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domenica 18 marzo 2018

Pronostico quarti di finale di Europa League

La questione si fa spinosa.
L'Europa League avanza pari passo con i miei dubbi: è davvero difficile, a questo punto della competizione, prendere una posizione netta verso l'una o l'altra squadra.
L'urna di Nyon però va sempre rispettata e analizzata, in quanto, proprio come un serial killer, lascia sempre qualche traccia per essere scoperta.
L'accoppiamento più sbilanciato è chiaramente quello di Arsenal e CSKA Mosca. I russi sono reduci dall'impronosticabile impresa di Lione: merito del tecnico Goncharenko, astuto nel togliere qualsiasi punto di riferimento alla giovane retroguardia francese, pur mantenendo il consueto atteggiamento prudente e accorto. Tuttavia, difficilmente basterà questo per sopravanzare la squadra di Wenger. Il confronto col Milan ha messo in evidenza pregi e difetti degli inglesi, mai così netti e lampanti come in questa stagione: lasciare campo, palleggio e supremazia territoriale all'Arsenal equivale a morte sicura, al contrario, avanzare il baricentro di venti metri e aggredire coralmente il portatore di palla dei Gunners, mantenendo un ritmo elevato per quanto possibile, può mettere in seria difficoltà la squadra inglese. Tutto ciò mi sembra abbastanza in antitesi con le caratteristiche dei russi, abituati a ritmi bassi e a fare densità nella propria metà campo per poi ripartire.
Arsenal 70% - CSKA 30%.
L'Atletico Madrid, assoluto favorito per la vittoria finale, gode di un torneo a lineare e graduale crescita di difficoltà: dopo il FC Copenaghen si è fatto un saltino in avanti con la Lokomotiv Mosca e, allo stesso modo, si sale di un gradino con lo Sporting Lisbona. Lo Sporting ha tutto per essere considerata una squadra di dimensione europea: profondità di rosa, soluzioni offensive, eclettismo tattico. Può metterti in difficoltà su palla in attiva, può mantenere alto il baricentro grazie all'ottimo lavoro della linea difensiva (nella quale il nostro Piccini viene considerato, a ragione, come imprescindibile), può colpire dai venticinque metri con Bryan Ruiz, con l'inserimento di Bruno Fernandes o con la ripartenza degli esterni (i velocissimi Gelson Martins e Acuna), senza dimenticare i gol di Bas Dost, Freddy Montero e Seydou Doumbia. Tuttavia, la squadra di Jorge Jesus ha dimostrato di avere delle grandi fasi di stanca: molto più spesso di quanto non debba accadere, infatti, il gruppo tende ad adagiarsi e a faticare ad entrare in partita, soprattutto nelle prime fasi del match. E' successo recentemente ad Astana e a Plzen, riuscendo a sopravanzare comunque per evidente superiorità tecnica nei singoli. In questo caso, però, non sarà sufficiente: Jorge Jesus dovrà lasciare campo all'Atletico, mantenendo la squadra compatta e soprattutto concentrata, cercando di concedere poco spazio a Griezmann e Correa e di infastidire Diego Costa con l'esperienza di Mathieu, per poi ripartire velocemente con i brevilinei: sicuramente più adatti in questo contesto Doumbia o Montero rispetto a Bas Dost.
In ogni caso, parte sicuramente avanti la squadra di Simeone.
Atletico Madrid 60% - Sporting Lisbona 40%.
Di sicuro c'è che il RB Lipsia può battere chiunque: lo ha dimostrato contro il Napoli e contro lo Zenit. La squadra di Hasenhuttl, contro i russi, non ha di certo subito la qualificazione, dominando la sfida casalinga d'andata (solamente una magia balistica di Criscito diede speranza alla formazione di Mancini) e legittimando la propria superiorità in quella di ritorno, nella quale ha anche fallito un calcio di rigore. I tedeschi sono abituati a giocare a calcio e a farlo il più vicino possibile alla porta avversaria, di modo tale da valorizzare la grande potenzialità offensiva a disposizione (centralmente con Keita, sugli esterni con Augustin, Bruma e Poulsen, sottoporta con Werner): questa caratteristica ha sicuramente agevolato il compito contro la remissività dello Zenit, mentre poteva dimostrarsi un'arma a doppio taglio contro il Napoli (e per poco non si è rivelato tale). Il prossimo avversario, ovvero il Marsiglia di Rudy Garcia, è molto simile ai tedeschi per certi aspetti, sebbene l'ex tecnico dell'AS Roma preferisca di gran lunga sviluppare la manovra sugli esterni: Luiz Gustavo e Maxime Lopez, interni di centrocampo, sono relegati a un ruolo di copertura e smistamento, mentre Payet e Thauvin vengono eletti a vero fulcro del gioco. Tutte le azioni offensive passano attraverso le loro giocate, spesso rivolte al rientro sul proprio piede forte o a imbeccare la coppia d'attacco (Ocampos-Germain). E' chiaro che ciò costituisce da una parte un limite, perchè le soluzioni tattiche sono più o meno quelle e quindi sei più facilmente leggibile, ma dall'altra un'evidenza, avendo dimostrato di avere una qualità talmente alta da poter andare oltre la previdibilità.
Tuttavia, credo che il Lipsia abbia qualcosa in più.
RB Lipsia 55% - Olympique Marsiglia 45%.
Poteva andare meglio, poteva andare peggio. Il tifoso della Lazio deve prendere con le pinze ciò che è scaturito dall'urna di Nyon: il RB Salisburgo non è nè il FCSB nè la Dynamo Kiev, con tutte le difficoltà che comunque hanno portato. La squadra di Rose ha numeri impressionanti in stagione: 19 partite consecutive d'imbattibilità nelle competizioni europee (ultima sconfitta lo 0-1 vs il Nizza del 20 Ottobre 2016, altri tre risultati utili e stabilisce il recordo ASSOLUTO in campo europeo) e UNA sola sconfitta stagionale (il 27 Agosto 2017 vs Sturm Graz). Differentemente dal Lipsia, il Salisburgo compensa individualità di sicuro avvenire, ma ancora in corso di sviluppo, con una trama di gioco versatile, mutevole e difficilmente leggibile: preferibilmente viene schierato un 4-3-1-2 o un 4-4-2, ma in alcuni casi si è passati anche al 3-5-2 (come nello 0-0 della fase a gironi contro il Marsiglia). Questa è una squadra entra in campo per dominare gioco e possesso, chiave che ha permesso sia di controllare agevolmente il proprio campionato sia di vincere il proprio girone di UEL, per poi demolire rispettivamente Real Sociedad e BVB. Le individualità contano fino a un certo punto, ma non mancano: in ambito europeo, il centravanti Dabbur si è rivelato fattore decisivo soprattutto durante la fase a gironi, mentre il coreano Hwang, veloce attaccante classe 1996, il giapponese Minamino (classe 1995) e il veterano (per così dire, essendo un classe 1993) Valon Berisha hanno fatto la differenza durante l'eliminazione diretta, senza dimenticare il lavoro in mezzo al campo di quei meravigliosi motorini che prendono il nome di Samassekou (1996) e Haidara (1998). La Lazio dovrà affrontare il doppio appuntamento con il massimo rispetto possibile, soprattutto in una stagione in cui ha sofferto non poco nelle occasioni in cui si è ritrovata costretta a lasciare spazio alle proprie spalle. La sensazione è che si tratti di una doppia sfida da rendere il più bloccata e lenta possibile, sulle ali di quella che è stata quella contro la Juventus, per poi andare a risolverla grazie all'evidente maggiore fisicità a disposizione dei biancocelesti: Lukaku, Marusic, Parolo, Milinkovic Savic e i centrali difensivi dovranno avere una maggiore importanza negli episodi rispetto a Immobile e Luis Alberto, perchè se ci mettiamo a giocare a calcio, vincono loro.
Squalificato all'andata il coreano Hwang.
Lazio 55% - RB Salisburgo 45%.

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