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venerdì 9 marzo 2018

Commenti Ottavi di finale Europa League

FC Liefering.
L'andata degli ottavi di finale di Europa League ha visto trionfare ben 11 giocatori (8 del FC Salzburg e 3 del RB Lipsia) che hanno iniziato la propria carriera professionistica nel club di proprietà della Red Bull, acquistato nel 2012 per aggirare il divieto imposto dalla Österreichische Fußball-Bundesliga alle squadre riserve di disputare tornei professionistici, di modo tale da fornire ai talenti acquistati in tutto il Mondo una prima palestra di calcio adulto.
Il progetto calcistico della multinazionale austriaca sta raggiungendo il punto più alto della gaussiana. Il Salzburg macina record su record, annientando spudoratamente anche il BVB: 18 partite consecutive d'imbattibilità nelle competizioni europee (ultima sconfitta lo 0-1 vs il Nizza del 20 Ottobre 2016, quarta migliore serie in tutta la storia delle competizioni europee) e UNA sola sconfitta stagionale (il 27 Agosto 2017 vs lo Sturm Graz), per merito di quello che costituisce probabilmente il miglior gruppo di sempre visto da quelle parti, magistralmente allenato dal 41enne Marco Rose.
Il Lipsia, dal canto suo, aumenta progressivamente il proprio peso internazionale vincendo contro lo Zenit di Mancini: la sciarpa più famosa del West continua la sua stagione più in scuro che in chiaro, con il suo calcio frammentato e individualista che non sta pagando in Russia e che viene salvato in Europa solamente da una prodezza balistica del nostro Mimmo Criscito. Sfida aperta quella della Zenit Arena, cavalcando il sogno di un derby aziendale ai quarti di finale della competizione, in quello che probabilmente potrebbe essere l'evento sportivo più brandizzato della storia.
Le squadre che dovevano subito chiudere i conti per manifesta superiorità non deludono le aspettative.
L'Atletico Madrid mantiene il proprio status di assoluta favorita per la vittoria finale, spazzando via la Lokomotiv Mosca: degli ultimi 20 gol segnati da Saul Ñíguez, 16 hanno portato in vantaggio la propria squadra, uno è servito per pareggiare un gol avversario e due dei tre rimanenti hanno completato una tripletta (in semifinale di Euro under-21). Conosco attaccanti meno decisivi.
L'OM scaccia la mini-crisi che aveva portato solamente un pareggio nelle ultime quattro partite (in tutte le competizioni) e vola a Bilbao con un rassicurante doppio vantaggio da difendere, nonostante la pesante rete in trasferta segnata dall’implacabile Aduriz (undicesimo gol nel torneo): e se Lucas Ocampos, autore ieri di una doppietta nonché del gol più veloce della stagione europea, costituisse un rimpianto dalle parti di Milanello, perlomeno nell'ottica delle rotazioni?
Il Lione fatica sul campo del soporifero CSKA Mosca, che, con astuzia e valeriana, per poco non guadagna stancamente un risultato positivo casalingo: prova di maturità per la squadra di Genesio verso l'obbiettivo della finale casalinga, portando a casa la vittoria in una serata poco brillante grazie a rete su calcio da fermo.
Infine, occhio allo Sporting, ve lo diciamo da mesi: quando una squadra funziona, gode di diversi giocatori di livello internazionale, dispone di diverse varianti tattiche e abbina grande fortuna nei sorteggi, questa è destinata ad arrivare silenziosamente (molto) lontano. Ieri ci ha pensato Freddy Montero con una doppietta, ma le frecce al proprio arco sono molte: l'infortunio di Bas Dost, 27 reti in stagione, non si è fatto per nulla sentire.
Capitolo italiane: doveva andare decisamente meglio. Il Milan ritorna sulla Terra, anche piuttosto bruscamente: l'entusiasmo che il gruppo di Gattuso ha sfruttato a mo' di binario dell'A/V per risalire la china era palpabile anche sugli spalti di un gremito San Siro, e proprio su questo si è basato l'unico quarto d'ora veramente ben giocato dai rossoneri nella sfida contro l'Arsenal. Allo schiaffo subito da Welbeck, un po' per sfortuna un po' per superficialità, sono tornati gli spettri: la squadra è crollata psicologicamente e quegli evidenti limiti che contraddistinguono il gruppo, ben mascherati negli ultimi due mesi, sono ritornati preponderanti. La squadra di Wenger ha stritolato i rossoneri a centrocampo: Biglia e Kessiè si sono ritrovati ingabbiati in un inesorabile pentagono, a livello del quale Wilshere dettava legge alle loro spalle, Xhaka e Ramsey dominavano le seconde palle mentre Mkhitaryan e soprattutto Ozil facevano percepire sistematicamente la loro pericolosità, grazie anche alla superiorità numerica garantita dagli esterni bassi. Ozil è il puntino sulla i della storia del calcio: su 189 partite giocate con i Gunners ha partecipato attivamente a 100 gol (37 volte con gol, 63 occasioni in cui ha fornito un assist per un compagno).
A tre ore di Frecciarossa di distanza, la Lazio paga a caro prezzo il recente limite della perforabilità difensiva: nonostante un sorteggio a dir poco benevolo, la squadra di Inzaghi non riesce a guadagnare un parziale vantaggio contro la modesta Dynamo Kiev, anzi, sarà costretta a volare in Ucraina con lo scopo vincere. Brava la Dynamo a fare di necessità virtù, nonostante i propri limiti, nonostante l'evidente gap tecnico con l'avversario: sentiremo parlare soprattutto di Tsygankov, ala destra classe 1997 autore di 12 gol e 10 assist in tutte le competizioni, nonché arma in trasferta del tecnico Khatskevich nella competizione (in gol sia ad Atene che a Roma in fase di eliminazione diretta). In ogni caso, il palo di Immobile a tempo scaduto non verrà ricordato con grande rimpianto: i biancocelesti in questa stagione hanno saputo sempre reagire ad avversità e saltuari cali di concentrazione, travolgendo il malcapitato avversario (successivo in ordine cronologico o ripetuto in gare doppie) con il proprio atletismo e talento.
Ai sorteggi dei quarti di finale di Nyon ci saranno sicuramente anche Tare e Peruzzi, non temete.
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