Post in evidenza

Juventus, CR7 prove di addio: Storia di un'amore mai decollato

 Rispetto, passione e voglia di vincere . Tre pensieri che accomunavano la Juventus e Cristiano Ronaldo tre anni orsono e che sono stati f...

sabato 12 maggio 2018

Feliz complueanos Marcelo

Come tutti sanno in Brasile si nasce col pallone, ma solo pochi riescono ad emergere, perché la situazione economica del paese è molto critica:
"La benzina in Brasile era troppo costosa ma mio nonno Pedro era disposto a sacrificare tutto per me. Indossava sempre occhiali da sole alla moda, ed aveva una sua frase: “Cavolo, guardatemi! Non ho un dollaro in tasca, ma sono felice come un figlio di putta*a!”
Quando però ho iniziato a viaggiare con la squadra, divenne troppo costoso per noi pagare la benzina, quindi mio nonno vendette l’auto ed usò i soldi per i biglietti dell’autobus.
“Mio nipote è il miglior giocatore di Rio! Il miglior giocatore in Brasile! Magnifico! Inarrestabile!”
Ai suoi occhi, io non sbagliavo mai. Tornava a casa dopo aver assistito alle mie partite e diceva a mio padre: “Devi venire a guardare Marcelo! Quello che ha fatto oggi è stato incredibile!” ma mio padre non venne quasi mai perché doveva sempre lavorare.
Poi un giorno, mio nonno si presentò dopo la mia partita guidando una Volkswagen Beetle arancione.
“Sali, torniamo a casa in auto”
Io gli faccio: “Dove l’hai presa?”
Lui dice: “Jogo do Bicho”.
In Rio abbiamo questa cosa chiamata lotteria animale e mio nonno vinse non so quanti soldi e li usò per comprare la Beetle. Incredibile. Guidavamo ovunque con quell’auto."
A 15 anni però il giovane Marcelo fu invitato a giocare con le giovanili del Fluminense a 2 ore da casa mia e mio nonno guidava Sabato notte così che io potessi passare la Domenica a casa, per poi mi riportava indietro. Dopo un po’ di viaggi da Rio al campo, ero sfinito. Mi sentivo come schiavo del calcio. Vedevo tutti i miei amici a casa che andavano in spiaggia e si godevano la vita, mentre tutto ciò che facevo io era allenarmi. Un giorno mio nonno mi venne a prendere e gli dissi:
“Basta. Mollo tutto.”
Lui disse: “No, no, no. Tu non lo farai. Dopo tutto quello che abbiamo combattuto?”
Gli dissi: “Sono relegato in panchina. Sto sprecando la mia giovinezza. Basta.” Poi iniziai a piangere.
-“Marcelo, non puoi mollare adesso. Io devo vederti giocare al Maracanã un giorno.”
Mi colpì al cuore. Due anni dopo, con mio nonno sugli spalti, feci il mio ingresso in campo al Maracanã con la Flu.
Lui lo sapeva. Aveva sempre scommesso su di me, lui semplicemente sapeva."
Poi nel 2007 il Real Madrid, e da lì la storia la conosciamo tutti.
"Qualche mese dopo la "decìma", mio nonno morì a Rio.
Sono fiero che sia vissuto abbastanza da vedermi alzare la Champions League. È stato solo grazie a lui se sono arrivato fino a lì..."
Ora Marcelo Vieira da Silva Júnior è a giocarsi la "tredicesima" contro il Liverpool, dopo aver segnato 3 gol decisivi in questa Champions League.
Caro Marcelito, devi esserne sicuro: tuo nonno, in paradiso, sarà sicuramente in camicia e ciabatte a vantarsi di quel nipote che è diventato il miglior terzino al mondo.
Feliz complueanos a Marcelo, che compie oggi 30 anni.

0 comments:

Posta un commento