutto ci hanno accecati?

Ieri 7 dicembre in tribunale la seduta è durata poco meno di 20 minuti ed è stata rinviata, ma prossimamente se la difesa di Zamparini dovesse rivelarsi un flop, Zamparini si rivelerebbe un grande bluff, il peggior presidente che il Palermo abbia mai avuto nella sua storia.

Un patron che ha fatto del Palermo solo ed esclusivamente un "interesse personale".
Se tutto ciò fosse vero, la Palermo sportiva, ma anche quella che non ama il calcio, dovrebbe sentirsi tradita, umiliata, indignata, defraudata, spogliata, mortificata perchè ai sei capi di accusa (appropriazione indebita, riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di proventi di origine illecita, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità) se ne aggiungerebbe uno molto più grave: distruzione di massa di una passione, con l'aggravante del tradimento della fiducia di un intero popolo.
IMPERDONABILE.
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