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sabato 19 maggio 2018

Commento ultima giornata Serie B

Partiamo dal presupposto che la Serie B c’entra poco con quello che è il calcio a cui assistiamo nelle massime serie dei primi quindici campionati europei.
La mediocrità del livello tecnico e tattico è lampante e questo non dovrebbe sorprendere dal momento che sistematicamente due squadre all’anno fanno la spola tra massima serie e serie cadetta.
Un’altra conseguenza è l’ipervalutazione di coloro che effettivamente qualcosa possono dire nel professionismo d’alto livello, perchè nella melma balistica qualche fiore riesce comunque a emergere: ma se ragazzi come Tonali, Kouamè e Varnier vengono valutati in doppia cifra, chi ha mezzi economici per sopportare investimenti di tale portata per promesse che tutto devono ancora dimostrare e che, magari, in realtà potrebbero sfruttare l’”effetto cheerleader” della categoria?
Solo club stranieri, come successe per Verratti.
In ogni caso, complimenti al Parma per la terza promozione consecutiva, unico club nella storia del calcio italiano a passare dalla Serie D alla Serie A in sole tre stagioni.
Il profilo ideale per la Lega Serie A era proprio quello della società emiliana: società abbiente e ambiziosa, bacino d’utenza importante e capacità di attirare fin da subito profili tecnici importanti.
La dirigenza parmigiana dovrà essere brava a costruire una squadra competitiva già dalla prossima estate, perchè sopravvalutare il gruppo della promozione porta solamente a perdere punti fondamentali nella lotta salvezza.
A volte, anche sopravvalutare la guida tecnica porta guai...
Le lacrime dei giocatori del Frosinone sono l’emblema di un gruppo destinato a fallire nei momenti decisivi: per il secondo anno consecutivo i ciociari disputeranno i Playoff per differenza reti negli scontri diretti a sfavore e per il secondo anno consecutivo la promozione sfuma (in questo caso temporaneamente) in casa propria e in condizione di controllo del proprio destino.
Quest’anno l’harakiri è ancora più assurdo: in vantaggio a una manciata di minuti dal termine, prendere gol in contropiede è francamente imbarazzante.
Il contraccolpo psicologico è devastante, ma restano ancora quattro partite da giocare, seppur con la possibilità di pareggiarle tutte.
Sarà un Playoff Mondiale: Grosso (Bari), Inzaghi (Venezia) e Nesta (Perugia), tre campioni del Mondo, proveranno a riportare in massima serie altrettante importanti piazze. Oltre a Frosinone e Palermo, che progressivamente sta entrando nei meccanismi di Stellone, occhio anche al Cittadella, squadra giovane, con poco da perdere e con il maggior numero di vittorie in trasferta dell’intero campionato.
I valori si azzerano, Benevento-Carpi, finale della scorsa stagione, insegna...
Complimenti a Gennaro Volpe, bandiera dell’Entella, capace in due partite di stravolgere gli animi dei propri giocatori e sbancare Novara, regalandosi la possibilità di salvezza dei Playout, da vincere contro l’Ascoli di Serse Cosmi.
Finiscono nel baratro il Novara e Mimmo Di Carlo, due profili che avevano bisogno come il pane di riscatto professionale e che invece retrocedono malamente in terza divisione con Ternana e Pro Vercelli.
Complimenti infine a Ivo Pulga, Bepi Pillon e Fabrizio Castori, vecchi bucanieri delle panchine, in grado di portare rispettivamente Brescia, Pescara e Cesena in porto, in una stagione terribilmente complicata per motivi diversi.
Ora gli spareggi, si salvi chi può...

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