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giovedì 29 marzo 2018

Il Mondiale più equilibrato di sempre.


Il doppio turno amichevole non ha contribuito a creare particolari distanze nel gruppo delle qualificate alla prossima Coppa del Mondo: dietro a Brasile, Spagna e Germania, il caos.
Chi ne esce particolarmente rinforzato?
In primo luogo, la Tunisia. Quella che, sulla carta, rappresenta la selezione africana meno considerata, convince invece sotto il piano del gioco e dei risultati: dopo la netta vittoria sull'Iran, arriva anche il successo contro la temibile Costa Rica.
Maaloul, CT della Tunisia, è riuscito, con una serie di elementi di secondo profilo, a creare un gruppo versatile, entusiasta, compatto e trascinato dall'unico giocatore con sufficiente bagaglio tecnico per farsi carico di tale ruolo, ovvero quel Wahbi Khazri capace di tagliare a fette anche la difficile retroguardia costaricense, trovando la seconda rete consecutiva con la maglia della nazionale. E se Benalouane e Abdennour riuscissero a ritrovare una forma decente per Giugno, ci sarebbe ancor di più da divertirsi, in un girone, come quello dei tunisini, per nulla facile da affrontare (Belgio e Inghilterra, oltre a Panama).
La Tunisia, con queste due vittorie, raggiunge la tredicesima posizione nel Ranking FIFA: davanti a Inghilterra, Colombia, Croazia e Italia.
Molto bene anche il Marocco che, dopo la convincente prova contro la Serbia, non sbaglia l'appuntamento contro l'Uzbekistan, nonostante un pronunciato turnover: senza Benatia, Ziyech, Belhanda, Amrabat, Dirar, Boutaib e Boussoufa, sono sufficienti un lampo di El Kaabi (RD Berkane, campionato locale) e un colpo di testa di Da Costa (centrale difensivo dell'Istanbul BB) per liquidare gli asiatici che, solamente quattro giorni prima, erano riusciti a bloccare il Senegal.
Continua la marcia trionfale della Svizzera di Vladimir Petkovic che, nelle ultime quindici partite ufficiali, ha trovato la vittoria in tredici occasioni, perdendo solamente contro il Portogallo: impressionante. A farne le spese è la povera nazionale di Panama, vera cenerentola del prossimo torneo iridato: senza pietà gli elvetici, in rete con sei marcatori diversi.
Escono imbattute da questo periodo pre-Mondiale anche Colombia e Senegal, seppur con modalità differenti. In un colorato Craven Cottage è monologo colombiano: James Rodriguez, Carlos Bacca e, soprattutto, uno scatenato Miguel Borja ci provano in tutti i modi, ma sbattono contro la sorte e l'imprecisione. Protagonista soprattutto ques'ultimo, subentrato a Falcao nella ripresa: un palo e un rigore fallito fermano l'attaccante del Palmeiras. L'Australia? Poco giudicabile. Siamo solamente alla seconda partita di Bert Van Marwijk sulla panchina dei Socceroos e sarebbe ipocrita da parte nostra criticare ora questa squadra, considerando gli stravolgimenti tattici adottati dal selezionatore olandese: per il momento, positivo solamente il risultato, ma siamo solamente a Marzo.
Il Senegal centra il secondo pareggio consecutivo (0-0): dopo aver testato molte seconde linee contro l'Uzbekistan, il CT Cissè ci mostra (contro la Bosnia) quello che sarà l'atteggiamento tattico ai prossimi Mondiali: un classico 4-3-3, dove Saido Manè e Keita Baldè (assente) giocheranno da assoluti protagonisti. Per il momento, work in progress: la nuova Bosnia di Prosinecki gioca e crea decisamente di più, non trovando la rete solamente grazie alle parate di Diallo, portiere del Rennes, preferito allo spallino Gomis.
Tempo di risalite per diverse selezioni. L'Iran, uscito malconcio dalla trasferta tunisina, ritrova vittoria e fiducia contro l'Algeria (2-1). Carlos Queiroz ha perfettamente chiara la situazione: alla luce di quanto evidenziato in questi giorni, la squadra non fare una meno di una serie di elementi tecnici, soprattutto nel reparto offensivo. Rispetto alla sconfitta di Tunisi, la squadra propone una manovra decisamente più fluida, grazie alla presenza di Ansarifard, Taremi e Azmoun, tutti sacrificati nel match precedente. Difatti, sono proprio gli ultimi due a trovare le reti della vittoria.
Meritato successo anche per la Serbia che, dopo la brutta figura contro il Marocco, soddisfa pienamente il pubblico accorso a Londra per il match contro la Nigeria: assoluto dominio per i serbi, che creano almeno sette nitide chance prima di trovare la doppietta di Mitrovic, imprescindibile centravanti della selezione di Belgrado. Quella serba sarebbe una selezione veramente interessante, ricca di esperienza (soprattutto in difesa), fisicità e talento, non fosse per quei paurosi cali di tensione che saltuariamente portano a rovinose cadute nel vuoto: tutto questo nell'attesa del debutto di Milinkovic-Savic, hai detto niente.
Passo indietro della Nigeria: sia in Polonia (dove ha vinto per 0-1) sia in quest'ultimo confronto, la selezione di Rohr non ha particolarmente convinto sotto il profilo del gioco, preferendo un atteggiamento prudente ed attendista: avendo a disposizione Moses, Iwobi, Musa e Iheanacho, è lecito aspettarsi qualcosa di più.
Troppo Belgio per l'Arabia Saudita (4-0): a Bruxelles, commovente atteggiamento degli ospiti, che mantengono la propria propositiva identità nonostante l'evidente gap tecnico, con il risultato di regalare frequenti clamorose occasioni ai Red Devils belgi. Nessuna sorpresa dalla Russia, dove i padroni di casa continuano a subire tre gol a partita, questa volta per merito della Francia: segnali poco incoraggianti per la selezione ospitante. Finale al cardiopalma nella sfida tra Polonia e Corea del Sud: a Chorzów, seconda immeritata sconfitta per i coreani, che continuano a produrre un bellissimo calcio, ricco di triangolazioni, veloci scambi palla a terra e tagli sulla profondità, senza raccogliere granché. A livello di manovra e di occasioni prodotte non ci sarebbe partita, ma nel calcio vince chi concretizza e, per questo, bisogna dare merito a una cinica Polonia, aggrappata ai suoi migliori talenti: bellissima la rete di Zielinski in pieno recupero. Poco male per la selezione di Shin: registrata la linea difensiva, ci si potrà divertire in Russia, in un girone difficile ma non impossibile (Germania, Messico e Svezia).
Infine, le noti dolenti: se l’Egitto, nonostante le due sconfitte consecutive (ieri male in Grecia), ha saputo in precedenza tener testa al Portogallo, Giappone e Svezia continuano a non convincere. I nipponici giocano una brutta partita contro l'Ucraina, creando poche occasioni da gol e facendo un passo indietro rispetto a quanto prodotto qualche giorno prima contro il Mali. Il Giappone ha vinto solamente contro Nuova Zelanda, Cina e Corea del Nord negli ultimi dieci incontri, nei quali figura anche un pareggio contro Haiti (brutto presagio, chiedere a Prandelli). Per quanto riguarda gli svedesi, più li vedo giocare e più rimango convinto di come sarebbe bastato veramente poco all'Italia per superare il turno. La selezione di Andersson, dopo aver ceduto al Cile tra le mura amiche, esce con le ossa rotte anche dall'amichevole contro la Romania, giocata a Craiova: sconfitta sotto ogni punto di vista per la Svezia, incapace di trovare alcuna contromisura ai veloci attaccanti romeni. Attenzione alla Romania del nuovo CT Cosmin Contra: tante soluzioni offensive (Mitrita, Man, Chipchiu, Stanciu, Tucudean, Keseru) e discrete possibilità di miglioramento, potrebbe essere la sorpresa della prossima Nations League.

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