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martedì 29 maggio 2018

Commento amichevoli internazionali

Siamo ufficialmente in clima pre-Mondiale.
La serata di ieri ha visto scendere in campo alcune delle selezioni impegnate nella prossima Coppa del Mondo: vediamo di mettere ordine assieme e di ricapitolare quanto accaduto.
ITALIA-ARABIA SAUDITA 2-1
Non ce ne voglia la squadra di Mancini, ma la nostra attenzione é stata rivolta esclusivamente verso la selezione saudita, impegnata il 14 Giugno nella partita d’esordio contro la Russia.
In particolar modo, occorre fare un po’ di chiarezza sulla squadra di Pizzi, dopo la confusa telecronaca RAI.
Innanzitutto, il test contro l’Italia arriva nel massimo momento di carico per la nazionale saudita: i Green Falcons sono in ritiro da inizio Maggio, salvo i tre “spagnoli” e gli elementi dell’Al Ahly che hanno raggiunto il ritiro solamente in seguito (per motivi diversi), hanno già giocato due amichevoli (vinte contro le selezioni B di Algeria e Grecia) ed é comprensibile che possano soffrire di una certa pesantezza nelle gambe.
In secondo luogo, Pizzi ha approfittato dell’esibizione per testare diverse seconde linee. Al Shahrani, terzino mancino naturale, è stato dirottato sulla destra per favorire l’inserimento di Al Harbi, in ballottaggio con Al Burayk per un posto da titolare.
Il reparto offensivo si é visto totalmente rivoluzionato (e impoverito): Al Muwallad, Al Dawsari e Al Shalawi, principali protagonisti della cavalcata di qualificazione, sono stati lasciati a riposo (per lo meno inizialmente), senza contare l’assenza del trequartista Al-Abed, alle prese con l’ultima fase di riabilitazione dopo un lungo infortunio.
Non è un caso, infatti, che l’Arabia Saudita abbia espresso le migliori cose nella seconda parte del match, quando ha potuto godere dell’innesto di molti elementi titolari, grazie ai quali ha potuto ritrovare velocità e proprietá di palleggio.
Questa é una squadra che difficilmente potrà passare il turno a causa di un’ineguatezza difensiva evidente, soprattutto nella coppia centrale, ma é tutt’altro che mediocre nelle geometrie sulla trequarti e darà del filo da torcere a Russia ed Egitto nel proprio girone.
Ottima prestazione per Al-Shehri in mezzo al campo, apparso in forma nonostante le zero presenze nell’ultimo semestre al Leganes, autore della rete di consolazione.
TURCHIA-IRAN 2-1
Continua il claudicante cammino preparatorio dell’Iran, che esce ancora una volta ridimensionato dal confronto amichevole, questa volta contro la Turchia.
La diatriba da Carlos Queiroz e i vertici della Federazione, arricchita nelle ultilme settimane da numerosi polemici comunicati del selezionatore portoghese, non deve aver contributo a rendere serena l’aria nel gruppo.
Queiroz ripropone il classico 4-2-3-1, al livello del quale però, rispetto al cammino di qualificazione, cambia la coppia difensiva centrale: affianco a Pouraliganji, inamovibile centrale dell’Al Sadd, viene schierato Chehsmi, difensore dell’Esteghlal, che prende il posto dell’escluso (non senza polemiche) Hosseini. Non si rivelerà una grande mossa. Il centrale dell’Esteghlal si dimostra doppiamente impreparato e colpevole nei due gol segnati dai turchi: prima si fa uccellare da Tosun in area di rigore e poi, nel corso della ripresa, sbaglia completamente lettura in ripiegamento sullo stesso attaccante dell’Everton.
Ciò che preoccupa maggiormente è la scarsa affinità tra i calciatori offensivi. Una formazione con un reparto d’attacco così tecnico e temibile, composto da elementi come Jahanbakhsh, Ansarifard, Azmoun e Taremi, deve necessariamente mantenere una mentalità propositiva, ma é chiaro che serve trovare una pulizia di manovra ben superiore per controllare il possesso e evitare così di mettere pressione sulla propria (mediocre) difesa.
Inutile il gol della bandiera di Dejagah, arrivato in pieno recupero su rigore.
PORTOGALLO-TUNISIA 2-2
Attenzione alla Tunisia. Questa squadra dimostra il giusto mix di tecnica, fisicitá, versatilità tattica ed esperienza internazionale per poter fare lo scherzetto: Belgio e Inghilterra, avversarie nel girone mondiale, dovranno arrivare al massimo della propria condizione per non cadere nella trappola tunisina.
La squadra di Maaloul può interpretare sistemi diversi: contro il Portogallo si dispone con un ordinato e propositivo 4-4-2, privo del proprio capitano Khazri, ma con Benalouane in mezzo alla difesa e Badri e Sliti, calciatori dall’attitudine spregiudicata, sulle corsie esterne. Pur soffrendo la qualità avversaria e andando doppiamente sotto (grazie al tempismo di Andrè Silva e a un bellissimo gol di Joao Mario), i tunisini non hanno mai smesso di offendere e di creare pericolo lungo le zone esterne del campo. Il Portogallo soffre terribilmente l’inferioritá numerica in ripartenza lungo gli esterni e prima Badri, supportato da Sliti, e poi il mediano Ben Youssef riescono con caparbietà ad agguantare il pareggio. Detto questo, è comunque un risultato che sta stretto alla squadra di Fernando Santos, priva di CR7 e disposta con il classico 4-3-3: Hassen, portiere tunisino, ha avuto una serata particolarmente impegnata e Bernando Silva ha trovato anche un palo.
Da tenere sott’occhio Nagguez, terzino destro tunisino classe 1992: nonostante debba migliorare tatticamente (la rete di Andrè Silva arriva da una sua diagonale mancata), dispone di fisicità, atletismo e attitudine alla spinta che garantirebbero un buon contributo in Europa. Attualmente gioca in Egitto con lo Zamalek, ottimo rapporto qualitá/prezzo.
Nelle altre due sfide, una Francia sperimentale e imbottita di riserve prende a pallate la malcapitata Irlanda. Nonostante l’iniziale riposo imposto a Griezmann, Pogba, Kante, Dembele e Lloris, oltre all’assenza di Varane, è sostanzialmente attacco contro difesa per tutta la partita. Decidono Giroud di testa e un comico gol da fuori di Fekir. Se contro di noi giocano con i titolari, finisce in imbarcata.
Poco possiamo dirvi invece sul pareggio della Nigeria contro la RD Congo (1-1), a causa del pessimo streaming fornito dall’emittente locale. La Nigeria è comunque scesa con gran parte della formazione titolare, un 4-3-3 con un centrocampo muscolare (Onazi-Obi-Etebo), Iheanacho sull’esterno e il mitico Nwankwo Simy come centravanti. Facile che l’attaccante del Crotone possa mantenere il posto al centro dell’attacco, in una rosa ricca per lo più di seconde punte.
In porta sembra prendere forza la candidatura di Francis Uzoho, portierino classe 1998 del Depor: sarebbe il più giovane del Mondiale in quel ruolo.

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