Serviva una scossa ed è arrivata. Forse tardi, ma almeno è un inizio.
Sull’orlo del baratro dello 0-3, Brett Brown guarda la propria panchina e recluta il soldato TJ McConnell nello starting-five. Comandi Sergente. La risposta di TJ è elettrizzante, 39 minuti di energia difensiva a contenere Rozier - solo 11 punti per lui, con 4 su 11 dal campo - e a riproporre un’azione d’attacco più fluida, più rapida, più imprevedibile rispetto alle prime tre gare.
TJ conduce, TJ finalizza. 19 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 0 palle perse. Ben 14 punti prodotti nel pitturato, approfittando degli spazi concessi da una difesa finalmente allargata, grazie ad un attacco più aperto e più veloce, caratteristica dei Sixers di stagione, sparita nelle prime tre gare della serie.
Il ritmo imposto da TJ ha giovato enormemente anche ai compagni. Meno isolamenti per Embiid, rock ‘n’ roll e pick ‘n’ roll per tutti. Ben Simmons ha approfittato della presenza di un’alternativa alla conduzione del gioco, facendo pesare maggiormente la sua presenza sotto canestro. Grande serata anche per l’amicone Saric, che festeggia la presenza in quintetto del compagno di scherzi da spogliatoio con 25 punti, 8 rimbalzi e 4 assist.
Celtics per una sera sottotono, ma uno stop era prevedibile dopo la cavalcata della prima settimana. Ora si torna a Boston. Il coniglio dal cilindro non basterà più. A Phila si attendono altre sorprese, altri miracoli.
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