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lunedì 7 maggio 2018

Sliding doors

Game 3.
81 pari.
5.18 al termine.
TJ esce dall’ala in palleggio sfruttando il blocco di Embiid.
Simmons blocca per Beli sul lato debole, che esce a ricciolo.
Per una volta Boston comunica male in difesa, e viene raddoppiato Marco e lasciato solo Ben. TJ lo serve, Ben prende il pallone e va per la schiacciata che farà saltare con il tritolo il Wells Fargo Center.
La palla sbatte sul ferro, si impenna e schizza via.
Su quella schiacciata, per me, finisce gara 3, e finisce la serie. L’ho anche scritto a qualcuno live, perché ne ero sicuro. In una partita del genere, quell’errore semplicemente non si può fare. Non sono i due punti persi, ma quel che significano emotivamente. Tanto è vero che Tatum ha immediatamente cercato di eseguire proprio la STESSA schiacciata, poche azioni dopo. Tentativo fermato dall’intervento di Embiid.
Questa stagione è iniziata con lo scambio di scelte orchestrato da Ainge, mossa che ad oggi viene (anche giustamente) incensata. La verità è però che Phila potrebbe avere una nuova scelta, il prossimo anno, e potrebbe essere una scelta alta (a meno di un lampo di fortuna mostruoso dei C’s, lampo con il quale la mossa di Ainge diverrebbe un tripudio). In più, c’è un Fultz ancora tutto da scoprire (o da scambiare), per Phila. Quel che stiamo vedendo è il primo atto di una partita lunghissima, che sarà complesso giudicare fra una decina d’anni. Figuriamoci oggi.
Fra qualche giorno, con la lottery, ci sarà un altro momento cardine.
È chiaro che il primo atto sia dei biancoverdi.
Entrambi i progetti però puntano allo stesso obiettivo, il titolo.
Anche dando per scontato il passaggio di Boston, non mi sembra possibile che si possano verificare le condizioni per le quali Boston quest’anno possa vincere il titolo.
Così fosse, il turno di quest’anno rimarrà un’anticipazione di quel che sarà.
Ad oggi, quel che ha veramente pesato nella serie e per Phila sono stati due fattori: uno tecnico e uno emotivo.
- Da un punto di vista tecnico, il fatto di avere una PG così atipica ha permesso a Boston di piazzare il proprio uomo di punta in marcatura sulla fonte di gioco avversaria. La differenza di abitudine a partite di questo livello e la tecnica di Al Horford hanno fatto il resto.
- Da un punto di vista emotivo, con la fatica dei Cavs con Indiana e il passaggio solidissimo contro Miami, Phila era addirittura data come favorita per giocarsi le Finals. Questo cambio improvviso (ed esagerato) di quantità di pressione ha pesato tantissimo. Ha pesato sulla velocità di pensiero di Simmons, sulle triple aperte che Phila non è più riuscita a segnare con continuità e su tanti altri piccoli fattori. Ma soprattutto quell’aumento di pressione da un lato, ha fatto ulteriormente scendere la pressione sulle spalle di Boston, una squadra partita con una pressione notevole ai blocchi di partenza e poi ritrovatasi (forse) suo malgrado nel ruolo di underdog. Per me, con il senno di poi, l’infortunio di Hayward e di Irving (che non avrei MAI voluto vedere) è stata una benedizione per Boston, che si è potuta permettere un anno di crescita dei propri talenti senza nessuna pressione per il risultato finale.
Questa stagione ha detto tantissimo, ai 76ers.
Ha detto che Simmons ed Embiid sono due talenti purissimi e che devono crescere. Va detto, che LeBron al suo secondo anno non aveva portato Cleveland neanche ai playoff. Embiid è al suo secondo anno (primo e mezzo) in campo. Simmons al suo primo in campo. Fultz sostanzialmente non ha ancora iniziato.
Questa stagione ha detto anche che probabilmente serve qualcosa di diverso a Philadelphia, quel qualcosa che penso arriverà in off-season. Serve qualcuno che possa levare un poco di pressione ai “ragazzini” non limitandone il potenziale.
Questa stagione ha detto tantissimo anche a Boston. Ha detto che Brown e Tatum sono due giocatori pazzeschi, e che forse sacrificarne uno per avere Hayward potrebbe essere una mossa di cui ci si pentirà. Però in 3 per un ruolo e mezzo potrebbero essere troppi, e forse non troppo funzionali.
Si vedrà.
Questa off season sarà l’ennesimo momento cruciale di questa nuova, splendida rivalità dell’Est, rivalità nella quale un solo errore può costare anni di progetti.
Per noi, che siamo seduti sul divano, una meraviglia.
Ci sarà sicuramente chi vorrà trarre giudizi fin da ora. Ed è anche giusto farlo, forse.
Ma siamo all’antipasto.
Rimaniamo seduti comodi, che di qui al dolce sarà lunghissima. E bellissima.

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