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giovedì 28 dicembre 2017

Analisi Mondiale terza parte

In continuità con il post della settimana scorsa, in cui abbiamo analizzato gruppo C e D oggi andremo ad analizzare il gruppo E ed F.

Gruppo E: Il Brasile gode sicuramente dei favori del pronostico: mai come in questo cammino di qualificazione la Selecao ha dimostrato netta superiorità rispetto alle avversarie sudamericane. Non è tanto interessante parlare della forza della formazione di Tite (che tanro potrete trovare in qualsiasi testata giornalistica), quanto le difficoltà che potrebbe incontrare nel corso del proprio girone. L'urna di Zurigo ha regalato la Svizzera, formazione che, occorre ricordarlo, ha terminato il proprio girone di qualificazione a pari punti del Portogallo (con differenza reti sfavorevole), per poi superare a fatica l'Irlanda del Nord nella fase di spareggio. Non è una formazione particolarmente stimolante quella di Petkovic, eppure rappresenta un gruppo con grande esperienza internazionale. E' difficile trovare un grande punto debole e di forza agli elvetici: il centrocampo racchiude qualità (Dzemaili) ed equilibrio (Xhaka e Zakaria), gli esterni offensivi godono di estro (Shaqiri) e profondità (Zuber), mentre la coppia difensiva centrale vanta grande atletismo (Schar e il giovane Akanji del Basilea). Probabilmente il vero plus è dato dagli esterni difensivi, con Ricardo Rodriguez da una parte e Lichtsteiner dall'altra a garantire qualità in entrambe le fasi, mentre migliorabile il riferimento offensivo (Seferovic non è mai stato un grande bomber e non vive una stagione particolarmente fortunata) : in quella posizione, probabilmente, è mancato il vero salto di qualità da parte di Embolo, che comunque può dare il proprio contributo. Avversario particolarmente scomodo è rappresentato dalla Costa Rica. Formazione storicamente compassata, il CT Oscar Ramirez ha cercato di mantenere l'equilibrio tattico che l'ex CT Pinto ha magistralmente definito a partire dallo scorso Mondiale. 5-4-1 abbastanza atipico per i costaricensi, che in altri termini può essere definito come un 5-2-2-1, con gli esterni bassi liberi di offendere (il solito Gamboa, in forza al Celtic e Bryan Oviedo, ottimo mancino del Sunderland, assente per infortunio nell'ultimo Mondiale) e i due calciatori a supporto della punta in posizione più accentrata. Una grande fase difensiva richiede grandi interpreti: difficile trovare un portiere migliore di Keylor Navas, per lo meno nel continente americano, oltre al fatto che il paese ha grande tradizione di centrali difensivi i quali, in seguito alla competizione Mondiale hanno sempre trovato collocazione in Europa. Chissà che sia la volta buona per Calco (Minnesota United) e Waston (Vancouver Whitecaps). In avanti comunque, qualcosa da raccontare c'è: Marcos Urena, seppur non particolarmente decisivo in MLS, è l'uomo che affondò gli USA nel match di settembre, supportato dal grande talento Bryan Ruiz, non più giovanissimo, ma ancora elegantissimo con la maglia dello Sporting Lisbona. Infine, la peggior pescata (ovvero la più forte) fra le formazioni inserite in quarta fascia, quella Serbia che, seppur vincitrice di un girone non così complesso, rappresenta un mix d'esperienza e talento. Il nuovo CT Mladen Krstajic, subentrato a Muslin, reo di non aver convocato alcuni pezzi pregiati del calcio serbo (come Milinkovic-Savic), ma pur sempre autore di un invidiabile cammino di qualificazione, ha modificato l'assetto tattico dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, probabilmente un modulo più versatile e adatto alle caratteristiche dei propri giocatori. Paradossalmente, la forza di questa squadra è l'esperta linea difensiva, compasta da quattro veterani come Ivanovic, Kolarov, Rukavina e Tosic, con il monumento Vladimir Stojkovic in porta: grande esperienza internazionale e collettiva. Da lì in avanti, solo talento, a partire da Milinkovic-Savic in mediana per passare al trio d'attacco alle spalle di Aleksandar Mitrovic (Newcastle United), nel quale si alterneranno a rotazione Ljaljc, Dusan Tadic, Filip Kostic e Andrija Zivkovic (Benfica). Con una guida tecnica carismatica, questa squadra può arrivare lontano.

Gruppo F: Nessuna paura per la Germania. Secondo dati OPTA, solamente il Brasile ha più probabilità di alzare la Coppa del Mondo rispetto ai tedeschi (calcoli intrecciati tra forza personale, difficoltà del girone e tabellone). Tuttavia, il gruppo nel quale è stata inserita ha delle interessanti prospettive. Partiamo dal Messico, selezione che ha dominato le qualificazioni CONCACAF: la formazione di Osorio vanta un gruppo di (almeno) 14/15 giocatori di assoluto livello internazionale, che la proietta direttamente verso gli ottavi della competizione (per lo meno come favorita, oltre i tedeschi). Nel tipico 4-2-3-1, solamente due giocatori non giocano in Europa: l'ala destra Javier Aquino, in forza ai messicani del Tigres UNAL, e l'ex stellina blaugrana Giovani dos Santos, attualmente in MLS con i LA Galaxy. Per il resto, l'ossatura è data dal blocco del Porto FC, con ben quattro giocatori in forza ai lusitani (i difensori Reyes e Layun, il mediano Herrera e l'estroso esterno sinistro Corona), impreziosito dalla forza fisica in difesa di Hector Moreno e dalla freddezza sotto porta di Chicharito, solamente 29enne, un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere per lo meno in rotazione. Ah, non dimentichiamoci dei possibbili subentri: Hirving Lozano (PSV), Oribe Peralta (CF America), Carlos Vela (Real Sociedad), Jonathan dos Santos (LA Galaxy), non mancano certo le alternative. Formazione di assoluto livello da cui ci aspettiamo molto.
La Svezia è conosciuta fin troppo bene. Nella sua prevedibilità, nella sua solidità, è una formazione che può renderti complicate le cose e prolungare la situazione d'equilibrio fino all'ultimo quarto d'ora di gara. Il 4-4-2 di stampo svedese, perfettamente integrato dal CT Andersson, potrebbe creare problemi soprattutto alle formazioni che decidono di affrontare questa squadra sullo stesso piano fisico (come, ahimè, abbiamo fatto noi). C'è un grande dubbio che però c'assale: il girone prevede Germania (la duttilità tecnico/tattica impersonificata), Messico (veloce e tecnico da centrocampo in avanti) e Corea del Sud (di cui parleremo in seguito ma di cui la fisicità è l'ultima delle qualità a propria disposizione), formazione che decideranno di non voler aggirare la rocciosa e stretta doppia linea a quattro, ma probabilmente, volerne superare solamente la prima linea. A nostro avviso, la svezia troverà grandi difficoltà in questo gruppo. Infine, come anticipato, la Corea del Sud, una curiosissima selezione prettamente asiatica (per quanto riguarda i club d'appartenenza della maggior parte dei convocati) che ha trovato qualche difficoltà nel percorso di qualificazione, costate la panchina al tedesco Stielike. In panchina perciò ci sarà il locale Tae-Yong Shin che, nella sconfitta subita recentemente in Russia contro la selezione locale (4-2), ha provato un dinamico 3-4-3, facilmente mutabile in un 4-4-2 in fase di non possesso, grazie allo scalamento di Kim Young-Gwon, difensore del Guangzhou Evergrande inizialmente schierato come esterno sinistro e di Son Heung-Min, miglior calciatore asiatico 2017 e calciatore del Tottenham Hotspur, con il doppio ruolo sulla stessa fascia. Come detto, gli uomini prelevati da campionati europei sono pochi: il già citato Son, il mediano Koo (Augsburg FC), l'esterno destro Lee Chung-Yong (Crystal Palace) e l'esterno alto Kwon (Dijon FC), almeno nelle preferenze titolari del CT. A disposizione ci sarebbero anche il mediano Ki (Swansea FC, che per lo meno alzerebbe il tasso fisico della squadra) e la punta Dong-Won Ji dell'Augsburg, al quale però viene preferito l'attaccante del Gamba Osaka Hwang Ui-Jo. E' una formazione che ha trovato grandi difficoltà sotto porta nel corso delle qualificazioni, che rispecchia perfettamente la quarta fascia d'appartenenza e che potrà avere il ruolo di "disturbatore", togliendo qualche punto prezioso a selezioni con ambizioni diverse.

Nel prossimo e ultimo episodio analizzeremo gli ultimi due gironi.
Risultati immagini per gironi russia 2018

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